Una nuova intervista al producer di Rise of the Ronin, Yosuke Hayashi, e al game director, Fumihiko Yasuda, ha portato alla luce alcuni retroscena sul videogioco in uscita per PlayStation 5. Uno dei titoli più attesi di quest’anno, l’avventura di Koei Tecmo e Team Ninja sembra aver preso ispirazione da altre grandi produzioni dei PlayStation Studios.
In Rise of the Ronin, in uscita il 22 marzo, vestiremo i panni di un ronin in un open world che ci porterà a svolgere missioni seguendo una delle fazioni che potremo scegliere e prendendo decisioni che avranno un impatto sul mondo intorno a noi. Il tutto si inserisce nel periodo Bakumatsu, con un gameplay che promette di coinvolgere tra combat system vario e diversi metodi di spostamento per le ampie aree della mappa.
Nell’intervista si parla del cambio di rotta realizzato con questo open world, dopo le esperienze di Ninja Gaiden e Nioh. La volontà di fare passi avanti da parte di Team Ninja ha avuto come esito proprio questa nuova impostazione, che ha rappresentato una sfida ma che ha dato grandi soddisfazioni.
A livello di realismo, poi, si è cercato di conciliarlo con la godibilità dell’esperienza. Da un lato c’è stata una ricostruzione fedele basata su ricerche approfondite, dall’altro non si poteva richiedere al giocatore di cavalcare per ore per spostarsi tra città o di rinunciare al divertimento e alla comodità di uno spostamento con il rampino o in planata aerea.
Parlando della difficoltà di Rise of the Ronin, questa potrà essere modulata. Il livello massimo corrisponde a quanto i fan di Team Ninja sono abituati a vivere nei loro giochi, mentre le difficoltà minori sono pensare per chi preferisce godersi la storia senza frustrazione. Da notare che il combattimento non è il focus principale del gioco, come accadeva in altri giochi del team, motivo per cui non era necessario rendere il livello di sfida elevato e non modificabile.
Interessante anche la citazione di Ghost of Tsushima. L’opera di Sucker Punch è stata di ispirazione per Team Ninja. Un gioco ambientato in Giappone e con elementi di combat system molto apprezzzati non poteva non fare da esempio per una proposta come Rise of the Ronin. Nello stesso tempo, però, gli sviluppatori si sono impegnati a lasciare la loro impronta stilistica unica, in modo che il gioco sia riconoscibile e unico rispetto ad altri titoli simili.