Il joypad di Nacon si inserisce in una fascia di prodotti a prezzo maggiorato, orientate verso una clientela più esigente, alla ricerca di periferiche con caratteristiche diverse rispetto ai normali joypad in commercio.
Ergonomia e connettività
La caratteristica principale del Nacon Pro Revolution risiede nella sua somiglianza con il joypad Xbox. Una mossa pensata per venire incontro a quella fascia di utenti che magari negli anni precedenti sono stati abituati diversamente. Le due levette analogiche sono quindi posizionate in maniera non simmetrica e ravvicinata, ma allontanate sia verticalmente che orizzontalmente rispetto al Dual Shock 4. Ci sono inoltre alcune sottigliezze, come la levetta sinistra concava per consentire un appoggio prolungato più agevole per il pollice e due pulsanti (che diventano quattro a seconda del punto in cui si esegue la pressione) situati sul retro per rimpiazzare due grilletti e quindi offrire un’impugnatura diversa e più versatile. I pulsanti sono generalmente personalizzabili per consentire diverse configurazioni, le quali sono memorizzabili in profili tramite un software reperibile sul sito Nacon, il tutto passando attraverso il PC. I profili possono essere richiamati con una rapida pressione di un pulsante posizionato sul retro, sino ad un massimo di quattro. E’ possibile intervenire sulla responsività della levetta analogica destra così come programmare macro assegnabili ad un pulsante.
Nella confezione sono inoltre presenti dei pesetti aggiuntivi, per aumentare volontariamente il peso inserendoli in un incavo, ma questa sembra una possibilità abbastanza trascurabile e tutt’altro che fondamentale dato che i maggiori ostacoli all’ergonomicità sono di solito insiti nell’impugnatura e non nel peso.
Questo aspetto difatti si fa sentire specialmente qualora si faccia affidamento sulla pressione dei grilletti superiori situati in posizione classica, i quali risultano leggermente rialzati e complicano un pò la presa per periodi prolungati, costringendo all’uso dei grilletti alternativi siti sulla “schiena” qualora si voglia un’impostazione più comoda e rilassante. La scelta di rialzare L2/R2 può essere dovuta al volerli rendere più facilmente raggiungibili, ma finendo per forzare letteralmente la mano in un modo che potrebbe non risultare comodo per tutti. Buona la qualità dei materiali, che risultano molto solidi e rivestiti in maniera giusta per essere antiscivolo.
La connessione passa attraverso un cavo obbligatorio, adeguando il Pro Revolution agli standard delle periferiche professionali per e-sport. La connessione cablata garantisce una stabilità e precisione di segnale maggiore rispetto alle periferiche senza fili e la lunghezza di ben tre metri del filo difficilmente farà sentire l’utente limitato o ristretti durante un uso salottiero o persino più ravvicinato.
Test Sparatutto
Su Call of Duty Infinite Warfare e Battlefield 1 le prestazioni sono state buone garantendo una precisione alta ma senza segnare un miglioramento così clamoroso rispetto al Dual Shock 4. Per notare una differenza significativa bisogna per forza passare da un’attenta calibrazione tramite il software dedicato, con cui è possibile spremere qualcosa in più che sicuramente verrà notato dai puristi. Si tratta però di un lavoro che richiede un pò di pazienza e la ricerca del settaggio espressamente su misura del singolo. In questo campo la reazione all’input è stata solida sia nel caso delle manovre spericolate di Infinite Warfare, quanto nei tiri di precisione di Battlefield 1, sottolineando come gli FPS siano la tipologia a cui il Pro Revolution si orienta.
Test Picchiaduro e giochi di guida
La croce direzionale ha una qualità maggiore rispetto quella del Dual Shock 4 base. Su giochi come King of Fighters XIV si è potuta notare una maggior facilità nell’inserire input complessi che coinvolgevano le diagonali, denotando come il pad di Nacon riesca ad essere una bella sorpresa e una soluzione discreta per chi cerchi un pad che consenta di attingere alla rosa di mosse e cancel di un gioco di lotta sofisticato in modo agevole.
Nonostante sia stato positiva la risposta anche nel caso di DriveClub, dove la versatilità dell’analogico ha fatto la differenza sui passaggi più concitati, tuttavia non si è registrato un miglioramento tale da rendere l’esperienza molto superiore rispetto ad un joypad normale.
In entrambi i casi non si può comunque parlare di un risultato paragonabile a quello di periferiche espressamente dedicate a questi generi specifici (come un Joystick Arcade o un volante, i quali rimangono la scelta primaria per picchiaduro e giochi di corse).
Test generici e mancanze
Avendo superato la prova su terreni specifici quali quelli succitati, il Pro Revolution non delude neppure nell’affrontare giochi in singolo come Rise of The Tomb Raider o Gravity Rush 2, ponendosi come alternativa al Dual Shock 4 senza colpo perire. La precisione della croce direzionale inoltre ha reso un giro sulla Metal Slug Anthology molto godibile, potendo contare sulla sua affidabililità per schivare proiettili e saltare piattaforme.
Sono comunque mancanti funzioni accessorie come lo speaker o il led rettangolare, non indispensabili in giochi multipiattaforma, quanto sporadicamente usati da alcune esclusive, che potrebbero offrire qualcosa di meno all’utente se affrontati senza il Dual Shock convenzionale per cui sono stati pensati.
Decisamente negativo invece il mancato riconoscimento del pad su PC, su cui viene letto come “pad generico” anzichè come “Dual Shock 4”. In questo modo viene a mancare il supporto automatico con cui Steam riconosce normalmente il pad ufficiale e il supporto al Remote Play su PC.
Pro
- prestazioni valide
- economicamente a metà strada tra gioco occasionale e periferiche e-sport
- Contro
- non viene riconosciuto su PC come Dual shock 4, causando qualche problema con Steam e Remote Play
- gli mancano alcune raffinatezze ergonomiche del Razer Raiju
Commento Finale
Il Nacon Pro Revolution Controller è una periferica dedicata a giocatori molto esigenti, in cerca di un prodotto affidabile e personalizzabile su misura delle proprie preferenze. Forse gli mancano alcune finezze reperibili in prodotti della concorrenza e la sua ergonomia è buona ma non perfetta, ma pur non essendo la prima scelta come strumento con cui dedicarsi agli e-sport, rimane un acquisto interessante per chi voglia qualcosa di più rispetto ad un joypad normale, senza l’intenzione di puntare specificatamente a qualcosa, quanto di giocare un pò a tutto. A conferma di ciò c’è anche il suo prezzo, che lo posiziona in una via di mezzo tra due fasce opposte, rendendolo più accessibile rispetto ad altri controller di fascia alta.