I più vecchietti tra noi frequentavano già le scuole superiori durante il periodo de “I Grandi CD-ROM di La Repubblica”: un’iniziativa che ebbe molto successo a suo tempo considerata la prima grande diffusione nelle case di PC performanti con lettore CD-ROM ormai arrivato a soppiantare l’obsoleto Floppy Disk. Sembrava davvero che si aprisse un nuovo mondo di divertimento con quei fantastici dischi lucenti che potevano contenere enormi quantità di filmati e giochi dalla grafica incredibile. Il quotidiano romano annusò l’affare e si lanciò nel mondo dell’informatica tramite il cosiddetto “edutainment”, ovvero la distribuzione di opere videoludiche concentrate sull’apprendimento. Nonostante la maggior parte dei titoli basati sul concetto di edutainment fossero delle vere ciofeche, piatti e noiosi quanto una lezione scolastica tenuta da un professore ultraottantenne, Opera Fatal si distinse dalla massa grazie ad alcune carte vincenti.
Il gioco, originariamente sviluppato in lingua tedesca da Ruske & Pühretmaier Design und Multimedia GmbH (!!), venne rilasciato in Italia nel 1997 come allegato di La Repubblica ed ottenne un successo inaspettato: il segreto di Opera Fatal era l’indovinato mix tra mistero ed insegnamento. Molti titoli edutainment si basavano su gameplay basilari, trama pressoché inesistente e si focalizzavano principalmente sul comparto educativo: Opera Fatal invece era prima di tutto un’avventura grafica basata su esplorazione e mistero…ma andiamo con ordine.
Tale Angelo, direttore d’orchestra ingaggiato presso il locale teatro dell’opera, si sta preparando al grande debutto: la sera successiva andrà in scena la prima del “Fidelio” di Ludwig Van Beethoven, pezzo incredibilmente celebre ed atteso da tutti. Con grande sorpresa di Angelo però, qualcosa va storto: lo strillone per le strade annuncia il misterioso furto dello spartito dell’opera e la première sembra destinata a venir cancellata. Angelo, armato di coraggio e determinazione, decide di investigare per conto proprio e scopre che il ladro responsabile del furto sembra avercela proprio con lui personalmente. Il criminale pare dotato di una certa cultura musicale e sfida Angelo a risolvere una lunga serie di indovinelli e puzzle basati sulla conoscenza della musica: se il maestro riuscirà a scoprire la verità celata dietro agli indovinelli proposti dal ladro, potrà recuperare lo spartito e salvare lo spettacolo.
Trama intelligentemente posta, forse un pò stravagante ma di certo appassionante ed originale: Opera Fatal è un’avventura grafica in prima persona a schermate fisse con fondali renderizzati. Un vero classico per l’epoca, anche se certamente il titolo non ebbe mai nemmeno piccole percentuali del successo di diretti competitors come Riven o Myst. Nonostante sia rimasto confinato in uno spazio angusto, il gioco si rivela divertente e soprendentemente coinvolgente: l’idea di inserire un valore aggiunto di tipo culturale in un titolo dalle tinte “dark” e pieno di misteriosi puzzle da risolvere funziona alla grande. Forse il gioco non è più adatto allo standard moderno con il quale vengono concepiti titoli dello stesso genere, ma il fascino “vintage” di Opera Fatal è indiscutibile. Il protagonista Angelo, guidato dai nostri comandi, si mettere alla ricerca della partitura rubata e dovrà risolvere molti enigmi basati sulla conoscenza della musica: non si parla però di domande relativamente semplici del tipo “Qual è il nome completo di Mozart?” o roba simile. Opera Fatal parte quasi subito in quarta ponendo domande terribilmente complesse per chi non abbia una conoscenza medio-avanzata del settore musicale. E’ disponibile comunque una ricca “biblioteca virtuale” all’interno del teatro che tratta degli argomenti menzionati durante i vari puzzle, ma starà a giocatore riuscire a trovare l’informazione giusta per risolvere l’enigma. Un approccio estremamente intelligente alla questione che porta l’utente a scoprire nuove nozioni tramite la ricerca della soluzione: grazie ad Opera Fatal oggi so cos’è una “corona” su uno spartito musicale, conosco la differenza (in termini tecnici) tra le melodie in chiave di Sol, chiave di Fa e chiave di Do.
Come diceva Piero Angela, certamente non il primo che passa, “tutti coloro che si occupano di insegnamento dovrebbero ricordare continuamente l’antico motto latino ludendo docere, cioè insegnare divertendo”. Opera Fatal segue al 100% questi dettami e presenta una solida avventura grafica dal gameplay classico, dalla storia coinvolgente e da un comparto educativo di tutto rispetto che potrebbe dar ottimi frutti ancora oggi. Se volete imparare qualcosa in più sulla musica, Opera Fatal è certamente un titolo “dimenticato” che potrebbe fare al caso vostro…e magari darete anche una mano al povero Angelo nel recuperare la preziosa partitura scomparsa.