Dopo l’esordio su Ps3 e Vita, Falcom ha ripubblicato il primo Trails of Cold Steel su PC e ora anche Playstation 4. Con il terzo capitolo in uscita a settembre, l’editore ha voluto far conoscere la serie anche al pubblico che non ha avuto modo di provarla precedentemente, mostrando come il loro catalogo di JRPG sia di ottima qualità e non limitato al solo YS.
Prendete un mondo in continuo sviluppo ma mescolate insieme aspetti tecnologici e antichi: veicoli a motore, droni-robot e armi da fuoco ma anche architetture ed elementi da inizio ‘900, oltre che un ambiente militare che ricorda quello del regno austro-ungarico e una società separata per ceti nobiliari e popolari come prima della Rivoluzione Francese. Nella nazione di Erebonia si trova l’accademia militare di Thors le cui truppe sono suddivise secondo questo rigido principio, unica eccezione la Classe VII, l’unità assemblata con i migliori membri di entrambi gli ambienti, indipendentemente dal possesso del blasone. I nostri si muovono in un mondo dove imperi e superpotenze si sopportano come nei primi anni del 900, perennemente in bilico sul confine di una guerra.
La trama stessa si articola su missioni ed eventi che assomigliano ad una specie di “guerra dei troni” dell’epoca moderno-industriale anzichè medievale. La vicenda parte forse in modo leggermente lento, ma introduce molto bene i personaggi e l’ambientazione, creando uno scenario decisamente ricco, vivo, coinvolgente, al punto che il finale lascia il segno come forse pochi titoli sanno fare.
E questa parte del gioco è promossa a pieni voti, denotando un’originalità che non è riscontrabile persino in molte serie più famose di rpg. I personaggi e il mondo di Zemuria sono caratterizzati molto bene, inoltre spesso si ottengono informazioni col procedere delle missioni e dell’esplorazione, dando uno stimolo maggiore al giocatore che non un semplice +1 alle statistiche o agli armamenti. Trails of Cold Steel difatti è ricchissimo di dettagli che danno corpo e forma al mondo di gioco. Presi i comandi del protagonista, la Classe VII inizia addestramento e convivenza come in una pentola a pressione dove le differenze sociali possono causare tensioni, difatti le relazioni tra i membri della squadra assumono un ruolo importantissimo nella gestione del gruppo.
Interagire con i comprimari però non arricchisce soltanto la storia. Passando del tempo con ciascun membro si potrà migliorare il rendimento in battaglia e sbloccare attacchi combinati grazie ad un sistema “social” simile a quello visto in Persona 4, da cui Trails of Cold Steel prende in prestito anche la progressione temporale, scandendola lungo un calendario da dividere tra storia e missioni principali, secondarie e relazioni tra personaggi.
I combattimenti avvengono tramite un sistema a turni in cui si incastonano anche elementi come la rilevanza del posizionamento di ciascun personaggio nell’area, per determinare il raggio d’azione di alcune tecniche sia in difesa che in attacco.
Ogni cadetto dispone del palmare tecnologico Arcus, su cui vengono assemblati dei quarzi dai colori ed effetti diversi, secondo lo stile delle Materia di Final Fantasy 7. Le S-Break invece sono attacchi particolarmente potenti, che prosciugano una barra caricabile effettuando danni durante il combattimento e anche qui si vede un rimando al classico Squaresoft con le sue Limit Break. Le abilità si dividono in Arts&Crafts (“arti e mestieri”, come si suol dire); le prime legate ai quarzi mentre le seconde legate ai personaggi indipendentemente dai quarzi scelti.
In questo modo è possibile adeguare ciascun soggetto alle esigenze cambiando i cristalli, mentre l’impostazione di fondo viene coltivata dai mestieri. Per mantenere il gioco vario e non annoiare con troppe sequenze di combattimenti sono presenti vari sotto-giochi in cui si può ottenere esperienza pescando, cucinando, giocando a carte o rispondendo a dei quiz nel corso delle lezioni a cui i cadetti partecipano.
Graficamente Trails of Cold Steel risultava tecnicamente arretrato anche su Playstation 3, ricevendo ora soltanto il supporto alla risoluzione 4K, ma senza aggiunte significative. Tecnicamente umile, come molti rpg di nicchia alla stregua di un Tales of o YS, riesce però ad offrire un’ambientazione dipinta in modo accattivante e ben caratterizzata esteticamente.
Niente da eccepire invece sulle musiche, in perfetto stile j-rpg e composte da una combinazione di sonorità sfaccettate.
Tra le aggiunte ai contenuti invece si trova la modalità “Turbo”, che permette di velocizzare gli scontri nei dungeon, in modo simile alla versione HD di Final Fantasy XII recentemente pubblicata da Square-Enix. Sono presenti anche tutti i dlc, ovvero dei costumi alternativi e decorazioni per i personaggi.
La riedizione di The Legends of Heroes : Trails of Cold Steel è disponibile al momento solo in formato digitale su Playstation 4 e PC (GoG.com e Steam).
Non è ancora confermato se verrà pubblicata una versione su disco per Ps4.
Voto:8
Pro
- ambientazione molto originale e storia intrigante
- ottime meccaniche di gioco e sistema RPG
Contro
- graficamente arretrato