What a time to be a gamer. Viviamo in un momento in cui non si fa altro che parlare di 4K, di Teraflops, dove si fa a gara su chi riesce a far vedere più pixel possibili. Dimenticandosi, talvolta, di quella vasta cerchia di giocatori a cui invece tutto questo non interessa. O, almeno, quei giocatori per cui questa non è una priorità. Proprio pensando a chi cerca questo divertimento puro e leggero, ed anche ai loro figli, arriva questo Super Lucky’s Tale, un coraggioso tentativo di riportare in auge un genere (il platform 3D puro) che negli ultimi anni sembra riuscire a brillare davvero solo su console Nintendo.
La volpe
Tanti colori e tanta spensieratezza. Questa è l’impressione che Super Lucky’s Tale dà al giocatore fin dai primissimi istanti di gioco. I toni e il plot estremamente semplici sono quelli di un platform puro, che non si prende troppo sul serio cercando di lanciarsi in complicazioni di trama. Tuttavia, l’avventura di Lucky è contornata da una marea di piccoli dettagli del mondo di gioco che francamente non meritano di passare inosservati. Quello che infatti è riuscito davvero a convincermi, da giocatore ormai consumato di platform, sono la cura e la tenerissima direzione artistica di tutto ciò che vediamo a schermo: creaturine inoffensive che vanno in giro per la mappa (colpibili), maiali su tapis roulant, api appena sveglie e abitanti con cui parlare nei vari luoghi che attraverseremo durante la nostra avventura. L’ho detto di ogni Mario che ho giocato, di ogni Donkey Kong, di Rayman: pur non avvicinandosi nemmeno lontanamente, in termini qualitativi, a questi capolavori, Super Lucky’s Tale rientra in quella categoria di giochi che sono una vera e propria cura per l’anima. Se, come per il sottoscritto, c’è ancora una parte di voi, pur infantile, che ama mondi colorati e ricchi di creature tenere e improbabili, giocherete a gran parte di Super Lucky’s Tale nel modo migliore: semplicemente, sorridendo.
La prima avventura di Lucky
La struttura di Super Lucky’s Tale è piuttosto interessante in termini di design. Pur riproponendo una sorta di Warp Room centrale alla Crash dalla quale accedere ai vari livelli, quest’ultima sarà essa stessa un vero e proprio livello, con monete e gemme da collezionare, segreti da scoprire, e personaggi con cui parlare. La struttura del gioco si basa sostanzialmente sul completamento di ogni livello e sull’opzionale scoperta di dei segreti che ognuno di essi racchiude. Una volta completati i livelli disponibili, potremo accedere ad una boss fight per raggiungere il mondo successivo. I completisti, invece, potranno rivisitare i luoghi dove si è saltato qualcosa, che sia una lettera della parola Lucky, una gemma, o un quadrifoglio nascosto. Si tratta dunque di una struttura molto classica, ma estremamente collaudata e tutto sommato efficiente. Lo stesso dicasi dei segreti: tutto è proposto in maniera piuttosto scolastica, con muri invisibili, interruttori nascosti da attivare, e monete trasparenti che indichino la via. Forse è proprio questo che finisce inevitabilmente per penalizzare Super Lucky’s Tale: prende a piene mani da capolavori consolidati, ma talvolta lo fa in modo troppo schematico senza riuscire ad aggiungere quel guizzo di originalità che lo avrebbe reso un titolo complessivamente molto migliore. Uno spiraglio di questo guizzo è dato da alcune fasi con (pur semplicissimi) enigmi, o dal pizzico di varietà dato dalla presenza di alcuni livelli in 2D, o di sola corsa, per fare degli esempi. E, nonostante il tutto resti leggero e godibile, il sol pensiero di paragonare il gioco a titoli recenti come l’innominabile Super Mario Odyssey (titolo che ha ovviamente tutt’altro budget), o un meno altisonante A Hat in Time, fa letteralmente annichilire tutto ciò che di buono c’è in Super Lucky’s Tale. Ed è un peccato, perchè si tratta di un gioco che sotto la superficie nascondeva il potenziale per poter davvero brillare. Invece è costretto in un limbo, sospeso tra un gioco per bambini e un ottimo platform. La tendenza verso il primo modello è ulteriormente aggravata dal livello di difficoltà, che è decisamente tarato verso il basso. Intendiamoci, questo non sarà un male per tutti: si tratta di un gioco che vuole rilassare adulti, e intrattenere bambini. Ma è difficile che riesca davvero a rappresentare una sfida rilevante per un giocatore esperto. Qualche morte sporadica, senza dubbio, ci sarà, resa decisamente meno gravosa dai checkpoint sparsi per i livelli. Insomma, si tratta di un titolo perfetto quando volete rilassarvi dopo qualche sonora imprecazione spesa su Cuphead. Sono complementari, sotto quest’aspetto.
Meno super del previsto?
Ma veniamo all’aspetto che più doveva essere un trionfo, e che invece risulta estremamente controverso. Partiamo da un presupposto: Super Lucky’s Tale è un gioco coloratissimo, artisticamente ispirato che trasmette una grandissima tenerezza in ogni suo dettaglio, pur senza scomodare chissà qualche artificio tecnico. Gli ambienti non presentano infatti dettagli particolarmente impegnativi da gestire, anche considerando che l’angolazione della telecamera non permette lo spostamento a 360 gradi ma si sposta solo lungo la visuale frontale(dando anche qualche piccolo grattacapo nel controllo, a volte). A conferma di ciò, all’avvio sul nostro non eccelso PC abbiamo visto Rivatuner riportarci una spaventosa quota di circa 1000 FPS, settando ovviamente tutto ad ultra e a “soli” 1080p, e riportando la cosa a quote umane attivando il Vsync per bloccare a 60FPS. Su One X, il gioco gira a splendidi 4K e 60FPS con qualche impercettibile calo. Ma, sfruttando l’ottimo e sempre funzionante PlayAnywhere (che, diciamocelo, è il futuro) abbiamo switchato per un approfondito test su Xbox One S, e siamo rimasti estremamente stupiti dal fatto che girasse a soli 30FPS. Certamente, si tratta di uno studio indipendente, e forse non si deve pretendere troppo. Ma appare francamente assurdo che un titolo di questa semplicità tecnica (pur bellissima da vedere) non riesca a superare i 30FPS, soprattutto considerando che la fluidità, in un platform che si rispetti, è fondamentale. Per quanto riguarda il comparto sonoro, Super Lucky’s Tale è ricco di musiche piacevoli e leggere, che riescono a non risultare ridondanti o fastidiose. Il gioco è interamente doppiato in italiano, in modo tutto sommato molto gradevole. Fa inevitabilmente storcere un pò il naso il price tag: 29 euro, per un titolo decisamente breve (difficile vi duri più di due giorni) e con tutti questi piccoli limiti, sono probabilmente eccessivi.
Pro
- Artisticamente buono
- I comandi e il design si ispirano a modelli ben consolidati
- Finalmente un platform 3D su One!
- Rilassante e divertente
- Colorato e bello da vedere, con 4K e 60FPS su One X…
Contro
- …ma i 30 FPS su Xbox One S sono inspiegabili
- Per molti sarà estremamente facile
- Durata estremamente ridotta in rapporto con il prezzo
- Manca quel guizzo di originalità per il salto di qualità
Testato su: Xbox One e PC
Voto: 7