Pubblicato da From Software come esclusiva della prima Xbox per il solo mercato nipponico, Metal Wolf Chaos si distinse per la sua forte ironia e la giocabilità selvaggia e frenetica, che lo differenziavano dalla serietà e dall’approccio simulativo della saga maestra di Armored Core. (Se ne era parlato nella retrospettiva a tema mech di qualche anno fa). Rimasto quindi un gioco di nicchia qui in occidente, si è giustificata la conversione odierna in alta definizione per PC e console. Dato che dell’operazione se ne sono occupati quei simpatici matti dei Devolver Digital, non ci si poteva aspettare che il titolo si limitasse ad un semplice “Metal Wolf Chaos HD”. Con la forte autorionia di questo editore e la carica umoristica del gioco, il postfisso è diventato “XD”, come l’emoticon internettiana. E i momenti di ilarità certo non mancano, pertanto questa licenza poetica può dirsi azzeccata.
“Mech” America Great Again
Che cosa può fare il presidente degli Stati Uniti quando il suo vice mette in atto un colpo di stato schierando esercito e carri armati contro la Casa Bianca? Secondo la costituzione scritta da From Software la soluzione è quella di salire a bordo del mechwarrior presidenziale e combattere a suon di cannonate, lanciandosi in un viaggio che tocca le località più caratteristiche dei cinquanta stati (come Miami, New York, San Francisco, il Grand Canyon) per liberarle dall’occupazione militare e ripristinare la democrazia. L’epopea però è narrata con dialoghi che trasudano da ogni poro l’orgoglio a stelle&strisce, enfatizzandolo volutamente sino all’estremo, al punto che l’affermazione della grandezza degli ideali americani è un grido di battaglia per accompagnare azioni sopra le righe, dove piombo rovente ed esplosioni prendono il posto della carta bollata e dei ricorsi istituzionali. L’esagerazione diventa il metro stilistico che porta ogni retorica a sconfinare nel comico, arrivando ad essere una presentazione ironica di un paese visto dall’esterno, con una satira sicuramente pungente, ma mai irrispettosa. La narrativa di Metal Wolf Chaos è quindi un’incrocio tra un discorso presidenziale sullo stato dell’unione e uno shonen manga, elevando gli aspetti tipici di entrambi al cubo. L’identità stilistica è molto marcata, differenziando questa produzione da praticamente qualsiasi altro gioco di mech che sia mai stato pubblicato, in una parentesi originale e divertente.
Mech Force One
Pad alla mano l’esperienza è molto diversa da quella tipica di Armored Core. Qui l’approccio simulativo è messo da parte a favore di una giocabilità immediata, veloce e ferocemente arcade. Non ci sono statistiche particolari di cui tenere conto e l’approccio migliore consiste nell’equipaggiarsi senza distinzioni che non siano quelle dettate dal proprio gusto personale, al fine di spianare qualsiasi cosa ci si pari davanti.
La scelta delle armi è quindi estremamente libera e variegata, potendo spaziare tra numerosi modelli per ciascuna tipologia, ma senza troppo rigore nel loro impiego. Se in Armored Core diventava essenziale selezionare bene che tipo di arma schierare, qui l’utente è incoraggiato a schizzare in lungo e in largo, preoccupandosi solo di distruggere tutto ed evitare di farsi colpire. Un compito che nella sua semplicità offre comunque una buona dose di sfida e divertimento, in quanto il dosaggio di attacchi e scatti difensivi rimane centrale per non farsi abbattere, oltre che per gestire un pizzico di elemento platform, che in alcuni livelli sarà indispensabile per proseguire o raggiungere bonus nascosti.
In ciascuna missione infatti c’è una componente esplorativa di contorno, la quale passa dal superare dei baratri facendo attenzione a non esaurire la barra dei propulsori (che si consume sia in modalità volo sia per schivare), come a raggiungere angoli nascosti per trovare potenziamenti alla corazza, armi aggiuntive o munizioni, sino a liberare dei prigionieri, la cui utilità è importantissima. Aumentando il numero degli ostaggi sottratti alla prigionia si sbloccano nuove armi e soldi nel menù dello sviluppo. Il numero di bonus e segreti sbloccabili inoltre richiede anche il superamento di difficoltà maggiori, o il miglioramento della valutazione sulle proprie prestazioni, aggiungendo incentivi alla rigiocabilità per mantenere la sfida alta anche dopo la fine della campagna. Il sistema di punteggio si basa sulle combo totalizzate, pertanto facendo pratica e ampliando la rastrelliera delle armi è possibile raggiungere gradi maggiori e ricompense da investire in altre bocche di fuoco. A seconda del livello inoltre potrebbero esserci condizioni particolari (come obiettivi a tempo, individuare e disinnescare ordigni, e altro ancora) e boss di svariata taglia e potenza (dai mech rivali alle gigantesche corazzate volanti o marittime).
Sul piano ludico c’è quindi della sostanza e la giocabilità è semplice ma per niente superficiale, anzi, denota tutta l’esperienza e la padronanza di From Software nel genere dei giochi di robot.
Il discorso sullo stato dell’unione
Graficamente parlando il lavoro svolto è piuttosto buono. Il titolo è stato ripresentato con una normale conversione in alta definizione, senza rimasterizzare o rifare niente da capo, ma rendendo l’originale adeguato ad un passaggio a risoluzione elevata sino al 4K.
Trattandosi di un gioco del 2004 (praticamente metà generazione di Playstation 2 e Xbox) tutti i poligoni sono stati smussati sino ad ammorbidirne le forme, al punto che la resa finale non risente troppo dei suoi quindici anni, persino per chi sia interessato al retrogaming con qualche riserva dovuta all’obsolescenza tecnica. Nonostante i fotogrammi siano fissati sulla frequenza di 30 al secondo, l’azione resta scorrevole e anche nelle fasi più concitate si può far esplodere qualsiasi cosa senza temere ricadute sulla fluidità. La distruttibilità ambientale è infatti elevata e moltissimi elementi dei fondali possono essere abbattuti.
Il comparto sonoro ha una buona varietà di tracce, spaziando tra ambient-lounge mentre si scorrono i menù, alle sonorità dure e rockeggianti una volta scesi in campo. Rimane ambivalente il ruolo del doppiaggio, che sembra preso da un film di serie Z, enfatizzando l’effetto comico di molti dialoghi. Si tratta quindi di una recitazione pessima, ma che qui risulta funzionale alla venatura ironica che pervade il gioco.
La longevità, per il semplice completamento della campagna, si assesta sulle 8 ore circa, ma come anticipato non mancano gli spunti alla rigiocabilità, la quale si mantiene robusta anche grazie all’approccio immediato e scorrevole su cui si basano le meccaniche. Pertanto anche solo lanciarsi in battaglia per il semplice gusto di sparare e far saltare in aria tutto rimane un forte incentivo.
Pro
- narrazione esilarante e dotata di un’indovinata carica ironica
- giocabilità veloce e furiosa, immediata e coinvolgente
- buona conversione in alta definizione
Contro
- tecnicamente asciutto e privo di aggiornamenti grafici
Metal Wolf Chaos XD è disponibile in formato digitale per Playstation 4, Xbox One e PC (su GoG.com e Steam)
Voto: 8