Simon The Sorcerer sta per fare il suo grande ritorno sulle scene videoludiche grazie agli sviluppatori di Smallthing Studios, team italiano composto da alcune delle migliori menti che il panorama di sviluppatori abbia da offrire. Questo piccolo gioiello tutto italiano si è dilettato questa volta nel riportare sul mercato Simon The Sorcerer, un’avventura grafica amatissima negli anni ’90 e sviluppata originariamente da Adventure Soft.
In Simon The Sorcerer Origins ci troveremo a vestire nuovamente i panni di Simon, due settimane prima che gli eventi della saga originale avessero inizio. Un modo geniale studiato da Smallthing Studios per aggiungere una nuova gemma alla saga originale senza storpiarne in alcun modo il corso degli eventi. In questo prequel vivremo nuove avventure, tra puzzle e rompicapi di vario tipo, immersi negli amatissimi anni ’90 (con tanto di colonna sonora che tocca ogni corda nostalgica di chi quegli anni li ha vissuti).
Durante l’ultima edizione della Milan Games Week 2023 abbiamo avuto occasione di intervistare Fabrizio Rizzo, Lead Game Designer e Narrative Designer di Smallthing Studios, per conoscere più a fondo il mondo di Simon The Sorcerer Origins.
Quello attuale è un periodo meraviglioso per le avventure grafiche old school. Dopo il ritorno di Monkey Island, ecco quello di Simon the Sorcerer. Come Monkey Island, anche Simon the Sorcerer cambia radicalmente stile grafico ed estetico. Come mai questa scelta al posto di una pixel art più retrò, in linea coi capitoli precedenti?
La scelta di cambiare stile grafico è stata favorita da un fattore: tra i vari capitoli della saga non c’era una vera e propria costante in termini stilistici, già tra il primo e il secondo capitolo pur restando nei termini della pixel art erano cambiati diversi elementi, poi con il terzo capitolo son passati al 3D. Quello che vogliamo fare noi è creare uno stile nuovo, che, in un certo senso, ci permettesse di animare e creare quell’assetto da cartone animato nel modo più ottimale possibile.
Vogliamo attirare sia un pubblico nuovo, interessato a vivere quello che è effettivamente un film d’animazione ricco di puzzle, umorismo e una narrativa molto forte, ma al contempo mantenere comunque elementi riconducibili alla saga originale in termini di riconoscibilità. Oltre a ciò ci piaceva l’idea di poter dare vita nel miglior modo possibile a quello che è il mondo magico di Simon. È stato uno sforzo non indifferente, però ad oggi possiamo dire con fierezza che ce l’abbiamo fatta.
In un mondo, quello del gaming, dominato da sparatutto e battle royale frenetici mordi e fuggi, voi proponete un gioco vecchio stampo. Pensate che Simon possa fare breccia anche nelle nuove generazioni?
C’è sempre posto per le storie. Alla gente piace sentirsi raccontare le storie, piace immergersi in contesti narrativi, viaggiare con la fantasia e ci sarà sempre posto per questo secondo noi. Inoltre, ad oggi il videogioco è un medium molto democratico, nel senso che c’è posto per tutti, ci sono nicchie tanto diverse tra loro e c’è possibilità per tutti di giocare a qualsiasi cosa.
Dal nostro punto di vista, come sviluppatori, c’è la sfida di creare un’esperienza godibile sia per il first time user, quindi una persona che non si è mai calata in questo contesto, sia per un giocatore veterano che conosce la nicchia e sa quello che vuole. Creare un’esperienza molto divertente per tutti, ma che non esca dai binari originali. Questa è la vera sfida.
In Simon The Sorcerer Origins troviamo anche una colonna sonora che vede la partecipazione addirittura di Rick Astley. Raccontaci di più.
Parlando di Rick Astley, possiamo contare sulla presenza di “Together Forever”, una canzone che abbiamo fortemente voluto per trasportare ulteriormente i giocatori in quel contesto anni ’90. Rick era veramente esaltato per quest’idea, perché non ha mai avuto occasione di sentire una delle sue musiche all’interno di un videogioco. Rick è famoso sicuramente per la super hit “Never Gonna Give You Up”, ma di per sé è un artista dal talento incredibile.
Sempre parlando di colonna sonora, in realtà abbiamo una collaborazione con un grandissimo compositore che al momento non posso rivelare. Si tratta di un compositore molto affermato nella scena videoludica ed ha operato creando una serie di temi musicali e jingle basandosi su quelli che erano presenti nel gioco originale, rimaneggiandoli e creando qualcosa di nuovo che, uniti al gioco stesso contribuiscono a loro volta a far sì che il giocatore si cali veramente nel contesto sia fantastico che umoristico che epico del gioco.
Simon the Sorcerer è un ricordo meraviglioso per tutti gli appassionati di avventure punta e clicca di un tempo. Pensate che Simon possa fare breccia anche nel cuore delle nuove generazioni?
Credo proprio che abbiamo tutte le carte in regola per farcela: Simon the Sorcerer Origins è un titolo che prima di tutto racconta una storia e non richiede una conoscenza pregressa della saga per essere godibile, sebbene i veterani della saga ritroveranno alcuni elementi a loro noti. Detto ciò, ci sono anche una serie di altri elementi: l’ottimizzazione dei puzzle per creare una sfida vera, interessante ed intrigante, con un pacing un po’ più lento e una narrativa forte, sia dal punto di vista comico e divertente, sia dal punto di vista più profondo dei personaggi.
Delle avventure grafiche (storiche ed odierne), quale vi ha ispirato maggiormente, per la realizzazione di Simon the Sorcerer Origins?
Sicuramente abbiamo studiato in maniera approfondita tutti i capitoli della saga, specialmente il primo, essendo quello con il quale ci ricolleghiamo direttamente, riservando particolare attenzione in modo che nulla fosse lasciato irrisolto per poi ricollegarci in maniera perfetta. Naturalmente abbiamo studiato altri esponenti del genere, tra i quali ovviamente Monkey Island e tante avventure di Lucas Arts, mantenendo l’occhio anche sulle produzioni moderne. Si studia sempre quello che fanno gli altri esponenti per capire comunque cosa va e cosa non va o più semplicemente per esaminare le scelte compiute, chiedendoci se determinate dinamiche si possano applicare oppure meno alle nostre storie.
Cinque motivi per giocare a Simon the Sorcerer Origins (anche se lo faremo comunque)
- Stile artistico rinnovato, interamente disegnato a mano, che vi trasporterà in un mondo di fantasia incredibile;
- un sistema di puzzle calibrato per generare una sfida appetibile sia ai veterani della saga che ai nuovi giocatori;
- nuove meccaniche che si uniscono ad un sistema ben affermato e chiaro che è quello delle avventure grafiche;
- una serie di piccole chicche e filmati in full motion unite a musiche davvero travolgenti;
- una bella storia da sentirsi raccontare, che riesce a divertire per diverse ore e, magari, far scendere qualche lacrima.