Il 1993 fu a suo modo un anno molto importante per Nintendo: Starfox approdò sulla home console a 16-bit Super Nintendo/Super Famicom mostrando per la prima volta un gioco completamente realizzato in grafica poligonale 3D grazie al supporto del chip Super FX. La saga che vede protagonisti i quattro novelli argonauti “animaleschi” dello spazio è da sempre sinonimo di innovazione, sia a livello grafico sia nel gameplay e questo nuovo punto d’inizio non dovrebbe essere da meno, anche per non deludere le aspettative dei tanti fan ormai “a secco” da molto tempo: Wii U è la piattaforma ideale per ospitare nuovi ed audaci esperimenti, per sfruttare adeguatamente il suo hardware così particolare. Quando si tratta di affilare le armi Nintendo sguinzaglia il sempreverde Shigeru Miyamoto, mente geniale e fertile di innovative idee: questa volta il papà di Super Mario ha potuto contare anche sull’aiuto eccezionale di Platinum Games per portare sulle nostre console Starfox Zero, nuovo punto d’inizio della saga.
GOOD LUCK!
La storia inizia alcuni anni fa, quando l’eroico pilota di Airwing James McCloud perde la vita durante un’aspra battaglia contro il perfido Generale Andross, scienziato di grande talento ed ossessionato dal dominio del sistema solare di Corneria: tradito da Pigma Dengar, James si sacrifica per salvare la vita all’amico Peppy Hare, che riesce a fuggire e riportare le drammatiche notizie al giovane Fox McCloud. La squadra di assaltatori stellari Star Fox viene così ricreata, forte dei nuovi membri Slippy Toad e Falco Lombardi: la guerra contro Andross è appena cominciata e raggiunge il suo culmine quando le sue ingenti forze d’assedio lanciano un tremendo attacco al pacifico pianeta Corneria. La squadra Star Fox viene chiamata nel momento più drammatico dal Generale Pepper, che li implora di fornire il loro indispensabile aiuto nella battaglia contro Andross. Tutto questo suona un pò come già sentito? E’ perfettamente normale per alcuni tra noi (me compreso) considerato che questo capitolo della saga vuole essere una sorta di reboot, una nuova partenza che strizza l’occhio al gioco per Nintendo 64 Lylat Wars in modo persino eccessivo. Starfox Zero infatti presenta una trama ed un’ambientazione praticamente identiche alle controparti del gioco a 64 bit: com’è facile prevedere, l’innovazione promessa da Miyamoto è principalmente da ricercarsi nel comparto ludico puro, ossia nel particolare gameplay di questa nuova incarnazione della serie.
Già dai primi istanti di gioco è chiaro quanto Nintendo abbia (finalmente) puntato sulle risorse del paddone Wii U, da sempre e troppo spesso relegato a puro orpello adibito a mostrare mappe/inventari oppure totalmente disattivato come nel caso del bellissimo Donkey Kong Country: Tropical Freeze. In Starfox Zero il paddone è protagonista assoluto e lo si capisce dal fatto che per la prima volta è praticamente obbligatorio tenere il volume indipendente del pad attivo per poter sentire le comunicazioni vocali che arriveranno dal gioco: oltre ad aiutare l’immersione nel mondo di gioco, le trasmissioni radio saranno anche indispensabili per comprendere alcuni eventi in corso nel livello corrente oppure per rispondere alle richieste di aiuto degli altri membri del team quando si troveranno in pericolo; aiutare chi è nei guai si tradurrà in punti extra ottenibili alla fine del livello, al fine di guadagnare il tanto agognato punteggio “oro”. L’anima decisamente arcade di Starfox Zero si rivela un’arma vincente sia a livello di puro gameplay sia per quanto riguarda la longevità ed il tasso di rigiocabilità: semplice solo in apparenza e dotato di ottimo livello di difficoltà per le missioni secondarie, ostiche anche per esperti del genere, Starfox Zero è un ottimo shooter in salsa futuristica che non ha nulla da invidiare a controparti ben più blasonate. Il sistema di controllo si rivela decisamente innovativo e funzionale, benchè non purtroppo immune da alcuni difetti di cui parleremo tra poco: i due Amiibo compatibili con il gioco sono quelli di Fox e Falco, che sbloccheranno rispettivamente l’Airwing tradizionale con design Super NES e l’Airwing nero/rosso, una sorta di “glass cannon” potentissimo ma carente in quanto a difesa.
PILOTARE NON E’ FACILE
La principale innovazione di Starfox Zero è ovviamente la “cockpit view” sul paddone Wii U, ovvero una visuale che ci metterà davvero nei panni del pilota mostrando l’area di gioco come se ci trovassimo all’interno della cabina di pilotaggio del mezzo: la visuale su schermo del televisore è utile invece per controllare ciò che ci circonda e per muovere l’Airwing nelle sue varie evoluzioni strategiche come l’inversione e l’ormai celebre barrel roll, ovvero avvitamento utile per creare un temporaneo scudo che rifletterà eventuali attacchi nemici nelle vicinanze. Il sensore di movimento ed il giroscopio integrati nel paddone rendono possibile l’utilizzo di un sistema di puntamento basato su movimenti reali, meccanica già ampiamente rodata in successi come Splatoon e che si rivela funzionale fino ad un certo punto: l’unione delle due visuali (a schermo e su paddone) e dei comandi motion con quelli impartiti dagli stick analogici risulta inizialmente abbastanza complesso da gestire, anche se dopo un certo tempo si riesce a padroneggiare adeguatamente. La sensazione generica è di pilotare un mezzo sotto il nostro controllo solamente in parte, considerato che è sufficiente una piccola distrazione per cozzare contro alcuni elementi dello scenario oppure mancare il bersaglio se non si utilizza la visuale cockpit: il problema si aggrava sensibilmente durante l’utilizzo del nuovo Gyrowing, capace di volo stazionario come un drone e dotato di un sistema di controllo differente rispetto all’Airwing o al Landmaster.
Il gameplay generale comunque si difende molto bene nonostante questi difetti al sistema di controllo, rivelando la sua ottima natura di shooter che vuole semplicemente divertire senza star troppo a guardare a complessi tecnicisimi: in questo, Starfox Zero riesce alla perfezione. Il comparto multiplayer è limitato alla cooperazione in locale, con un giocatore che si occupa di pilotare il mezzo e l’altro che utilizza il paddone per sparare: una scelta funzionale e divertente, che permetterà a due giocatori di scoprire molte nuove aree accedendo ai numerosi passaggi segreti fino ad arrivare al totale di 20 livelli disponibili.
Il comparto grafico è una nota dolente: sebbene l’azione frenetica su schermo giri costantemente ancorata a 60 fps con una risoluzione di 720p su schermo e 480p aggiuntivi su paddone Wii U, l’estetica generale di Starfox Zero risulta decisamente povera e poco dettagliata, mostrando i molti limiti dell’hardware. Gli ambienti interni, i mezzi meccanici e le superfici metalliche sono tutto sommato belli da vedere, ma i numerosi ambienti naturali (da sempre presenti nei livelli di questa specifica saga) sono davvero poco piacevoli a vedersi: bene invece per i vari effetti, per la gestione delle luci e della visuale di movimento, anche se sarebbe stato possibile far certamente meglio per quanto riguarda la sensazione di “distanza” tra l’Airwing e gli oggetti del fondale. Con il comparto sonoro invece si torna fortunatamente a navigare tra le stelle: la colonna sonora di Starfox Zero è assolutamente esaltante e bellissima da sentire, forte di temi musicali davvero “epici” che fanno da sfondo alle battaglie; il doppiaggio italiano è presente, tutto sommato ben realizzato e di buon impatto.
PRO:
- Tasso di rigiocabilità alto, anche grazie al feeling arcade piacevolissimo
- Colonna sonora da urlo
- Sistema di controllo innovativo…
CONTRO:
- …anche se purtroppo a volte risulta difficile da gestire
- Tecnicamente arretrato nonostante i 60 fps stabili ed i 720p