Era destino che Scott Pilgrim tornasse, ancora una volta, a prendersi la scena videoludica. Non con un remaster, non con un revival nostalgico di quello che è già stato, ma con un progetto completamente nuovo: Scott Pilgrim EX, il prossimo brawler in 2D confezionato da Tribute Games, gli stessi talenti che già ci avevano regalato quella perla inattesa di Scott Pilgrim vs. The World: The Game. Un ritorno in grande stile, quindi, accompagnato da una squadra di collaboratori che più affiatata non si potrebbe: Bryan Lee O’Malley in prima linea sul fronte narrativo, BenDavid Grabinski a dare manforte con la sua ironia surreale, Paul Robertson di nuovo ai pennelli per una pixel art che trasuda personalità, e gli Anamanaguchi pronti a spingere i decibel con una colonna sonora chiptune inedita e già elettrizzante.
Guerra al buon senso
Il nuovo Pilgrim non è un adattamento di nulla: non ricalca fedelmente il fumetto, non si ispira pedissequamente al film o all’anime, ma prende quell’universo stralunato e lo ributta nel calderone, pronto a restituircelo in una Toronto del 20XX dove vegani, robot e demoni hanno deciso di dichiarare guerra al buon senso. Il pretesto narrativo? Semplice e assurdo al punto giusto: i compagni di band di Scott vengono rapiti da forze oscure, costringendo il nostro antieroe e Ramona Flowers a lanciarsi in un’avventura che mescola viaggi spaziali/temporali e un umorismo che dire scanzonato è riduttivo, condito da quel sarcasmo spietato che solo Scott Pilgrim sa dispensare.
Sul piano del gameplay, la formula resta fedele al genere beat ’em up ma con un twist che rinfresca l’intera esperienza. Dimenticate la progressione lineare a stage: Scott Pilgrim EX si presenta come un’avventura open map in pixel art, con una mappa interconnessa che richiama inevitabilmente un certo River City Ransom. Ogni quartiere, ogni vicolo e ogni sala segreta possono essere esplorati liberamente, con strade secondarie, scorciatoie e punti nascosti che premiano la curiosità e l’osservazione. Questa libertà si intreccia con un sistema di missioni: alcune obbligatorie per mandare avanti la trama principale, altre facoltative, pensate per arricchire il mondo di gioco e mettere alla prova la creatività dei giocatori.
Le missioni secondarie vanno dal recupero di oggetti improbabili alla sconfitta di nemici bizzarri, e ognuna porta in dote bonus, monete in-game e potenziamenti temporanei da spendere in oggetti di salute, gadget strampalati o abilità extra, sino a creare vere e proprie build specifiche per ciascun personaggio – alcune delle quali, stando a quanto riferitoci, con effetti davvero esilaranti. Questo meccanismo incentiva l’esplorazione e rende la progressione più stratificata rispetto a un semplice picchiaduro lineare.
Ogni personaggio giocabile – saranno sette in totale, a partire da Scott e Ramona – non solo porta in dote un moveset unico con combo già disponibili fin da subito, ma può essere arricchito e modulato attraverso un sistema RPG leggero fatto di equipaggiamenti, monete, gadget e consumabili. La sensazione è quella di un brawler arcade immediato e divertente, ma che offre anche ampi margini strategici e di personalizzazione. Vuoi potenziare Scott in difesa o preferisci concentrarti su combo devastanti? Vuoi che Ramona accumuli più energia per le mosse speciali o che sia più resistente? La scelta è letteralmente nelle mani del giocatore, e il titolo mette a disposizione tutti gli strumenti per modellare lo stile di gioco a proprio piacimento.
È proprio questa dimensione più libera a dare spessore all’esperienza. Il sistema di co-op fino a quattro giocatori, sia locale sia online, funziona senza intoppi grazie al drop-in/drop-out immediato, e le possibilità di collaborazione e strategia emergono naturalmente: combinare mosse tra personaggi diversi, utilizzare l’ambiente a proprio vantaggio, sperimentare con armi improbabili come palloni da beach volley o martelli giganti, è incredibilmente gratificante.
Lo stile unico di Pilgrim
E poi c’è l’inconfondibile marchio di fabbrica Pilgrim: il gioco è letteralmente strapieno di citazioni nerd, easter egg e rimandi alla cultura pop, dai poster alle radio, dagli NPC bizzarri agli oggetti equipaggiabili. Non si tratta di semplici cameo, ma di una vera e propria celebrazione della nerd-culture, pensata per far sorridere chi conosce ogni riferimento ma anche per stimolare la curiosità dei nuovi giocatori. Ogni angolo della mappa, ogni corridoio o sala segreta può riservare piccole gemme di ironia e nostalgia: un dettaglio che trasforma l’esplorazione in un’esperienza ricca e gratificante, quasi come leggere un fumetto interattivo dove ogni scena ha più livelli di lettura.
Artisticamente, il pacchetto è una gioia per gli occhi: Paul Robertson si supera ancora una volta, confezionando animazioni fluide, espressioni esagerate e fondali straripanti di dettagli. Ogni stage sembra un tributo all’immaginario pop contemporaneo, con scenari pieni di vita, luci e colori, e una quantità impressionante di micro-animazioni che rendono il mondo vibrante e credibile nonostante lo stile cartoon-pixel. La colonna sonora di Anamanaguchi accompagna ogni schermata con energia pura: brani chiptune che mescolano synth e melodie pop-punk, capaci di aumentare il ritmo del combattimento, ma anche di dare carattere e atmosfera a momenti più riflessivi o assurdi.
A completare il quadro, c’è la rassicurante impronta di Tribute Games, che dopo TMNT: Shredder’s Revenge ha dimostrato di saper rivitalizzare i generi retrò con piglio moderno. Qui il team non si limita a un’operazione nostalgia, ma tenta di costruire un universo nuovo, folle e coerente con la filosofia Pilgrim: divertente, irriverente, immediato da giocare eppure capace di sorprendere con profondità inattese.
In conclusione
L’uscita è fissata per l’inizio del 2026, su tutte le piattaforme principali, e le edizioni fisiche da collezione, prenotabili tramite Limited Run Games, promettono di soddisfare tanto i completisti quanto i fan nostalgici più accaniti. Se quanto visto in occasione di Gamescom, nel complesso, ci ha lasciato un ampio sorriso stampato sulle labbra, più che lecito supporre che l’attesa dei fan sarà ricompensata da un ritorno che promette di essere tanto caotico quanto irresistibile, con combattimenti spettacolari, esplorazione libera, missioni secondarie a volontà e un’infinità di dettagli nerd in grado di catturare lo sguardo e la curiosità ad ogni passo. In poche parole, Scott Pilgrim EX non è solo un gioco, è una festa per gli occhi, le orecchie e la memoria videoludica dei fan di vecchia e nuova generazione.