E’ stato appena rilasciato il secondo contenuto del pass stagionale di Tekken 7, quello più atteso dai giocatori, ovvero il nuovo personaggio Geese Howard.
Dopo l’uscita settembrina della modalità bowling, molto amata dai veterani di Tekken dai tempi del primo episodio Tag, ora si inizia con i lottatori veri e propri. Ecco quindi una panoramica sul nuovo ospite introdotto in Tekken.
Da Fatal Fury e King of Fighters
La prima apparizione di Geese risale al 1991 in Fatal Fury 1 per Neo-Geo, il sistema hardware creato da Snk per essere distribuito sia nel mercato delle sale giochi che come console casalinga. Al tempo gli arcade erano l’avanguardia tecnologica del settore videoludico e le conversioni da questo formato verso le console erano piuttosto problematiche e richiedevano numerosi tagli e ridimensionamenti grafici. Con il Neo-Geo, Snk garantì per prima una pari qualità tra le due versioni, permettendo di avere a casa la stessa resa grafica riscontrabile sui cabinati. Fatal Fury fu il primo titolo ad imporsi come serio rivale di Street Fighter 2, un risultato non da poco in un panorama in cui gli emuli del prodotto di Capcom affollavano il mercato, spesso senza distinguersi significativamente. Dopo un primo episodio ancora acerbo ma comunque interessante, la saga entrò nella sua maturità con Fatal Fury 2, mentre con il suo aggiornamento Special si giunse ad un livello, a detta di molti, persino superiore a quello di Super Street Fighter 2 Turbo. I protagonisti però si distinsero sin da subito per il loro carisma, imponendosi come icone tra gli amanti dei picchiaduro.
La storia inizia con i fratelli Bogard, tornati a South Town per vendicare il padre Jeff, ucciso anni prima da Geese Howard, il capo del cartello criminale che controlla la città. Geese tuttavia comparve anche in Art Of Fighting 2, un’altro gioco di Snk, ambientata un decennio prima degli eventi di Fatal Fury. Qui viene raccontata l’origine della sua carriera malavitosa, come commissario corrotto di polizia, sino alla prima sconfitta subita, che lo induce a ritirarsi in Giappone e approfondire la sua conoscenza delle arti marziali. Ciò motiva le decorazioni orientali, sempre presenti nei suoi fondali, e il suo cambio di stile di combattimento.
Al termine di Fatal Fury 1 avviene la sua seconda disfatta, stavolta per mano di Terry Bogard, e nel filmato conclusivo, Geese cade accidentalmente dalla balconata del palazzo che faceva da scenario dello scontro tra i due. Il personaggio divenne immediatamente popolare tra i fan della Snk e gli sviluppatori decisero di reintegrarlo nell’aggiornamento del seguito (Fatal Fury Special), suggerendo che, in qualche modo, era riuscito a salvarsi. Quella scena comunque rimase un momento memorabile, al punto da essere replicato in Fatal Fury Real Bout. Anche in quest’ultima occasione Geese è sul punto di cadere, sbalzato durante la foga della lotta. Terry tuttavia interviene per salvare il suo arcinemico, il quale però in un moto di orgoglio rifiuta di essere risparmiato, preferendo morire invece.
Nel quarto capitolo ufficiale della serie Geese viene dato ufficialmente per deceduto. Nonostante la sua assenza Mark of the Wolves rimane la punta di diamante del catalogo Neo-Geo ed è considerato tutt’ora uno dei migliori picchiaduro bidimensionali. La popolarità di questo gioco nei tornei è stata altissima per molti anni e ha ricevuto diverse riedizioni pubblicate anche su Xbox 360 e Playstation 4 e Vita.
Geese invece è vivo e vegeto nella storia di King of Fighters perché questa serie si basa su di una trama a parte, essendo partita come rilancio combinato tra le prime saghe di lotta targate Snk.
Geese nel Torneo del Pugno d’Acciaio
L’implementazione di Geese in Tekken 7 è molto fedele a quanto visto nei giochi di origine. La sua rosa di mosse comprende un buon numero di tecniche: una fireball come il Reppu-Ken, la quale può essere lanciata sia da terra, come onda che rasenta il terreno, sia come attacco aereo. L’Atemi-nage invece è una contromossa che blocca un colpo nemico ed esegue in risposta una proiezione speciale. Quest’ultima va eseguita con un buon tempismo dal momento che richiede una conoscenza piuttosto chiara dei tempi di esecuzione e dei fotogrammi delle mosse. Anche l’Atemi-Nage ha delle varianti, potendo essere effettuata sia ad altezza uomo che verso il basso. Ben due supermosse speciali, caricabili, come nel caso di Akuma, tramite una barra apposita. Una è un Reppu-ken potenziato, una superbolla, l’altra è il Raging Storm, un vero muro di fuoco che si erge a difesa di Geese.
Sinora il criterio di Bandai Namco per introdurre i personaggi ospite è quello di offrire un’esperienza compatibile con le meccaniche dell’ultimo capitolo ufficiale da cui è tratto il lottatore ospite. Quando Tekken 7 uscì nel mercato arcade giapponese non era stato ancora pubblicato Street Fighter V, di conseguenza Akuma venne modellato sulla versione di Street Fighter 4, con il Focus attack. Allo stesso modo Geese porta con sé il Max Mode di King of Fighter XIV, qui implementato per eseguire delle Cancel sulle mosse eseguite. La scelta è dovuta sia per caratterizzare il personaggio con più fedeltà possibile al suo stile originario, sia per permettere a chi non ha familiarità con Tekken di avvicinarsi ad esso utilizzando un combattente con cui ha già pratica altrove. Ovviamente questa impostazione va accompagnata da una ricerca di bilanciamento, per evitare problemi nell’introdurre meccaniche diverse dentro il fragile ecosistema di un gioco che, per esempio, sino ad ora non era abituato a mosse speciali come le fireball.
Nel complesso Geese si dimostra un’ottima aggiunta. Il suo stile risulta piuttosto compatibile nel contesto di Tekken 7 e può diventare una scelta valida per i più esperti, grazie alla versatilità delle sue tecniche, orientate all’attacco, ma anche alla difesa, ponendosi come l’ideale per fermare i giocatori che puntano sull’attacco frenetico. Anche sul versante dell’ambientazione la sua figura è perfettamente calzante con i toni del picchiaduro di Bandai Namco, trattandosi un boss criminale amante della storia giapponese e delle arti marziali, il cui fondale è decorato da armature da samurai, katane e pareti scorrevoli di carta.