I voti di Rotten Tomatoes erano comprati e pompati artificiosamente in cambio di vere e proprie mazzette. La rivelazione arriva da uno scoop di Vulture, che ha messo sotto accusa un’agenzia di PR chiamata Bunker 15.
L’indagine portata avanti da Vulture ha preso il via da Ophelia, un film che inizialmente era partito molto male, con un punteggio di 46. A quel punto l’agenzia Bunker 15 avrebbe pagato circa 50 dollari a diversi critici il cui giudizio viene preso in considerazione da Rotten Tomatoes per aumentare la media fino al 62.
Le linee guida di Rotten Tomatoes vietano di prendere in considerazione per la media dei voti recensioni pagate. Ovviamente, però, in questo caso tutto è accaduto in modo truffaldino e non è stato possibile rilevare le mazzette intascate dai critici. Almeno fino a oggi.
Le ragioni dietro a questo fatto illecito sono chiare, visto che gli aggregatori di recensioni, nei film come nei videogiochi, sono presi in gran considerazione dal pubblico. Partire da una media voti negativa è un danno di immagine importante per un film, ma immaginiamo che sia ancora peggio che si sappia che i voti positivi sono frutto di corruzione.