Uno dei più importanti eventi del settore videoludico recente è certamente l’arrivo sul mercato dei cosiddetti “soulslike”, titoli figli della celebre serie targata From Software che ha davvero cambiato il mondo dei videogiochi come lo conosciamo. Di fatto si tratta di Action/RPG con una spiccata impronta hardcore, giochi che sono stati in grado di appassionare un’ampia fetta di videogiocatori proprio grazie all’alto grado di sfida che offrono, in contrasto con lo stile di molti titoli AAA che tendono quasi ad eliminare la difficoltà in funzione dei feelings cinematografici. Dalle ceneri dei vari Souls sono nati un gran numero di giochi simili, tra i quali spicca per notorietà Nioh: rilasciato nel 2017 ad opera di Team Ninja, spinge l’acceleratore sul fronte action per distinguersi dai titoli concorrenti immergendo il giocatore in un oscuro Giappone feudale. Oggi, a tre anni di distanza, Nioh 2 ci porta indietro di circa 100 anni rispetto agli eventi narrati nel primo episodio: potrà un mezzo-demone impedire che il Giappone venga distrutto dalle forze delle tenebre?
IL DEMONE DENTRO DI NOI
L’anno è il 1555, era Sengoku: il Giappone feudale vive un’epoca di eterni contrasti e guerre interne mentre il potente guerriero Oda Nobunaga combatte per l’unificazione del paese. Non è il Giappone “reale” quello che andremo ad esplorare, bensì un “passato ucronico” in cui il sovrannaturale è vivo e tangibile nelle vite degli esseri umani. Yokai, spiriti guida, poteri oltre l’immaginabile: tutto è presente nel mondo di Nioh 2 così come lo era in quello dell’episodio precedente.
Il gioco in realtà narra una storia abbastanza blanda, un mix di episodi storici debitamente modificati ed arricchiti con influenze narrative in stile anime ed attenzione solo parziale alla realtà. Nioh 2 è principalmente un gioco d’azione e di combattimento, che tende a distinguersi dal principale concorrente Dark Souls ponendo al centro del gameplay una ricca offerta in termini di tecnica e buon uso dei riflessi.
La principale novità introdotta è visibile sin dai primi istanti di gioco: lasciato “a casa” il protagonista di origini inglesi del primo capitolo, ora è finalmente possibile sbizzarrirsi con un ricco editor del personaggio. Un’ottima aggiunta senza dubbio che risulta accessibile anche in fasi avanzate del gioco, così da poter modificare ulteriormente il personaggio anche nelle sue basi (persino il sesso) in caso si voglia cambiare qualcosa.
Le meccaniche base di gameplay sono rimaste in gran parte invariate, mostrando una chiara volontà da parte degli sviluppatori nel seguire la strada tracciata con il primo Nioh. L’uso di meccaniche ed asset presi “di peso” dal precedente episodio potrebbe far storcere il naso ad alcuni giocatori, creando il feeling di aver tra le mani un corposo DLC piuttosto che un vero secondo capitolo.
La sensazione fortunatamente svanisce dopo alcune ore, quando si fanno prepotentemente strada le nuove meccaniche inserite. La più importante è di certo la possibilità di utilizzare la “Forma Yokai, abilità basata sulla natura mista del protagonista: il mezzo-demone può infatti assorbire i nuclei degli yokai sconfitti ed utilizzarne l’attacco identificativo. Una meccanica che ricorda vari titoli del passato e del presente, ma sempre funzionale e divertente per rendere un combat system variegato. I nuclei si possono anche fondere tra loro per creare una versione più potente, oppure è possibile “esorcizzarli” per ottenere in cambio preziosi materiali da utilizzare nella forgia per realizzare nuove armi.
SPADE AFFILATE
Un’altra importante aggiunta è data dalla presenza di Armi Yokai ed Armi Benedette. Tali armi, che possono essere di qualunque tipologia, scatenano differenti effetti in base al loro utilizzo: le Armi Yokai, per esempio, sono “senzienti” e dopo un certo numero di attacchi diventeranno coscienti permettendoci di infliggere maggiori danni per un periodo di tempo limitato. Oltre a queste due nuove tipologie di armi, sono state inserite nuove categorie assenti nel primo episodio come i rapidissimi tonfa ed altro ancora. Un peccato notare il riciclo ampio di elementi senza un’adeguata “pulizia” nelle meccaniche quando possibile: Nioh 2 somiglia davvero tanto al primo capitolo, tant’è vero che persino i tempi di attacco/risposta delle armi sono praticamente identici e non è stata neppure corretto l’evidente sbilanciamento di potenza del Kusarigama, arma ben nota ai giocatori di questa serie per l’estrema facilità di utilizzo ed alto potere d’attacco.
Piccolezze senza dubbio che, fortunatamente, non danneggiano molto l’esperienza generale. Altra importante aggiunta è rappresentata dai “Benevolent Graves” che vanno ad integrare il sistema dei “Bloody Graves” già presenti nel primo episodio. Nioh 2 permette (in puro Dark Souls-style) di evocare lo spettro di un altro giocatore per dare una mano in varie situazioni: è quindi possibile piazzare il nostro personale indicatore in determinate posizioni per metterci a disposizione di altri giocatori. Ovviemente riceveremo ricompense ogni volta che un altro utente utilizzerà il nostro personaggio per farsi aiutare: do ut des.
Il comparto tecnico in Nioh 2 attinge a piene mai dal titolo precedente: come dicevo prima si ha una perenne e costante sensazione di deja-vu a causa dell’ampio utilizzo di stili, animazioni ed elementi molto simili. Niente di particolarmente eclatante comunque, considerata l’ottima stabilità del frame rate e la generale qualità degli scenari. Da segnalare la partecipazione di attori in carne ed ossa come Naoto Takenaka (protagonista della serie Netflix “Samurai Gourmet”) e già presente in produzioni videoludiche quali lo spin-off Yakuza Kenzan! e l’immortale survival horror per Playstation 2 Haunting Ground.
Nioh 2 rappresenta senza dubbio una buona evoluzione del concept introdotto con il primo capitolo. Un promettente avanzamento per una serie che potrebbe, senza alcun problema, affiancarsi al diretto concorrente Dark Souls proponendo una variante più incentrata sul combattimento sacrificando l’open world in favore di una struttura a missioni. Se cercate un gioco impegnativo, longevo e di gran carattere non avete bisogno di cercare oltre.
PRO:
- Gran numero di elementi aggiuntivi, meccaniche di gameplay e quant’altro
- Ampio, longevo e di gran carattere
- Comparto online notevolmente arricchito
CONTRO:
- Uso di asset quasi identici al primo capitolo fin troppo presente
- Dopo un po’ di tempo può diventare ripetitivo
Versioni disponibili: Playstation 4
Versione testata: Playstation 4
Voto: 8.5