Rings of Power di Naughty Dog è un videogioco che i fan dello studio dietro a The Last of Us, Uncharted e Crash Bandicoot di sicuro non conoscono. Qualche anno prima dell’enorme successo con Crash sulla prima PlayStation, gli sviluppatori che oggi sono conosciuti per le loro straordinarie avventure cinematografiche avevano realizzato un particolare RPG per Sega Genesis.
Rings of Power risale al 1992 e con i suoi 150.000 dollari di budget e tre anni di sviluppo rappresenta un progetto più che ambizioso per gli standard dell’epoca. Ovviamente, agli occhi di un giocatore di oggi il risultato finale è praticamente ingiocabile, non solo per la grafica ma anche per un ibrido tra combattimento a turni e in tempo reale che non trova la sua giusta direzione.
Riportato a galla da un approfondimento di DualShockers, Rings of Power ci metteva nei panni di un giovane mago che viaggiava il mondo mettendo insieme una squadra di eroi per raccogliere anelli magici e sconfiggere un lord oscuro e malvagio. Un fantasy colmo di cliché che offriva un ampio mondo esplorabile a piacere, senza essere costretti a seguire un sentiero predeterminato.
Ancor più curioso è scoprire che alcune testimonianze ora cancellate dal sito di Naughty Dog parlavano del gioco come di un progetto fin troppo ambizioso. Si trattava del più grande titolo mai realizzato su cartuccia e il publisher, EA, lo ritenne poco interessante perché appartenente a un genere di scarso appeal.
Tra l’altro, si parla di un codice che, inserito nella schermata iniziale di Rings of Power, faceva comparire una ragazza in topless. Una scelta impensabile per i tempi che stiamo vivendo oggi e soprattutto per la correttezza, il rispetto e l’inclusione dimostrate ampiamente da Naughty Dog. Ma erano gli anni Novanta, in fin dei conti!
Questo tuffo nel passato è interessante anche perché dimostra che Naughty Dog può vivere anche al di fuori dei due franchise per i quali è attualmente nota. Un futuro progetto potrebbe addirittura pescare dal genere fantasy, visto che il passato ha dimostrato che lo studio non è estraneo a queste tematiche.