Nel fantastico mondo dei platform 2D abbiamo visto giochi di ogni tipo: da titoli meramente d’azione, pronti a testare i vostri riflessi e il vostro sangue freddo, a produzioni più complesse, in grado di spremere anche le vostre meningi costringendovi a fermarvi per un attimo, a pensare a come sconfiggere un boss, attivare un marchingegno, o raggiungere una piattaforma troppo alta. In questa seconda categoria di giochi mentalmente impegnativi va certamente a infilarsi questo interessante Teslagrad, al suo sbarco su Xbox One dopo il debutto sulle altre piattaforme. Ma basteranno uno stile grafico accattivante e una gran serie di enigmi a creare un piccolo gioiello? Vediamo.
The City of Tesla
Partiamo con la nostra recensione esattamente come fa il gioco: una breve premessa in forma di cutscene direttamente con il motore di gioco ci catapulta immediatamente nel mezzo dell’azione. Sorge subito all’occhio come certamente Teslagrad non sia un titolo comune: nessun dialogo, nessuna spiegazione scritta, solo il linguaggio delle immagini per comunicare al giocatore la sua storia. E questo con uno stile a dir poco fantastico: capiterà di fermarci in una sorta di piccolo teatro, dove alcune ispiratissime vignette ci immergeranno gradualmente nell’apparentemente oscuro background del titolo. Un anonimo protagonista che deve scappare da agguerriti soldati in giubba rossa, una città che sembra un dipinto dell’età industriale: ecco come Teslagrad ci accoglie nei primi minuti di gioco. Ma l’apparenza movimentata lascia immediatamente dopo spazio alla natura vera di questo titolo: non si tratta infatti di un gioco lineare, dove avanzare di livello in livello fino a sconfiggere il boss finale. Anzi, il senso dell’orientamento dovrà essere dalla vostra parte se non vorrete avere seri grattacapi: ha sotto alcuni aspetti la forma di un metroidvania, con ambienti collegati tra loro e accessibili solo in seguito all’acquisizione di un’abilità o all’apertura di una porta. Non sempre sarà facile ricordare cosa ci siamo lasciati alle spalle, e soprattutto come raggiungerlo. E non avremo alcun aiuto sotto quest’aspetto: nessun tutorial ci spiegherà i nostri obiettivi, se escludiamo qualche cartello sparso per il gioco. Ma non sarà certo per capire i comandi di base che avrete più difficoltà: il vero cuore del gioco è infatti caratterizzato dai suoi innumerevoli enigmi.
Elettrizzante
E’ chiaro che, come suggerito dal titolo stesso del gioco, avremo a che fare con molti degli elementi fisici studiati dal grande personaggio di Nikola Tesla: la maggior parte degli enigmi coinvolge infatti il magnetismo e il rapporto tra poli simili e opposti. Attraverso l’utilizzo di un guanto e altre abilità ci troveremo di fronte a massi da far sollevare magneticamente per aprire un passaggio, a piattaforme da far alzare e abbassare, magari addirittura per volarci sopra. In altre occasioni sarà invece possibile magnetizzare il nostro personaggio per poter effettuare grandi salti o per superare dei vuoti attaccandoci al soffitto. I potenziamenti che incontreremo durante il corso del gioco renderanno il nostro alter ego virtuale adatto a superare di volta in volta nuovi ostacoli. La varietà degli enigmi è decisamente interessante, troveremo molte situazioni di varietà con un livello di difficoltà variabile, talvolta anche parecchio alto. Se non per proseguire lungo il normale per gioco, certamente qualche piccolo grattacapo potreste averlo nel tentativo di accumulare le pergamente collezionabili sparse nei vari livelli: esse, oltre a completare il background narrativo, saranno necessari per ottenere il finale migliore. In alcuni casi non sarà neanche troppo complesso capire come avanzare, ma tra il dire e il fare, talvolta, ce ne passa. Evitando di anticipare nulla, facciamo semplicemente l’esempio di alcuni stivali in grado di farci traslare istantaneamente di qualche metro a destra o a sinistra: grazie a questi potremo superare nemici, muri elettrici o burroni. Il punto è che questo, unito ai salti del nostro protagonista, non è bilanciato benissimo e talvolta alcune situazioni potrebbero rivelarsi inutilmente più difficili di quanto previsto. Il nostro personaggio muore in un colpo solo, e alcune zone dovranno essere affrontate ponderando con moltissima attenzione e valutando bene come proseguire. Fortunatamente il sistema di checkpoint è giustamente permissivo, dato che non avremo nessuna penalizzazione in caso di morte e potremo ricominciare all’inizio della stanza, ma resta il problema di un movimento talvolta non facile da controllare o poco preciso. Soprattutto nelle fasi più avanzate la situazione potrebbe essere una bella sfida per alcuni, ma addirittura frustrante per altri: alcune aree saranno molto complesse da interpretare e superare, ma è tutto sommato proprio questo fattore di riflessione e difficoltà che fa da cuore al gioco. Questa vena old school certamente farà piacere a tutti coloro in cerca di una sfida, sebbene il platforming non sia all’altezza di titolo simili più blasonati. Tale vena di difficoltà è però anche un’arma a doppio taglio, dato che in concomitanza con le situazioni molto cervellotiche o particolarmente difficili, il ritmo crollerà lasciando inevitabilmente spazio a una certa ripetitività. A proposito di enigmi, è presente anche una simpatica modalità sfida proprio per coloro che amano la risoluzione di enigmi ambientali. Nota di merito per le boss fight, complesse e talvolta davvero brillanti nella loro realizzazione, soprattutto considerando la fragilità del protagonista che ci costringerà ad analizzare con molta attenzione le pattern di attacco del nostro avversario.
Il dipinto si muove
E’ davvero un piacere, quando si tratta di titoli indie, poter arrivare all’analisi tecnica nella recensione a cuor decisamente leggero. I norvegesi di Rain Games hanno intrapreso la strada che tutti gli svilluppatori indipendenti dovrebbero sempre preferire: quella dello stile, della direzione artistica e dell’ispirazione visiva, indipendentemente dalla potenza tecnica o dal numero di pixel. Utilizzando l’ormai comune motore Unity, questo risultato è stato brillantemente ottenuto, riuscendo a craftare un titolo che è davvero piacevolissimo e delicato da guardare. Questo vale soprattutto per le animazioni, fluide e ispirate, che lasciano davvero l’impressione di un disegno che prende vita. Anche l’accompagnamento sonoro è a dir poco pregevole: talvolta silenzioso, talvolta più incalzante, accompagnando il ritmo di gioco in ogni suo variare e riuscendo a sposare perfettamente l’atmosfera che traspare dall’ambientazione. A livello audiovisivo insomma, siamo di fronte a un titolo senza alcuna incertezza tecnica. Come longevità siamo su un livello più o meno accettabile, considerando che il gioco ha 2 finali sbloccabili ottenendo le varie pergamente collezionabili sparse lungo tutto il gioco. Sarà necessario raccoglierne almeno la metà per accedere allo scontro finale, mentre ottenendole tutte potremo accedere al finale vero. Le pergamene non sono semplicissime da trovare, ma la loro ricerca contribuisce notevolmente ad aumentare la rigiocabilità del titolo in una sorta di New Game Plus. Senza tale possibilità non avrebbe alcun senso rigiocare l’intera partita conoscendo la risoluzione di tutti gli enigmi, anche perchè ipotizzando una speedrun (già presenti su Youtube) si potrebbe tranquillamente completare il tutto in meno di un’ora. Ad aggiungere qualcosa sotto quest’aspetto arriva la già citata modalità sfida, che sarà pane per i denti dei giocatori più incalliti. Lascia un pò perplessi la gestione degli achievements, il cui ottenimento è legato unicamente al ritrovamento delle pergamene. Il prezzo di 14.99€ richiesto è quindi equo tutto considerato, sebbene si tratti comunque di un titolo da consigliare solo a chi deciderà di mettersi d’impegno, sia per risolvere gli enigmi che per sorvolare su alcuni difetti di quello che resta comunque un gran bel titolo indipendente.
PRO:
- Bellissimo da vedere e ascoltare
- Enigmi e boss fights di ottima fattura
- Rigiocabile grazie ai finali multipli e ai collezionabili
- Artisticamente eccellente
- Prezzo equo
CONTRO:
- Fasi platform talvolta non perfette
- Qualche calo di ritmo nelle fasi più complesse
- Achievements basati sui raccoglibili
- Talvolta diventa frustrante