Siamo stati a Torino per celebrarare la nascita della Video Game Zone all’interno del Museo Nazionale del Cinema, un’esposizione permanente a tema videogiochi che celebra questo medium in una maniera del tutto inedita. I curatori – Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema, e Fabio Viola e in collaborazione con l’Università degli studi di Torino – non hanno solo pensato al “solito” con poster, trailer e spezzoni di giocato. Certo, ci sono anche quelli, ma sono entrati nel vivo della gaming culture, recuperando delle vere e proprie reliquie provenienti da alcune grandi produzioni senza tempo.
Ed ecco che all’interno di apposite teche spuntano dei documenti de-classificati inerenti titoli del calibro di Prince of Persia, Red Dead Redemption 2, Alan Wake 2 e Detroit Become Human. Concept art, manuali tecnici, appunti, storyboards, disegni preparatori, sceneggiature e oggetti utilizzati nei vari videogiochi diventano visionabili all’interno degli spazi espositivi. Rubandolo ai riflettori dell’evento, abbiamo rivolto qualche domanda a Fabio Viola. Ecco la nostra intervista.
Con la nascita della Video Game Zone all’interno del Museo Nazionale del Cinema, Torino celebra un primato italiano, ma tutto questo nasce da un’idea che si è trasformata in volontà. Ci racconti come tutto è iniziato?
Tutto nasce poco più di l’anno fa, su una chiamata del direttore Domenico di Gaetano, che aveva la voglia, ma anche il coraggio, di portare in maniera stabile il videogioco all’interno di uno dei templi culturali italiani. Inizia così un lavoro lungo, soprattutto con i vari publisher e fargli capire quanto importante fosse non solo avere il trailer o la versione giocabile, ma anche tutti quei materiali artistici di design, tecnici che restano dietro le quinte che nessuno è in grado vedere. Qui è stata una lunga negoziazione per dare un’idea a tutto ciò che si vede nella saletta che è presente nell’archivio adesso digitale, erano materiali classificati come segreti.
Materiale che ancora non si era svelato al pubblico. Oggi possiamo apprezzare le sceneggiature originali di Heavy Rain e Alan Wake, ma nel tempo la collezione si amplierà. Final Fantasy VII, Life is Strange, Telling Lies, Her Story, Immortality e tanti altri titoli, per cui gli spazi espositivi cambieranno, l’archivio diverrà sempre più grande e tutto questo ci porterà sino al 2025, con una grande mostra che occuperà tutto il Museo Nazionale del Cinema di Torino con tema “il rapporto tra cinema e videogioco”.
A lungo si è discusso sull’eterna rivalità tra i due mondi, quello del cinema e dei videogiochi, sulle loro influenze e le interconnessioni, cosa ne pensa riguardo?
Ovviamente è indiscutibile che tutto è nato con una primo-genitura del cinema rispetto al videogioco. Atari ha pescato a piene mani da quel immaginario, ha iniziato pian piano dopo il 1976 ad acquisire le prime licenze ufficiali. Warner Bros, in seguito. acquisì Atari, era un tutto legato a doppia mandata. La stessa SEGA of America era di proprietà di una società di produzioni cinematografiche. Tutto questo è rimasto valido per una buona parte degli anni 90, l’influenza era dal cinema verso il videogioco.
Un vero e proprio fratello maggiore, che poteva contare su più immaginario, più creativi, più sceneggiatori. Superati gli anni 2000 questa tendenza ha iniziato ad invertirsi. Oggi abbiamo sempre più produzioni videoludiche che entrano nel mondo Hollywoodiano ma non solo con delle trasposizioni. Abbiamo avuto casi di successo recenti come Super Mario Bros e The Last of Us, ma probabilmente quello che accadrà in futuro è che non parleremo più di cinema o di videogiochi. Si parlerà di opere interattive o ci sarà un nuovo vocabolo visto che vanno sempre più a sublimarsi l’una nell’altra.
Oggi celebriamo il D1 nella VideoGame zone, il materiale esposto è veramente “cult”. Spoileriamo un “What’s Next”?
Allora, stiamo lavorando – e non è facile – su Final Fantasy VII per ottenere dei materiali originali e che al momento sono in Giappone, in un archivio accessibile solo se la Board dei vari Director di Square Enix si riunisce e decide di fare uscire del materiale. Immaginate, quindi, i passaggi. Nonostante questo, ci stiamo lavorando sopra da tanti mesi e siamo arrivati ad un buon punto. Dovrebbe arrivare anche qualcosa su Life is Strange, con del materiale di pre-produzione. Omaggeremo anche Sam Barlow, con 3 dei titoli da lui concepiti – Her Story, Telling Lies e Immortality – dove avremo molto materiale e poi molti altri titoli che arriveranno.
Quindi prossima Masterclass, Sam Barlow?
Nella prossima Masterclass ci sarà un’autore dell’intersezione tra cinema e videogiochi.