Il genere RPG ha di certo subìto una radicale inversione di tendenza nel corso degli ultimi 20 anni. Se prima la facevano da padroni i titoli oggigiorno definiti JRPG (combattimento a turni, visuale dall’alto ecc.) ora i giochi più celebri dalle nostre parti hanno pesanti influenze action ed un avanzamento dei personaggi decisamente più blando e di facile gestione. Il genere JRPG però non è mai sparito dalla circolazione, anche grazie a serie di grande successo e di alta qualità come Mario & Luigi per console portatili Nintendo oppure la serie Paper Mario, oltre che i più recenti Bravely Default e Bravely Second. Proprio sui passi dell’immortale Super Mario RPG per Super Nintendo si muovono gli sviluppatori del team Moonana, forti di una campagna crowdfunding di successo. Dopo aver lavorato alacremente per qualche anno, oggi ci consegnano Virgo Vs The Zodiac, un titolo che richiama i grandi JRPG del passato con un tocco action piacevolissimo.
PUREZZA INNANZITUTTO
I segni zodiacali sono ragazzine abbastanza combattive. E’ proprio così: nel mondo di gioco vestiremo i panni dell’ardente (e pure un po’ altezzosa) Virgo, avatar dell’omonimo segno zodiacale che si imbarca in una missione del tutto personale. Dovremo infatti ripristinare la “purezza” perduta dell’arco zodiacale che, a causa di conflitti interni e pessime abitudini personali, si è frammentata causando le ire della piccola Virgo. La storia di Virgo Vs The Zodiac è decisamente originale, così come lo è l’ambientazione infarcita di tematiche tutt’altro che serie che strapperanno un sorriso in più di un’occasione. Battaglie interstellari tra avatar dei segni zodiacali sono intervallate da biscotti parlanti, capricorni anarchici che protestano contro il “Capritalismo” e poi loro: le ragazzine che incarnano i vari segni e le loro strane dispute mai risolte.
La storia e l’ambientazione funzionano bene almeno all’inizio, salvo poi lasciar spazio ad una sensazione “awkward”. Capita spesso che (nei casi di storie fin troppo scanzonate o assurde) ci si ritrovi a non dar più molto peso ai dialoghi, ben sapendo che ci si ritroverà a leggere pappardelle ben scritte ma quasi del tutto inutili in termini di trama. Questo gioco non fa eccezione, allungando spesso la broda ben oltre i limiti accettabili, seppur questa narrazione improntata su screzi da “loli” potrebbe incontrare i favori di chi mastica poco materiale proveniente dal Giappone. Già, perchè Virgo Vs The Zodiac tenta di imitare in tutto e per tutto ciò che proviene dal Giappone in termini stilistici, narrativi, grafici e di gameplay. Se dal punto di vista delle meccaniche di gioco il lavoro svolto è decisamente ottimo (ne parleremo tra poco) non si può dire lo stesso della direzione artistica, che si conferma uno dei punti deboli della produzione.
Fermo restando che (personalmente) detesto il miscuglio caotico di pixel art che rasenta l’essenziale con menu/HUD/artworks in alta risoluzione, il gioco mostra uno stile estetico che tenta di scimmiottare i canoni nipponici senza riuscirci. Come spesso accade (ne avevo già parlato durante la recensione di Tokyo Dark Remembrance che trovate qui) quando si tenta di imitare qualcosa che deriva da una cultura profondamente diversa da quella occidentale, il risultato finale si colloca a metà strada tra le Winx ed un generico stile fumettistico moderno. Al contrario dei talentuosi ragazzi del team spagnolo Baroque Decay (autori degli ottimi The Count Lucanor ed il più recente Yuppie Psycho) il team dietro Virgo Vs The Zodiac non riesce a trovare una quadra convincente a livello artistico. Buono invece il comparto sonoro, seppur costellato da melodie a volte un po’ ripetitive e senza particolare mordente.
SCUDO, LANCIA, RITMO
Se dal lato tecnico/narrativo il gioco convince poco, un deciso recupero lo ritroviamo sul lato gameplay/meccaniche. Fondamentalmente si tratta di girovagare in visuale top-down interagendo con personaggi ed elementi dello scenario così da poter proseguire ed affrontare nemici di varia natura. Il combat system rappresenta la parte più solida della produzione e ricorda molto i titoli della serie Mario & Luigi: si tratta di combattimenti a turni arricchiti da quicktime events in fase di attacco e di difesa. I colpi inferti/ricevuti possono essere resi più efficaci o bloccati tramite la pressione di un tasto nel momento giusto, ma il concept qui viene portato ad un livello superiore. Da questa meccanica derivano infatti altre abilità “counter” che permettono spesso di ribaltare il corso di una battaglia.
La raccolta di oggetti utili come caffè ed altre bevande avviene tramite acquisto da specifici venditori oppure direttamente nel mondo di gioco esaminando oggetti. Una meccanica importante da comprendere è il funzionamento dei tre principali attributi che formano un “triangolo” di forza/debolezza in stile morra cinese. Cardinalè forte contro Mutable e debole contro Fixed, Mutable e forte contro Fixed ma debole contro Cardinal. Fixed è forte contro Cardinal e debole contro Mutable. Questi tre importanti fattori in combattimento sono rappresentati da colori specifici per rendere ogni fight più semplice da affrontare in termini strategici. Il punto è: non è così semplice come sembra. Un gran numero di messaggi, stati alterati e “cose” che succedono su schermo renderanno la comprensione delle meccaniche decisamente meno semplice per chi non è avvezzo a giochi di questo tipo. Una volta comprese le meccaniche e l’uso dei quicktime events, Virgo Vs The Zodiac rivela il suo potenziale di divertimento e soprattutto rende le battaglie a turni molto più divertenti ed interessanti. Un punto a favore è l’alto livello di difficoltà generale: un’avventura decisamente per giocatori navigati e per chi non teme ripetuti game over. In definitiva si tratta di un gioco certamente di buon valore che ha molti assi da giocare, nonostante il feeling generale sia leggermente “danneggiato” da scelte estetico/narrative non propriamente felici.
PRO:
- Ambientazione originale e divertente
- Buone idee che mescolano meccaniche rodate
- Combat system ben concepito…
CONTRO:
- … ma anche poco intuitivo nella sua essenza
- Direzione artistica discutibile, con pixel art basilare mescolata ad artwork/HUD in alta risoluzione
Versioni disponibili: PC (Steam)
Versione testata: PC