Prendete una commedia americana a caso, con buona probabilità sarà presente una scena ambientata durante il ballo di fine anno, una tradizione immancabile in molti licei statunitensi. Solitamente nei film tale ricorrenza è la cornice per situazioni goliardiche o approcci sentimentali sognati per un intero semestre scolastico. Monster Prom parte da questo presupposto, vivacizzandolo però con il bizzarro contesto di una scuola di mostri, in cui un appuntamento romantico tra uno zombie e una medusa è all’ordine del giorno.
Fatti, strafatti e strafighe
Lo scopo del gioco è quello di arrivare alla sera del ballo in dolce compagnia, evitando di ricevere il temuto due di picche. Come in ogni simulatori di appuntamenti bisogna però stabilire una certa affinità con la persona che ci interessa e per questo è necessario calarsi nella vita studentesca fatta di interrogazioni, attività artistiche, sportive, culturali e feste, il tutto reinterpretato con in chiave macabro-umoristica.
I protagonisti infatti non suscitano esattamente paura, nonostante siano presi da categorie tipicamente orrorifiche. Il vampiro è un hipster disinteressato al cibo se non per scattargli delle foto da pubblicare sui social network, il lupo mannaro invece è ritagliato sullo steoreotipo del fusto ingenuo della squadra di football, la gorgone è l’ambiziosa prima della classe, e via dicendo.
Il gioco si articola a metà tra una visual novel e un simulatore di appuntamenti/vita scolastica. Attraverso alcune schermate viene portata avanti la narrazione e il compito del giocatore è decidere in cosa cimentarsi per aumentare le proprie statistiche sociali e quali scelte effettuare per conquistare la persona che si vuole invitare al ballo. Una partita di palla prigioniera può consolidare le doti di audacia, così come una buona prestazione alla recita scolastica può alzare il valore relativo al carisma e via dicendo. Si può quindi donare al proprio avatar un tipo di fascino diverso basato sull’avvenenza e la spavalderia, oppure sull’intelligenza e sulla creatività.
Animal House
I dialoghi si svolgono in diversi contesti, come la mensa scolastica, la palestra o la biblioteca, le aule, ma sempre secondo la formula della schermate fisse su cui vengono presentati i personaggi con delle illustrazioni di qualità davvero pregevole. Non c’è però una cura nel presentare gli ambienti di questa accademia dei mostri, lasciando il tutto piuttosto scarno graficamente e limitato a pochi menù.
Data la mancanza di ambienti esplorabili, sarebbe quindi stato preferibile inserire almeno una buona varietà di sfondi ben dettagliati, mentre invece l’unico sforzo sembra essere stato profuso nel design grafico degli studenti, riuscito, ma troppo poco persino per una visual novel.
La longevità inoltre è abbastanza alterna. Da un lato sono presenti molteplici dialoghi, situazioni e scelte da effettuare, le quali possono differenziare ciascuna partita e garantire una buona rigiocabilità, dall’altro non si sfora mai oltre un’ora per una singola sessione. Prima di iniziare infatti è possibile scegliere se dedicarsi alla versione condensata, della durata di mezz’ora, o quella estesa, che si completa in 60 minuti. Si fa presto dunque a ritrovarsi sempre nella medesima routine e ripartire sempre dall’inizio, diluendo la progressione in un fugace mordi e fuggi in cui provare risposte frettolosamente per giungere in breve alla fine. E’ presente anche una modalità multigiocatore in locale, opzione che rende Monster Prom alla stregua di un party-game.
Pro
- idea originale e umorismo divertente
- ottimo character design
Contro
- longevità troppo bassa
- pochi sfondi e illustrazioni per una visual novel