Con i due Yomawari (Per Playstation Vita e poi Ps4 e Switch) i Nippon Ichi avevano presentato una intrigante commistione tra gusto artistico e macabro, fondendo i toni di un racconto fiabesco, con quelli di una storia dell’orrore. Liar Princess and the Blind Prince attenua il tono inquietante, ma si presenta sempre come una storia dipinta con pennellate di sgraziata geometria, al pari di un racconto dei fratelli Grimm. E dal momento che di una fiaba parliamo, meglio usare il registro metrico adatto.
“C’era una volta, in una oscura foresta
una lupa solitaria che cantava tutta mesta
Ella infatti era sola e si rivolgeva alla luna
senza che avesse, compagnia alcuna.
Tuttavia un giovane principe di notte accorreva
affascinato dalla voce soave che solo lei aveva.
Una volta il giovane cercò la sconosciuta artista
ma lei temette che il suo esser belva di lui turbasse la vista.
Come a voler scacciare la vergogna e il timore
agitò gli artigli e ferì il suo ammiratore.
Il principe accecato così non poteva sapere
che la misteriosa cantante era la più spaventosa delle fiere
Per rimediar alla sua sconsideratezza
la lupa mentì dicendo di esser principessa
Di una fanciulla assunse per incanto le sembianze
e per cercare una soluzione lo rapì dalle regali stanze
Attraverso la foresta lei lo voleva accompagnare
fino alla maga che ogni guaio può aggiustare
La lupa al prenze mentì per amore
e lo avrebbe difeso con tutto il suo furore
E ora se tu, mio caro lettore, vuoi impugnare i comandi
proverai un gioco che di fascini ne ha tanti.”
Un amore da favola
La trama di Liar Princess and the Blind Prince si può raccontare in breve, così. La principessa può infatti assumere le sue fattezze ferine in ogni momento per sconfiggere i nemici, raggiungere piattaforme più alte, salvo poi diventare umana e prendere per mano il principe e accompagnarlo lungo il cammino, di modo da non spaventarlo con la sua zampa artigliata. La collaborazione tra i due però non si limita a questo, il ragazzino può raccogliere lanterne (la cui fiamma spaventa la lupa) e seguire le indicazioni per attivare alcuni pulsanti, laddove la sua compagna non riesce ad arrivare.
Nel corso di cinque livelli entrambi potranno contribuire a modo loro per risolvere tutti i problemi che si presentano, tra cui anche un buon numero di enigmi. Questi raramente arrivano ad essere dei veri e propri rompicapo, quanto più dei puzzle ambientali risolvibili con delle semplici interazioni tra oggetti e interruttori.
La giocabilità è quindi simile a quella di titoli come Limbo e anche la durata raggiunge un numero soddisfacente di ore (4 circa) data la tipologia di gioco e il prezzo (20 euro in digitale).
La grafica sfoggia tutto lo stile e la intrigante direzione artistica tipica dei giochi di Nippon Ichi (già autori di A Rose in the Twilight e Yomawari). Ogni livello denota una cura per far sembrare questo gioco una specie di ludofiaba, grazie a dei fondali e dei protagonisti colorati e disegnati in modo suggestivo. Alcuni personaggi inoltre vengono tratteggiati con piccole pennellate grottesche, mantenendo quel registro capace di unire dolce e tetro in un elegante walzer grafico. Le animazioni sono forse l’aspetto più carente, dato che molti personaggi si muovo al limite del passo lento, con pochissimi fotogrammi a delinearne le azioni, tuttavia in questo tipo di prodotto la cosa non pesa troppo, dato che contribuisce all’idea che sia una specie di libro interattivo. L’audio riproduce sonorità molto adatte al contesto e per quanto i temi tendano ad essere leggermente ripetitivi, si adagiano alla perfezione alle atmosfere dell’ambientazione.
Pro:
- Graficamente molto pregevole
- Ottima Direzione Artistica
Contro:
- Animazioni molto semplici
Voto Finale: 7.5
Disponibile in digitale per Playstation 4 e Switch a 19.90 euro