A volte basta veramente poco per produrre un videogioco capace di distinguersi dalla fiumana di progetti in arrivo annualmente sul mercato. Un esempio è costituito da Hidden Folks, esperimento di Adriaan de Jongh che ha saputo conquistare migliaia di utenti in tutto il mondo con la sua semplicità. SCHiM sembra quasi seguire la scia di questa semplicità, distinguendosi nel suo concept e puntando a offrire un’esperienza come poche altre.
Sviluppato da Ewoud van der Werf e Nils Slijkerman, e pubblicato da Extra Nice sul mercato europeo, si propone come un platform 3D dallo stile singolare, che unisce luci, ombre e animazioni in un gameplay unico, intuitivo e pensato per far immergere il giocatore in un mondo astratto, familiare e da vivere fino in fondo. La curiosità non manca e, per placarla, ci siamo lanciati in una build preview esclusiva. Ecco l’anteprima di SCHiM.
Il concept di SCHiM: unico e umano
L’idea alla base di SCHiM è quasi filosofica: lo “schim” non è altro che l’anima e spirito di un oggetto o essere vivente, umano o animale che sia. Tutto ciò che si trova nel mondo ne ha uno e questo risiede nelle ombre, comprese le nostre. Il gioco inizia proprio con un bambino, il nostro vettore. Lo si vede crescere fino all’età adulta, dove è proprio una serie di spiacevoli passi nel cammino del destino che porta alla separazione tra anima e persona, tra l’essere e la sua essenza. Da qui inizia il nostro cammino, in quanto schim, verso l’essere di cui siamo anima e spirito, in fuga dalla tristezza e dal caos.
Per farlo ci si serve di tutte le ombre possibili, da quella di un gatto alla proiezione terrena di una quercia. Muovendosi esclusivamente tra i contorni di oggetti ed esseri, saltando tra di essi, si può arrivare infine al nostro protetto. SCHiM è quindi definibile come “la vita dell’ingegno”, in maniera romantica. Da una parte si trova la fretta del raggiungere il nostro caro. Opposto è il desiderio di conoscere le vite di ciò che lo circondano. Il conflitto tra rapidità e lentezza quasi domina l’esperienza, proprio in quanto la semplicità dei livelli viene contrastata dalla complessità della vita cittadina.
Il gameplay: scorrere tra le ombre
L’esperienza è quindi condensata nel saltare da un’ombra all’altra, trovando il percorso giusto al fine di arrivare al nostro obiettivo. Una volta raggiunto, lo scenario cambia assieme alla tonalità dell’ambiente. La scelta di semplificare la palette di colori contraddistingue stilisticamente SCHiM, i cui disegni e animazioni rapiscono pur non essendo articolati. Inoltre, il gameplay con le sue meccaniche elementari non stanca affatto; anzi, consente di vivere al meglio le strade ispirate alle piccole località rurali olandesi/europee.
Già da questa versione demo si comprende difatti che il gioco non è soltanto uno scorrere continuo tra le ombre. Ogni livello appare quasi come un diorama vivente, con tante piccole storie da leggere e oggetti nascosti da scoprire, per aiutare altri schim a ripristinare connessioni con oggetti e persone.
La componente puramente ludica potrebbe riservare altre sorprese al momento del rilascio della versione completa. Al momento è lineare e chiede di riconoscere e apprezzare il piacere della scoperta affinché il titolo assuma più sfumature e risulti più ricco e intrigante. La peculiarità del concept ha certamente un buon potenziale ma sarà necessario, quindi, attendere la versione completa per comprendere quanto sia stato sfruttato e in che modo.
Aspetta e spera
La brevissima anteprima concessaci, durata meno di mezz’ora, ci ha dato solo un assaggio di quello che sembra essere SCHiM. La demo attualmente disponibile al pubblico su Steam include appena due scenari in meno ma, esattamente come la build a noi giunta, propone accenni di storia e consente di scoprire le elementari meccaniche per prepararsi al titolo completo, in arrivo su Steam, Xbox, PlayStation e Nintendo Switch a metà luglio 2024.
Da un lato, percorrendo di fretta le strade ispirate a località rurali e città europee è facile temere per il peggio. SCHiM rischia di apparire un platform 3D mediocre, forse anche grossolano. Dall’altro, respirando l’aria per quelle stesse strade scoprendo la storia di chi le vive quotidianamente, ci si immerge in questo mondo astratto, dove deve essere anche la nostra fantasia a dargli colore e a dare un sapore all’esperienza.
Dai trailer condivisi si capisce immediatamente che il gioco completo saprà offrire di più. Pertanto, il motto resta “aspetta e spera”. Il titolo indipendente sviluppato da Ewoud van der Werf e Nils Slijkerman è indubbiamente promettente e, a nostro avviso, potrebbe dare il suo meglio su Steam Deck OLED e Nintendo Switch OLED, risultando un gioco leggero il cui appeal si trova anche nella particolare scelta di colori e tratto per i disegni.