Prima di Guitar Hero, prima di Rock Band, ma anche prima di Dance Dance Revolution e di altri videogiochi musicali che hanno fatto epoca, ci fu Parappa The Rapper. Un gioco semplice, tuttavia capace di mescolare musica e giocabilità in una formula unica e innovativa, carica di stile. A distanza di 20 anni la rimasterizzazione di questo titolo sbarca su Playstation 4, con tutto il suo ritmo e le sue rime.
Run Dmc – It’s Like That
Parappa è prima di tutto un antesignano di Adventure Time, grazie a quel suo stile da cartone finto infantile ma condito con un pizzico di umorismo surreal-demenziale capace di strappare un sorriso anche ad un adulto. Nonostante la sempliciotta vicenda di sfondo sia volutamente edulcorata, ciò che caratterizza meglio i personaggi è l’aspetto, volutamente bizzarro e ricco di contaminazioni. Tralasciando il cane con in testa uno zuccotto da rapper anni 90, è difficile trattenere una risata di fronte all’insegnante di arti marziali Master Onion, che deve il suo nome proprio all’essere un uomo cipolla con tanto di baffoni da maestro tipico dei film orientali, oppure al geco dall’aria molto rilassata che rima in bilico tra funky e reggae omaggiando Bob Marley. Senso dell’umorismo e musica vanno quindi di pari passo, ma bastano pochissimi minuti per capire che la seconda è senza dubbio la componente fondamentale.
Oltre a confrontarsi con dei personaggi, nel corso dei livelli Parappa dovrà imparare qualcosa da un maestro, il quale farà del rap il suo metodo didattico, chiedendo al giocatore di emulare le sue rime e possibilmente migliorarle anche mettendoci del proprio.
Ecco quindi che sulla linea delle note scorrerà per prima l’icona del tutore, indicando la sequenza di tasti da premere, lasciando spazio subito dopo a quella di Parappa che dovrà corrispondere alla specifica pressione del pulsante o di una sequenza.
Semplicissimo, eppure in qualche modo non perfettamente funzionale data la presenza di alcune imprecisioni nel sincronizzare audio e comandi, creando un effetto involontariamente paragonabile all’input lag (forse dovuto all’aver usato la conversione per PsP, che presentava problemi simili, come base per la rimasterizzazione) Il risultato è che talvolta non c’è corrispondenza in alcun modo e addirittura seguire l’indicatore su schermo risulta più un intralcio che non un aiuto, costringendo il giocatore a doversi basare unicamente sulla base musicale pura per riuscire a superare un livello. Una mancanza non da poco, che potrebbe rendere il gioco molto complicato a chi non è pratico con questo genere, quando invece l’immediatezza di Parappa doveva farne proprio il punto di partenza perfetto per avvicinare i neofiti al genere.
Beastie Boys – You gotta fight (for your right to party)
Graficamente l’operazione è riuscita bene, adattando l’insieme colorato e vivace agli standard dell’alta risoluzione. E’ possibile selezionare comunque le proporzioni dello schermo tra i 16:9 e i 4:3 per ricreare al meglio la sensazione di giocare alla prima edizione. I filmati invece hanno mantenuto le dimensioni originali, restando inseriti in una finestra che attenua in parte il mancato allargamento. La colonna sonora è decisamente il punto forte (consigliabile seguire i sottotitoli in lingua originale in questo caso, per cogliere meglio le sfumature), offrendo tracce dotate di rime spiritose e divertenti, scanzonate e leggere, lontane dall’atmosfera seriosa tipica di una scena rap odierna che punta a prendersi troppo sul serio per sfoggiare arie da duri o donnaioli. Le musiche intendono perfettamente molti luoghi comuni del rap, tuttavia ne ignorano volontariamente gli eccessi, edulcorandoli e facendo finta siano minuzie. Ecco quindi una gallina cuoca che apostrofa con stizza, ma con un vocabolario da bollino verde, chi la confonde con un tacchino, gettando le basi per un dissing ripulito. Il protagonista ha un appuntamento galante, ma rappresentato in maniera tutt’altro che celebrativa, come invece accade nei video di cantanti con ambizioni da playboy incalliti.
Questa e altre stranezze sono comuni nei livelli di Parappa, che però rimangono esattamente sei come nell’originale, andando ad intaccare la longevità. Per completare il gioco è sufficiente all’incirca un’ora, considerando anche la pratica iniziale. Il resto si basa unicamente sul migliorare le proprie prestazioni, andando ad arricchire i rap di base inserendo un pò di free-style per ottenere la valutazione massima. Fattore interessante e capace di garantire una sufficiente giocabilità per qualche partita spensierata e di rottura tra un gioco impegnativo e l’altro, però l’offerta di base rimane esigua e anche considerando qualche canzone aggiuntiva e remix, il tutto dura troppo poco.
Di fronte al prezzo di 15 euro sarebbe stato più opportuno inserire in questa remasterizzazione anche lo spin-off Unjammer Lammy, uscito anch’esso su Playstation 1, che avrebbe reso l’insieme decisamente più completo.
Parappa the Rapper Remastered è disponbile in formato digitale per Playstation 4.
Pro
- pieno di stile e immediato da giocare
- canzoni divertenti e spiritose
Contro
- qualche imprecisione sui controlli
- longevità molto bassa