Più il 2024 scorre e più è semplice rendersi conto quanto quest’anno sia eccezionale nel panorama indipendente. Dimostrazione recente l’abbiamo avuta con la recensione di Lorelei and the Laser Eyes, solo una delle avventure più interessanti di questo periodo. Per non parlare del surreale INDIKA o, volgendo lo sguardo verso altri orizzonti, del promettente Enter The Chronosphere. Non da meno è Songs of Silence, appena giunto sul mercato in Early Access.
Sviluppato e pubblicato da Chimera Entertainment, ha concluso da poche settimane la campagna Kickstarter e arriva in Accesso Anticipato con nuove risorse, distribuendosi in una build già pressoché completa in vista del lancio completo, previsto tra 4-5 mesi. Si tratta a tutti gli effetti di una beta pubblica, che dimostra le notevoli ambizioni del team tedesco, ora focalizzato su progetti diversi dai suoi soliti. Ecco a voi, pertanto, il provato in anteprima di Songs of Silence.
Songs of Silence è un cambio di focus
Fondato nel 2006, fino a oggi lo studio si è focalizzato su esperienze mobile legate ad altri franchise. Nel 2014 hanno rilasciato Angry Birds Epic, seguito nel 2017 da Angry Birds Evolution. Nel mezzo, nel 2016, è toccato a Sacred Legends, RPG pubblicato da Deep Silver FISHLABS, mentre nel 2023 con Netflix hanno prodotto Shadow and Bone: Enter The Fold. Songs of Silence si distacca quindi dalla quasi totalità dei progetti precedenti, continuando un percorso nel fantasy ma avvicinandosi più alla strategia a turni e al PC gaming.
Difatti, questa volta Chimera Entertainment ha voluto lanciarsi verso terre inesplorate con una mescola di più generi, dalle premesse stuzzicanti e approvata anche dal pubblico su Kickstarter. Nella piattaforma di crowdfunding hanno raccolto i fondi necessari in appena 8 ore, ottenendo infine il supporto di 1.626 sostenitori. Fortunatamente non si tratta nemmeno di un videogioco da sviluppare da zero, bensì di un’idea già realizzata, in fase di completamento. Insomma, i funder e appassionati in attesa non dovranno aspettare molto. Ma da quali basi parte?
Il concept: tra eroismo e intuitività
Songs of Silence è un gioco di strategia per PC che, a dire degli sviluppatori, si posiziona a metà tra Heroes of Might & Magic e Total War, riprendendo meccaniche classiche per reinterpretarle in chiave più moderna. È a tutti gli effetti un 4X, mescolato tuttavia a un auto-battler dove l’influenza del giocatore non manca, ma resta limitata al definire la formazione dell’esercito e al giocare delle carte azione sul campo di battaglia, dando svolte inaspettate alla guerra in corso.
Si tratta di un titolo accessibile e profondo allo stesso tempo. Le intriganti storie di eroi in un mondo fantasy diviso tra luce, oscurità e silenzio sono intervallate nella loro narrazione da contese non sempre semplici da vincere, ma fulminee. Alla guida di una delle distinte fazioni, quindi, il giocatore deve gettarsi in campagne all’ultimo sangue dove il trionfo viene raggiunto mediante sotterfugi, supremazia militare o persino arcana. La build in accesso anticipato limita l’esperienza a quattro campagne alquanto rapide da portare a termine, mentre il gioco completo ne raddoppierà il numero, aggiungendo multiplayer, co-op multigiocatore e schermaglia.
L’ambizione non manca e risulta immediatamente evidente: il mix di generi viene racchiuso in una presentazione meravigliosa, grazie anche a una storia che, per il momento, non sembra esagerare in complessità e gioca su pochi elementi per conquistare il pubblico. L’idea è chiara: rendere Songs of Silence uno strategico a cui è agevole avvicinarsi a prescindere dalla quantità di esperienza accumulata nel genere, incastrandovi un racconto fantastico degno di nota.
Songs of Silence è artisticamente ricco
L’espressione artistica è altrettanto chiara e ragguardevole. I disegni sono meravigliosi e il team di Chimera Entertainment si è persino affidato alle leggendarie abilità del compositore di Valkyria Chronicles e Final Fantasy Tactics, Hitoshi Sakimoto, per una colonna sonora orchestrale che riflette perfettamente il dramma dell’avventura di Lorelai di Ehrengard, alla ricerca di una nuova terra promessa per il suo popolo, e della lotta tra umani e Silenzio, un nemico comune che Luce e Oscurità dovranno sfidare.
Songs of Silence su questo fronte è ben definito e raffinato, è già un’ottima espressione di creatività al di là della dimensione puramente ludica. La cura visibile nella sua estetica e nel suo comparto sonoro viene pareggiata però nel gameplay?
Il gameplay: affascinante, ma da bilanciare
Se la cornice in sé è incantevole, il quadro effettivo necessita ancora di qualche aggiustamento, seppur minimo. Songs of Silence sin dalle prime battute non perdona e, pur richiedendo essenzialmente una manciata di ore per portare a termine una partita, esige al contempo molta attenzione da parte del giocatore. Nella mappa di gioco ogni turno bisogna ponderare bene le proprie decisioni, optando opportunamente per fasi di riposo, di esplorazione o di battaglia.
Il secondo aspetto è relativamente lineare e richiede la conoscenza delle fazioni, ognuna con i suoi attributi, unità specifiche e città chiave da difendere. Il riposo è essenziale affinché l’esercito ritorni in sesto dopo una battaglia, mentre queste ultime – come già anticipato – sono rapide, divertenti, ma anche letali. Prima di ogni incontro è doveroso creare una formazione ben strutturata, in maniera tale che cavalleria, fanteria, arcieri e maghi si proteggano a vicenda.
Il micro-management è assente oltre a questo aspetto, in quanto le guerre vengono eseguite automaticamente dal sistema. Il giocatore può soltanto servirsi di una serie di carte da giocare durante il conflitto per richiamare unità extra, lanciare cariche di cavalleria verso una determinata posizione e altro ancora. Dopo averle usate bisogna attendere un certo tempo. A ciò si aggiungono le imboscate e le caratteristiche singolari delle varie formazioni, che possono essere più o meno resistenti agli attacchi magici, a distanza o ad altri effetti.
Quando i nostri eroi avanzano di livello ottengono carte nuove o più potenti, ampliando l’esercito e potenziandosi. Questo senso di progressione si avverte ma, per ora, rende particolarmente ostico affrontare certe parti delle campagne giocabili. Inoltre, Songs of Silence gioverebbe di una maggiore leggibilità del conflitto: gli effetti grafici sono sensazionali da vedere ma possono confondere facilmente, rendendo più problematico l’uso corretto delle carte.
Al netto di queste due piccole macchie, il resto del pacchetto ha già ciò che serve per divertire ed emozionare. Questo titolo indipendente molto probabilmente non rivoluzionerà il genere ma, a nostro avviso, si rivelerà una piacevole aggiunta nelle librerie degli amanti degli strategici. Avendo ancora diversi mesi per affinare certi aspetti e arricchirsi di contenuti, Songs of Silence può davvero ottenere il successo sperato.