Raiden 5 è l’ultimo capitolo di una saga pilastro del genere shmup, pertanto la sua conversione su Switch si incastra perfettamente nel catalogo dell’ibrida Nintendo, confermandosi un titolo arcade perfetto sia in portabilità che nel salotto di casa.
La saga creata da Seibu/Moss e Taito ha avuto una diffusione capillare lungo diversi decenni ed è stata ospitata su innumerevoli sistemi, dai cabinati da sala giochi alle console casalinghe come Mega Drive, PC-Engine, Playstation 1 e 2, Super Nintendo, Jaguar, sino alla scorsa generazione di console, dove si è diviso lo spazio tra Xbox360 (che in Giappone è stato il sistema che ricevuto il maggior numero di Shmup nel corso di quel periodo) e Playstation 3.
Iter analogo anche per il quinto capitolo, che ha debuttato per Xbox One sino ad approdare sui lidi di Playstation 4 e ora Switch. Di conseguenza qual’è la ragione per cui un titolo che può sembrare un banale gioco di aerei ottiene così tante riproposizioni al pari dei videogiochi più gettonati? La risposta è proprio per l’estrema solidità con cui Raiden declina il genere shmup, intendendolo forse in modo molto scolasticità dal punto di vista artistico, ma con un’attenzione alla giocabilità che sfiora il certosino. In questo quinto capitolo le novità sono piuttosto limitate, mantenendo la tripartizione dei caccia, i quali hanno caratteristiche diverse nello sparo secondario, nella mobilità e in attacco e difesa.
Quest’ultima voce ha infatti una certa rilevanza in quanto viene introdotta una barra di resistenza che sostituisce il sistema delle vite extra. Il nostro caccia infatti non viene abbattuto al primo colpo, ma può incassarne diversi prima di portarci alla schermata dei continua, in questo modo ciascuna navetta risulta più adatta ad uno stile di gioco differente. Altra novità è la barra del “Cheer System” per cui gli amici online possono essere richiamati per un’incursione di soccorso con effetti simili alle smart bomb, ma più orientata alla difesa.
Per il resto l’arsenale è sempre diviso in tre tipologie di sparo per tre categorie diverse, ciascuna selezionabile come equipaggiamento a inizio partita e attivabile nel corso dei livelli raccogliendo una gemma corrispondente al suo colore. Tra le bocche di fuoco rientrano le classiche raffiche o laser diretti, ma anche idee originali, come un cristallo che devia i laser che noi gli spariamo, amplificandoli contro i nemici in ogni direzione. L’intera gamma di armi è comunque costruita per risultare uno strumento di facile utilizzo per i principianti, ma versatile per i giocatori a caccia di record di punteggio e partite da un credito (le 1CC a cui punta ogni veterano di shmup).
Qui la giocabilità di Raiden è particolarmente minuziosa, in quanto la massimizzazione dei punti passa attraverso una meccanica che premia i giocatori più audaci ed esperti. Distruggendo i nemici infatti compaiono delle medaglie, le quali restano immobili mentre il giocatore tiene premuto il pulsante di fuoco, oppure si dirigono automaticamente verso la navetta qualora essa non spari. Assumendosi il rischio di frenare l’abbattimento degli avversari si facilita l’accumulo di punti, pertanto solo i più bravi a destreggiarsi tra navette e scariche di proiettili potranno ambire al record tanto agognato, lasciando un ampio margine di manovra per chi voglia un titolo che punti ad una profondità e un endgame che lo metta alla prova.
La longevità offre ulteriori stimoli per giustificare nuove partite dopo il completamento: oltre alle varie combinazioni di caccia e armi, si possono cercare le rotte alternative che sfociano in sotto zone differenti, ottenibili in base alla percentuale di nemici abbattuti. A questo si aggiungono anche un buon numero di finali aggiuntivi, tali da incrementare ulteriormente la durata. Come nell’edizione Playstation 4, sono presenti i livelli aggiuntivi dell’edizione Director’s Cut, inoltre è presente una modalità cooperativa in locale per due giocatori, opzione che data la portabilità di Switch facilita l’aggiunta di un amico.
Graficamente questa quinta iterazione utilizza dei modelli tridimensionali abbastanza buoni per la media degli shmup, per quanto non particolarmente elaborati. Gli effetti e la colorazione delle esplosioni e degli spari aggiungono una nota di colore a dei fondali diversificati nell’ambientazione, creando una cosmesi adeguata ad un titolo che si propone al prezzo di un gioco indie.
Unica pecca è forse il modo in cui viene portata avanti la narrazione, in quanto una trama c’è e viene raccontata da alcuni comprimari in tempo reale durante ogni livello, ma per chi non ha una padronanza dell’inglese tale da seguire i dialoghi doppiati, l’opzione di leggere i sottotitoli posti ai margini dello schermo diventa praticamente inutile. Una partita a Raiden infatti richiede di seguire l’azione senza distrarsi neppure per pochi secondi, pertanto specialmente nelle fasi avanzate sarà impossibile ignorare i nemici per leggere cosa dicono gli alleati del pilota. Decisamente meglio sarebbe stato gestire queste linee testuali in delle schermate di intermezzo tra un livello e l’altro.
Pro
- giocabilità shmup ai massimi livelli
- buoni spunti per rigiocarlo e un endgame robusto per gli esperti
Contro
- narrazione ostica da seguire nel corso dell’azione
- poche idee originali
Raiden V Director’s Cut è disponibile in formato digitale per Playstation 4, PC e ora anche Switch. La prima edizione per Xbox One.
Versione Provata: Nintendo Switch
Voto: 8