Videogiochi e moda hanno una cosa in comune: per innovare qualcosa di classico e farlo sembrare originale ed innovativo, sovente basta cambiare la veste grafica.
Il Dinosauro di Peluche
Yoshi’s Woolly World calza perfettamente in questa categoria presentandosi con lo stile “lanoso” inaugurato da Little Big Planet su Playstation 3 anni fa e utilizzato poco dopo dallo studio Feels Good per “Kirby e la stoffa dell’eroe”. Rifacendosi al loro precedente lavoro su Wii con Kirby, i Feels Good hanno trasposto la celebre mascotte Nintendo in un mondo dove tutto è fatto di lana. L’occasione per esplorare questa ambientazione è il solito rapimento ai danni dei dinosauri della tribù, scomposti in piccoli gomitoli e disseminati per i livelli di gioco, in attesa che Yoshi li recuperi e ricomponga.
Yoshi’s Island fu un titolo importante, capace di bissare il successo di Super Mario World (titolo di lancio del Super Nintendo) nel momento in cui l’ammiraglia Nintendo si apprestava a pensionarsi, diventando uno dei grandi platform di quell’epoca. Quando il seguito per 3DS non ha avuto lo stesso impatto è toccato a Woolly World riscattare l’originale, in cerca di un livello qualitativo paragonabile alla serie ufficiale di Mario. Primo passo per questa impresa è svincolarsi dalle meccaniche precedenti per aver maggiore libertà nella struttura dei livelli e nel ritmo di gioco. Diciamo addio al piccolo Mario in groppa, che Yoshi doveva difendere e recuperare qualora colpito dai nemici. Grazie a questo cambiamento il gioco consente di muoversi in maniera diversa, potendo osare di più nei salti e nei movimenti, non dovendosi preoccupare dell’incolumità di Mario e concentrarsi maggiormente sull’esplorazione. Come maggior riprova di questa scelta degli sviluppatori non c’è un tempo limite entro cui completare ogni sezione.
Il miglior amico di un idraulico
Proprio l’esplorazione diventa colonna portante del gioco; difatti disseminati per i livelli troviamo molti bonus e pezzi di gomitolo utili a ricomporre i dinosauri rapiti. Per riuscire a scovare ogni passaggio segreto il giocatore deve raggiungere piattaforme situate in posizione ostiche ma anche esplorare in lungo e in largo le zone, interagendo nei modi più disparati con i nemici e l’ambiente di gioco.
Ancora una volta Yoshi può ingerire i nemici e trasformarli in proiettili da lanciare per attivare interruttori, piattaforme o per abbattere altri ostacoli lungo il cammino. Per non limitare il tutto a saltare sulle piattaforme, sono stati inseriti dei mini giochi in cui il nostro dinosauro cambia le sue sembianze lanose in quelle di una moto, una talpa, un gigante e altro ancora, muovendosi creativamente lungo i livelli.
Forse l’unico difetto sta nel livello di difficoltà, che non sempre offre una sfida impegnativa per gli abitudinari delle piattaforme, facendo sudare soltanto nei livelli avanzati o qualora l’obiettivo sia trovare i gomitoli più nascosti.
Yoshisaurus Rex
La stessa presenza di “biglietti” spendibili per attivare particolari aiuti (a cui l’esperto difficilmente ricorrerà) e di una modalità “relax”, oltre che della mancanza del Game Over e di vite infinite (che limitano la ripartenza al solo checkpoint anziché dall’inizio del livello), sono chiari segni di come Nintendo non abbia dimenticato l’utenza casual permettendo anche ai principianti e ai più piccoli di potersi avvicinare con gusto al gioco. La versatilità di Woolly Island è anche questa: offrire una divertente gita lungo i livelli (magari anche grazie alla modalità cooperativa a due) per chi vuole godersi l’ottimo design e stile grafico accessibile senza aver mai completato un Mario, un canale preferenziale che lascia intatta l’esperienza hardcore come un secondo livello di difficoltà separato. Nonostante i più smaliziati possano storcere il naso leggendo queste righe, posso assicurare che il design del gioco non ha risentito, mantenendo interazioni creative e interessanti negli ambienti. Le musiche inoltre sono molto adatte all’atmosfera fiabesca di gioco risultando gradevoli.
Pro
- buona giocabilità
- stile grafico accattivante
Contro
- sfida troppo bassa e con numerose facilitazioni