Se avete una buona pratica di videogiochi potete dire di aver fatto il soldato, l’avventuriero, il calciatore, il lottatore, il corridore, ma solo se avete giocato a Phoenix Wright di Capcom vi siete calati nella professione forense.
Meglio di Perry Mason
Ace Attorney debutta in Giappone su Game Boy Advance nel 2001 chiudendo una prima trilogia nel 2004. Il suo arrivo in Occidente invece avviene tra 2005 e 2007 sugli schermi del Nintendo DS. Autrice una Capcom in stato di grazia, capace di sperimentare con successo, cimentandosi in generi videoludici molto vari e innovandoli.
Protagonista è il giovane avvocato Phoenix Wright (Ryuichi Naruhodo in originale), dedito alla difesa di persone coinvolte in casi di omicidio, ma innocenti, per assicurare che il giocatore stia dalla parte dei buoni.
Se però vi aspettate atmosfere seriose rimarrete sorpresi: nonostante la tematica trattata riguardi crimini efferati, i toni generali sono spesso infarciti di umorismo e personaggi caricaturali, lasciando un velo di drammaticità alla sola rievocazione del delitto. L’ambientazione così perde una buona parte della sua carica (un pò come raccontare una storia d’amore travagliata con dei toni demenziali), ma si risolleva grazie all’ottimo ritmo e alla complessità e particolarità dei casi proposti, mai banali e sempre avvincenti.
Questa scelta non deve sorprendere vista l’uscita su console Nintendo, abitualmente molto orientate verso un pubblico giovane e più trasversale possibile.
Durante l’adattamento però ci sono stati dei problemi legati all’eccessiva libertà con cui i giochi sono stati trasposti per il mercato americano (riflettendo l’errore sulla successiva edizione per l’Europa): nonostante l’ambientazione dei casi sia dichiaratamente giapponese, gli adattatori americani hanno ignorato completamente la cosa, riscrivendo nomi e dialoghi facendo finta che il centro di tutto fosse l’America invece. Ecco che Maya Fey (Ayasato Maoi in realtà) da ghiotta di ramen (i tradizionali spaghetti di grano duro nipponici) diventa ghiotta di hamburger (!??) e via così. Se nel primo AA questo errore passa relativamente indolore, nei seguiti il teatro delle indagini si sposta in luoghi tipici come i templi buddisti giapponesi o paesini impregnati con aspetto e cultura orientale in modo difficilmente equivocabile con l’occidente. Le indagini avvengono esaminando la scena del delitto e analizzando le prove mentre in aula sarà possibile interrogare i testimoni e confrontare le deposizioni; i risultati dei controinterrogatori saranno utili a scagionare i nostri assistiti. Vista la presenza costante di dialoghi presentati tramite schermate statiche AA:PW rientra nel genere delle avventure testuali e grazie ad un’ottima integrazione con lo schermo tattile del Nintendo DS possiamo attribuirgli caratteristiche da moderno “punta e clicca”.
Ciascun capitolo si snoda attraverso una serie di casi autoconclusivi, permettendo una giocabilità autonoma di ciascun titolo ed offrendo una buona varietà di situazioni con cui confrontarsi. I personaggi che accompagnano le nostre indagini saranno spesso ricorrenti, creando un senso di familiarità con il giocatore e fungendo da spalla intrattenendo con numerosi siparietti.
Obiezione o opposizione?
Ace Attorney però non è soltanto legato al personaggio di Phoenix Wright, difatti sotto questo marchio sono stati prodotti anche altri capitoli.
Apollo Justice (Hodoroki Housuke) viene introdotto con “Apollo Justice: Justice for All”, il procuratore dell’accusa Miles Edgeworth (Mitsurugi Reiji) è protagonista di ben due episodi a lui dedicati, in cui il giocatore è chiamato a passare dalla parte della pubblica accusa (mentre di solito si riveste il ruolo della difesa).
Uno spin-off ambientato in un Giappone a cavallo tra antichità e modernità, tra fine 800 e inizio 900 è stato pubblicato con il titolo The Great Ace Attorney, ma nonostante l’ottimo livello qualitativo è rimasto confinato al solo mercato nipponico. Un secondo spin-off (giunto invece su Nintendo 3DS in cartuccia) riguarda l’incontro tra Phoenix Wright e Professor Layton, altro celebre marchio ben conosciuto dai possessori di console portatili Nintendo.
Praticamente tutti gli Ace Attorney sono caldamente consigliati a chiunque voglia un’avventura testuale con enigmi intriganti e calarsi in vesti diverse dai soliti abusatissimi generi.
Per chi volesse provare questa serie è disponibile una raccolta della trilogia originale dedicata a Phoenix Wright su Nintendo E-Shop sotto il none “Phoenix Wright: Ace attorney trilogy”.Il quinto capitolo “Phoenix Wright: Ace Attorney – Dual Destinies” è stato sviluppato appositamente per 3DS ed è disponibile anch’esso su E-shop, ma privo di una versione su cartuccia. Dei capitoli spinoff, come detto, è reperibile Phoenix Wright & Prof Layton. La ragione per cui alcuni di questi titoli siano relegati alla sola distribuzione digitale nonostante l’enorme base installata di console 3DS è da ricercarsi nelle tiepide vendite ottenute dai primi Phoenix Wright al loro debutto occidentale su DS, fatto dovuto non ad un mancato interesse del pubblico ma al diffondersi della pirateria, che ha scoraggiato Capcom dal dedicare troppe attenzioni ad un mercato decisamente ingrato verso la serie.
Nel 2012 inoltre è stato prodotto un film con attori “reali” sotto la regia di Takashi Miike (celebre autore di noir criminali), mentre per il 2016 è previsto un anime. Se avete familiarità con i picchiaduro Capcom avrete già incontrato Phoenix in Ultimate Marvel Vs Capcom 3.