Spesso ciò che fa la differenza in un prodotto videoludico sono le idee. Il mondo indie, variegato e sempre in movimento, richiede un’attenzione particolare: se le grandi software house seguono in primo luogo modelli rodati e funzionali in termini di vendite, gli sviluppatori indipendenti sono invece più liberi di seguire idee personali e magari innovative. I ragazzi del team Gavra Games hanno pensato a qualcosa di assai particolare: un titolo al tempo stesso profondo e semplice da capire, correlato da uno stile grafico cartoon e ricco di umorismo. Strade già percorse da altri, alcune volte con successo e molte altre volte con insuccesso: come si comporterà Warriors: Rise to Glory nella sua incarnazione su PC? Preparatevi a morire…dal ridere.
MORITURI
Nessuna storia, nessuna trama particolare e va bene così: il gioco del team Gavra Games è immediato e ci catapulta subito nell’azione. Nei panni di un rozzo (e spesso inverosimilmente colorato) guerriero di stampo barbarico dovremo combattere all’ultimo sangue in un’arena polverosa sotto gli occhi di spettatori assetati di sangue e divertimento. Siamo gladiatori quindi, combattenti destinati ad una ingloriosa fine oppure ad una ben più gloriosa morte al seguito di imponenti massacri. Il gioco non vuol essere minimamente serio, cosa chiarissima sin dai primi momenti grazie al comparto tecnico/sonoro messo in campo. In effetti si tratta di un classico stile “da smartphone” per così dire: grafica essenziale con colori brillanti, animazioni non proprio al top e comparto sonoro appena sufficiente. Il punto è che si tratta esclusivamente della punta di un iceberg molto più interessante di quanto non sembri a prima vista. Warriors: Rise to Glory infatti si presenta come un gioco di combattimenti strategici a turni in arena, con alcune meccaniche RPG molto funzionali e ben concepite che andremo ad esaminare tra poco.
Se grafica e sonoro non convincono pienamente, lo spassoso concentrato di umorismo riesce perfettamente a colpire nel segno: il gioco presenta numerosissime citazioni a film, videogiochi e persino “meme” celebri sui social network. Ammetto che io stesso ho faticato a riprendermi dalle risate dopo la prima volta che ho deciso di risparmiare un contendente sconfitto: il mio personaggio si è allontanato baldanzosamente per poi vestire i panni del celebre “Thug Life” meme con tanto di musica in sottofondo. Una scelta ardìta da parte degli sviluppatori: ci vuol poco a trasformare il tutto in una caciara poco interessante, ma in Warriors: Rise to Glory ciò non accade soprattutto grazie al complesso e stratificato gameplay.
PREMIATA DITTA GLADIATORE & FIGLI
Il primo personaggio creato morirà molto presto in combattimento, ed è ciò che il gioco stesso prevede: infatti la meccanica di permadeath impedisce l’utilizzo dello stesso personaggio oltre la sua morte. I personaggi creati successivamente (i “figli” per così dire) erediteranno con il tempo punti da spendere nelle statistiche ed anche oggetti di equipaggiamento, oltre che somme di denaro sempre più consistenti. Grazie a questa meccanica di gioco ogni nuovo personaggio sarà sensibilmente più forte del precedente, consentendoci di avanzare nel gioco per affrontare sfide sempre più ardue, ovviamente con ricompense di più alto livello. Il combattimento si svolge a turni su una plancia piana ed ogni contendente ha una barra armatura che si sovrappone a quella degli HP: ciò significa che prima di danneggiare la salute del nemico è necessario distruggere la sua armatura. La barra dell’energia invece consente di svolgere azioni: qualunque attacco o altro movimento ha un costo in energia, che una volta consumata dovrà essere ripristinata da un turno speso a riposare. Durante la lotta potremo scegliere se utilizzare attacchi leggeri ma a ridotto costo di energia, attacchi a distanza (se avremo armi adatte allo scopo), caricare ed altro ancora.
Nonostante sembri inizialmente semplice e quasi “casual”, Warriors: Rise to Glory mostra presto un’inaspettata e piacevole profondità. Non solo combattimenti strategici a turni ma anche statistiche da assegnare a vari parametri e l’interessante meccanica relativa al risparmiare o giustiziare un avversario sconfitto: nel primo caso otterremo denari, nel secondo invece “anime” che si trasformeranno in skill points fissi da passare ai discendenti del personaggio attualmente in uso. Come se non bastasse, il gioco offre anche la possibilità di comprare equipaggiamento, giocare d’azzardo alla taverna locale con un mini-game basato sui dadi e cimentarsi in modalità alternative. Il percorso Survival ci metterà di fronte ad avversari infiniti con ricompensa finale quando verremo sconfitti, il Torneo invece va ad eliminazione e ci vedrà contrapposti ad avversari sempre più potenti fino a giungere al “boss” finale. Unica pecca? Forse la componente fortuna che si rivela in alcuni casi fastidiosamente preponderante, seppur senza mai sfociare nel frustrante. E’ anche presente un’interessante modalità multiplayer locale per combattere contro un amico usando lo stesso PC. In definitiva Warriors: Rise to Glory è un ottimo titolo di certo, vario e divertente con una componente umoristica che fa davvero la differenza. Alcuni difetti non troppo gravi per un gioco davvero intrigante sotto molti aspetti.
PRO:
- Estremamente divertente, ricco di reference videoludiche e del mondo di internet
- Meccaniche di gioco sorprendentemente complesse e stratificate
CONTRO:
- Spesso il gameplay è fin troppo dipendente da eventi casuali
- Tecnicamente mediocre sotto tutti i punti di vista, nonostante la volontà di crear qualcosa di “caricaturale”
Versione testata: PC
Voto: 8