Spesso accade che le migliori idee si rivelino tali soltanto grazie ad un errore o ad un incidente di percorso. E’ il caso della fortunata serie Trine, iniziata nel 2009 con il primo episodio e derivante di fatto da un inaspettato susseguirsi di eventi. La software house finlandese Frozenbyte era infatti impegnata su tutt’altro progetto all’epoca dei fatti: si verificarono tuttavia alcuni problemi inaspettati e gli sviluppatori decisero di virare bruscamente le proprie attenzioni su un titolo che fino a quel momento stavano sviluppando come side-project. Si trattava del primissimo Trine, diventato poi titolo di punta di Frozenbyte ed arrivato ora alla sua quarta incarnazione. Una serie che festeggia quest’anno il suo decimo anniversario e che tenta di trasportare i giocatori in un mondo incantato fatto di amicizia, sfide ed avventure incredibili.
PRINCIPINI VIZIATI
Una storia di tranquillità spezzata: il mago Amadeus si godeva la calma del suo “buen retiro” tra le montagne innevate quando un’importante missiva lo raggiunge. A quanto pare il principe Selius, volenteroso ma fin troppo arrogante studente di magia presso l’accademia locale, ha messo le mani su un potente e pericoloso artefatto magico: Selius pareva infatti intenzionato a “saltare alcuni step” ritenendosi molto dotato e capace di imparare la stregoneria per conto proprio. Sorpresa delle sorprese, l’incauto principe scopre che l’artefatto è troppo potente per poterlo controllare e libera nel mondo un gran numero di creature oscure e pericolose provenienti dai suoi stessi incubi. Amadeus, avvisato del pericolo, si riunirà quindi con gli amici Pontius e Zoya per affrontare questa minaccia e portare in salvo il principe.
Nonostante Trine 4: The Nightmare Prince sia strettamente legato (almeno in termini di ambientazione e rapporti tra i personaggi) agli altri episodi della saga, la trama narrata è talmente semplice che risulta godibile anche da chi non ha mai messo le mani su un titolo di questa serie. Di fatto il gioco targato Frozenbyte punta a rispolverare il classico feeling fiabesco che ricorda per certi versi i vecchi classici Disney, sia in termini di narrazione che in termini estetici. La presenza di voci narranti contribuisce ad incrementare il senso “fiabesco” della nuova avventura di Amadeus, Pontius e Zoya ma fornisce anche un importante valore aggiunto alla storia in generale. Un lavoro decisamente ben confezionato in termini narrativi ma anche un’adeguata cornice per il corposo comparto gameplay.
LAVORO DI SQUADRA
Di fatto Trine 4: The Nightmare Prince segue fedelmente il percorso tracciato dai predecessori. Un ibrido action platform/puzzle che mette al centro delle meccaniche di gameplay la collaborazione tra i personaggi disponibili, utilizzando al meglio le loro caratteristiche abilità. Per esempio il simpatico cavaliere Pontius può usare il suo scudo per riflettere raggi di luce, attaccare con la spada, sfondare oggetti cadendo pesantemente dall’alto ed altro ancora. Zoya la ladra si rivela ovviamente più agile ed in grado di attaccare con arco e frecce, oltre che lanciare corde in varie direzioni. Amadeus il mago controbilancia gli altri due personaggi con skills decisamente più ambientali: levitazione, creazione di casse magiche, teletrasporto e così via. Ogni personaggio ha un set di abilità base che vanno man mano ad arricchirsi con il proseguo dell’avventura, più alcune particolari skills aggiuntive che potranno essere acquistate tramite la spesa di punti esperienza.
Il fulcro del gioco è quindi scambiare i personaggi tra loro (lo scambio avviene “sul posto”) e mescolare sapientemente le loro abilità per oltrepassare i numerosi ostacoli ambientali posti sul nostro cammino. Non mancano ovviamente gli scontri con i mostri generati dagli incubi del principe Selius, inizialmente semplici ma in seguito decisamente più impegnativi. Trine 4: The Nightmare Prince si difende benissimo fin da subito mostrando un gameplay divertente ed azzeccato che soffre soltanto di un po’ di “lentezza” generale, cosa peraltro tipica del genere puzzle quando ibridato con differenti tipologie di giochi. Fortunatamente il tutto è ben realizzato ed il difetto scompare quasi completamente.
A livello tecnico il gioco mostra i muscoli con ambientazioni indovinatissime e realizzate con cura maniacale sia in termini di pura grafica (nel senso “tecnico” del termine) sia soprattutto in termini di direzione artistica. I colori, le sfumature, le ombre ed in generale la composizione dei livelli sono da applausi a scena aperta e non mancheranno di lasciare a bocca aperta i giocatori che (come me) restano attaccati ai classici tropes fiabeschi. Ottimo lavoro anche a livello sonoro con temi musicali piacevolissimi ed un doppiaggio completo in lingua italiana che accompagna le gesta della triade di eroi.
PRO:
- Stile grafico/sonoro assolutamente spettacolari
- Ambientazione fiabesca di gran pregio
- Ibrido puzzle/action/platform che offre un gameplay variegato
CONTRO:
- Ritmo un po’ lento in generale
Versione testata: PC
Versioni disponibili: PlayStation 4, Nintendo Switch, Xbox One, PC Windows, Linux