Capcom chiude il riuscito rilancio della sua saga horror con gli ultimi due contenuti scaricabili: Fine di Zoe, facente parte del pass stagionale, e Nessun Eroe, rilasciato invece gratuitamente. Nota Bene: il seguente articolo contiene anticipazioni soltanto sugli eventi della storia principale di Resident Evil VII. Per chi non avesse ancora giocato il settimo capitolo, è disponibile la recensione a questo indirizzo oltre che il commento finale, qui a fondo, per una valutazione della Gold Edition.
A questo indirizzo invece lo speciale sulla storia di Resident Evil
Fine di Zoe
Avevamo lasciato Zoe Baker da sola, sul pontile del molo nella palude, dando per scontato che Ethan avesse dato la precedenza all’incolumità della moglie, ma ponendo un punto interrogativo sul suo epilogo. In maniera simile a quanto avvenuto per i suoi familiari, anche Zoe è andata incontro alla cristallizzazione della micotossina, rischiando quindi di morire. In suo aiuto però accorre lo zio Joe, giunto sul posto a causa del trambusto provocato da Ethan e dalla squadra Umbrella, e qui intento a recuperare le ultime dosi di antidoto in possesso dei militari per salvare la nipote. Sull’improvvisa comparsa di Joe viene fornita una spiegazione piuttosto soddisfacente per giustificarne la presenza, ciò che invece stride parecchio con la sospensione di incredulità sono le modalità con cui combattere i micomorfi. Il rude signore difatti dispone di un arsenale limitato a delle lance per la caccia al coccodrillo nel bayou (i quali sono effettivamente presenti come nemici), delle trappole esplosive (confezionabili raccogliendo e combinando oggetti) e…..i suoi pugni (!?).
Gran parte dei mostri difatti può essere sconfitta usando un sistema di attacchi e parate che sembrano presi da un titolo brawler piuttosto che da un survival horror. Persino la fase conclusiva, nel mettere a disposizione una nuova arma, finisce per enfatizzare una venatura trash che caratterizza ogni istante dell’avventura di Joe, dalle frasi pronunciate nel combattere le creature, sino al momento in cui affronta il boss finale, liquidando una situazione potenzialmente carica di pathos narrativo in maniera decisamente grottesca e degna di un film di serie C.
C’è quindi una spaccatura palese nei toni rispetto la tensione perfetta e l’atmosfera sempre inquietante dell’avventura di Ethan, tuttavia “Fine di Zoe” sembra voler uscire dal seminato in modo volontario, per concedere al pubblico una piccola parentesi trash, ammiccando ai cultori dell’horror più caciarone (alla Peter Jackson, per intenderci). Gli sviluppatori hanno approfittato della marginalità di questo dlc, per aprire una piccola parentesi, tanto per il gusto di sbizzarrirsi senza inserire nella campagna una sequenza che, in quel contesto, avrebbe stonato sicuramente, ma che può essere divertente se proposta come “scena tagliata”.
Joypad alla mano infatti le meccaniche brawler risultano piuttosto ben fatte e pulite e potrebbero persino servire per gettare le basi di un titolo completamente inedito. Una simile mossa non sarebbe nuova in casa Capcom, la quale, come è risaputo, arrivò a ideare Dead Rising partendo dalla versione alpha di quello che doveva essere Shadow of Rome 2, gioco con meccaniche e ambientazione completamente differenti.
Nessun Eroe
Lucas Baker è l’unico antagonista che sfugge a Ethan, privando il giocatore di un confronto piuttosto importante contro quello che è forse il vero cattivo di tutta quanta la storia (il boss finale della campagna difatti si rivela scarsamente consapevole delle proprie azioni). Come esplicitato nei collezionabili, Lucas non è diventato malvagio a causa dell’esposizione alle micotossine, ma lo è sempre stato, sin da ragazzo, usando il suo genio per soddisfare un’indole incline al sadismo.
Tocca a Chris Redfield dargli la caccia, presentando l’organizzazione responsabile dell’intero incidente della Louisiana e rivelando anche la natura della nuova Umbrella (con una spiegazione non particolarmente eccitante, ma che sicuramente risolve l’apparente incongruenza nel vedere il nostro eroe sotto il famigerato vessillo). Nei panni di un protagonista storico della serie, l’esperienza rientra sui binari tipicamente survival, seppur mantenendosi leggermente più orientata all’azione rispetto al gioco principale. Chris difatti dispone di un potente arsenale da fuoco (sempre avaro di proiettili per non sconfinare nello sparatutto) oltre che di alcuni attacchi corpo a corpo che fungono da colpo di grazia (paragonabili a quelli usati nei Resident Evil precedenti sin dal quarto).
Durante l’inseguimento di Lucas, lungo delle caverne sotterranee, bisognerà affrontare dei pericoli piuttosto perniciosi, permettendo di caratterizzare bene il cattivo grazie ad alcune scene (sia raccontate che mostrate) che ne evidenziano l’oscuro ingegno. Lo scontro conclusivo invece ha il sapore delle migliori battaglie con i boss viste nei primi capitoli, dove il tyrant di turno va combattuto in condizioni ambientali ostili. La durata complessiva si assesta su di un’ora e mezza circa, non elevata ma sicuramente ottima considerando che questo dlc è gratuito.
Resident Evil VII Gold Edition e Season Pass – Considerazioni Finali
Bisogna riconoscere che Resident Evil VII ha puntato su diversi diversi dlc, tuttavia facendo in modo che nessuno venisse distribuito in modo fastidioso per gli utenti. L’unico capitolo davvero necessario per completare la trama è Nessun Eroe, il quale è pubblicato gratuitamente,lasciando soddisfatto chi vuole accontentarsi del gioco base. Nonostante in passato non abbiamo potuto offrire una copertura dei primi contenuti aggiuntivi, si può riassumere brevemente come i “Filmati confidenziali” siano incentrati sulla risoluzione di enigmi e sulle classiche meccaniche survival-horror, oltre che sul livello di difficoltà aggiuntivo “Ethan Must Die”, che propone una sfida degna dei giocatori più navigati. Fine Di Zoe chiude la carrellata con una digressione fuori luogo, ma tutto sommato divertente se affrontata con lo spirito di una piccola parentesi trash, ai margini dell’avventura principale.
Per chi non ha ancora avuto modo di giocare Resident Evil VII è consigliabile acquistare direttamente la Gold Edition, comprensiva dei contenuti extra a pagamento e del gioco principale.
Chi è interessato al solo season-pass può tenerlo in considerazione in funzione di un surplus che arricchisce l’esperienza complessiva in modo variegato, puntando su proposte diversificate e sulla narrazione di antefatti, accessori, ma interessanti. Non si consiglia invece l’acquisto dei singoli DLC in modo autonomo. Il loro prezzo al dettaglio difatti è piuttosto alto rispetto alla durata, per cui l’ipotesi migliore è quella relativa all’intero pacchetto.