Periodi di clausura come questi possono farci provare nostalgia per le piccole cose quotidiane che davamo per scontate: le passeggiate all’aperto, le cene con gli amici, le uscite in discoteca, i picnic o le gite in montagna o al mare e chi più ne ha più ne metta. C’è chi invece, come gli sviluppatori di DMM GAMES, che hanno pensato bene di realizzare un videogame per farci rivivere l’esperienza…delle stazioni metropolitane. STATIONflow è infatti un gestionale atipico dove saremo chiamati ad assumere i panni di un ingegnere progettista con il compito di realizzare una stazione metropolitana funzionale e che possa soddisfare le richieste dell’ondata di passeggeri pronti per prendere il prossimo treno.
Prego allontanarsi dalla linea gialla
Obbiettivo primario di STATIONflow è quello di creare una stazione metropolitana con tutti i comfort e la miglior progettazione immaginabile, mantenendo il più alto possibile l’umore della clientela, desiderosa di un’esperienza piacevole seppur breve. In ciascuna partita avremo subito a disposizione alcuni ingressi sparsi per la schermata e una banchina da collegare fra loro. Sarà compito nostro creare corridoi, scale e accessi per permettere ai clienti di raggiungere in tutta comodità il treno desiderato oppure l’uscita più vicina per tornare alla propria abitazione, senza naturalmente perdersi nei meandri della nostra stazione. Una volta creati i primi collegamenti e le prime strutture, basterà aprire una o più entrate per dare inizio al via vai continuo di persone. Sarà possibile in qualsiasi momento stoppare e riprendere lo scorrere del tempo, in modo da permetterci di pianificare e piazzare al meglio le varie componenti che andranno a migliorare la nostra stazione, ma ogni elemento richiederà un certo quantitativo di minuti di per essere portati a termine, tempo durante il quale la clientela potrà spazientirsi e dare un giudizio negativo al nostro operato. Oltre a fornire una struttura adeguata per interconnettere adeguatamente ciascun punto fondamentale della stazione, sarà bene tappezzare l’edificio d’indicazioni e cartelli per guidare indirizzare al meglio i pendolari fra le varie uscite e accessi. Le persone (rappresentate in STATIONflow in uno stile super deformed, che ricorda quello delle pedine di un gioco da tavolo) esprimeranno man mano i propri dubbi e le proprie richieste attraverso dei fumetti, mentre un indicatore posto nella parte alta dello schermo ci consentirà di tenere sott’occhio il livello d’umore generale. A ogni biglietto staccato guadagneremo un certo quantitativo di soldi utili da reinvestire in nuove strutture e oggetti da aggiungere alla nostra stazione. Una volta terminato il consueto tutorial che ci accompagnerà attraverso le poche, semplici, funzionalità offerte da STATIONflow, potrete finalmente cimentarvi in una dozzina di stage precostruiti creati dagli sviluppatori o, se preferite, sarà possibile anche scaricare e giocare con i livelli realizzati dalla community.
Porte chiuse in faccia
E’ evidente che STATIONflow sia un titolo che punti maggiormente al gameplay, piuttosto che alla componente artistica ma, come si suol dire, spesso anche l’occhio vuole la sua parte. Se già di per sé, infatti, la prospettiva di lavorare a una stazione metropolitana non pare essere così allettante, a rendere STATIONflow ancor meno appetibile purtroppo ci pensa lo stile grafico decisamente scarno e piatto. Al contrario di quanto ci abbiano abituati altri titoli a stampo gestionale come la serie RollerCoaster Tycoon e il più recente Two Point Hospital, l’interfaccia grafica di STATIONflow è fin troppo minimale e anonima, senza alcuna possibilità di personalizzare, anche nello stile, la propria stazione. La mancanza di qualsivoglia parvenza di storia, personaggi o missioni, inoltre, rende il paragone con gli altri gestionali più famosi ancor più disastroso, cosa parecchio strana se si pensa all’origine nipponica dello studio dietro a questo titoli. I livelli a disposizione in STATIONflow non sono molti, ma la noia potrebbe cogliervi ancor prima di portarli a termine, a causa della dell’eccessiva ripetitività di alcune funzioni e dal poco senso di appagamento ottenuto al raggiungimento degli obbiettivi.
Pro:
- Facile da imparare e intuitivo
- Prezzo budget
Contro:
- Gestire una stazione metropolitana è piuttosto noioso
- Poca varietà di strutture ed oggetti
- Stilisticamente orrendo
- Non conta come curriculum per farsi assumere dall’ATM o ATAC