Nel 1992 spuntava su Super NES uno degli spin-off più azzeccati della storia videoludica. All’epoca nessuno poteva immaginare il botto che Mario Kart avrebbe fatto di lì a pochi anni, trasformandosi in un brand di grandissimo successo in grado di rivaleggiare con la serie principale. Forse molti tra voi hanno scordato le (allora) lapidarie parole del compianto presidente Satoru Iwata sull’eventualità di realizzare titoli first-party Nintendo per dispositivi mobile. Era il Gennaio 2015 e la parola d’ordine era “Nintendo non ha programmi per mobile”. Soltanto due mesi dopo la grande N annunciava la collaborazione con il colosso mobile giapponese DeNA ed iniziava un periodo di lenta “invasione” del mercato dedicato a smartphone e tablet con lo sfortunato Miitomo, la versione mobile di Pokémon Shuffle e finalmente l’arrivo di Super Mario che ha definitivamente consolidato la faccenda. Ora, a distanza di qualche anno, arriva sui nostri smartphone Mario Kart Tour. Come se la cava la celebre serie di corse in questa nuova veste?
MOTORI ROMBANTI
Mario Kart Tour si può tranquillamente paragonare a Mario Kart 8 in termini di contenuti e gameplay. Ciò nonostante, abbiamo tra le mani un concept molto diverso, una “curva” presa in direzione diametralmente opposta ai classici schemi Nintendo per forza di cose. Bisogna adattare un titolo concepito e realizzato finora su console per il mercato mobile, mosso da “motori” completamente diversi.
La principale differenza che è possibile notare sin dai primi momenti è il mix di componenti di gameplay relativi al mix pilota/mezzo/deltaplano ed i risultati alla fine di una gara. Se nella serie “classica” l’obiettivo principale era ovviamente piazzarsi al 1° posto con i conseguenti punti in classifica, qui le cose funzionano in modo parecchio diverso. Ogni tracciato ha delle caratteristiche peculiari grazie alle quali un personaggio specifico (al massimo due) godono di un bonus agli slot oggetto (uno se il personaggio ha “malus” in quella pista, due se è “di mezzo” e tre se ha “bonus”) e mezzo/deltaplano aggiungono moltiplicatori alle combo per ottenere punti.
Queste combo, molto importanti per ottenere risultati soddisfacenti a fine gara, sono governate da numerosi elementi. Raccogliere monete, sfruttare una scia, effettuare una derapata, colpire un nemico: sono tutte azioni che faranno aumentare il punteggio combo che si sommerà al risultato ottenuto a fine gara con il piazzamento e pure con il totale dei punti base che vengono immediatamente assegnati ad inizio corsa in base alla combo pilota/mezzo/deltaplano che abbiamo scelto. Sembra complesso? In realtà una volta capito il meccanismo, la faccenda si rivela abbastanza semplice. Ogni personaggio, ogni kart ed ogni deltaplano hanno un valore base in punti che aumenta con l’ottenimento di punti esperienza, assegnati alla fine di ogni gara.
Più alto è il “livello” di ogni elemento, più alto è il punteggio base che ci verrà assegnato all’inizio di una corsa, con conseguente possibilità di puntare più in alto alla fine della gara. I punti quindi a che servono? In Mario Kart Tour tutto gira in base alle Stelle che vengono appunto ottenute a fine gara (da una a cinque) in base al punteggio totalizzato. Se è vero che le prime corse di un tour sono relativamente semplici e permettono di ottenere le agognate cinque stelle senza troppi problemi (pur piazzandosi magari 5° o 6°) quando si arriva a certi livelli la faccenda si fa molto più complicata.
VECCHIO E NUOVO
Soltanto questa prima parte potrebbe far capire ai veterani di Mario Kart quante differenze ci sono tra lo stile classico della serie e questa nuova, curiosa incarnazione mobile. Ma le differenze non finiscono qui: abbiamo a che fare con Stelle ottenibili da specifici achievements di svariata natura, abbiamo numerosissimi mix di piloti/mezzi/deltaplani ciascuno con caratteristiche uniche (il lavoro di bilanciamento dev’essere stato un inferno) e poi si arriva al discorso rubini e marketplace. Immancabile in ogni titolo mobile, il mercato consente di ottenere nuovi piloti e mezzi tramite spesa di monete oppure è possibile spendere Rubini (valuta unica di Mario Kart Tour) per tentare la fortuna con il Tubo da Lancio.
I Rubini si ottengono tramite specifiche azioni (come accedere al gioco ogni giorno) ma si possono comprare in quantità tramite denaro reale: avere molti Rubini si traduce in molti utilizzi del Tubo. Tramite questa azione è possibile ottenere piloti rarissimi e dalle caratteristiche assai potenti, come ad esempio l’ormai celebre Pauline.
Fin qui si starebbe nella media delle produzioni per il mercato mobile, almeno in termini di microtransazioni. Poi arriva la mazzata: la modalità 200cc (livello di velocità/difficoltà per i profani della serie) è relegata all’acquisto del Pass Oro, previa spesa di denaro reale. Questo significa che l’intera modalità è disponibile solo per chi paga denaro sonante, più una lista di vantaggi derivanti da premi ed altre utilità. Pessima idea senza alcun dubbio che abbassa notevolmente il valore della produzione in termini puramente ludici. A livello di gameplay il lavoro svolto da Nintendo è decisamente buono: i comandi necessitano di un po’ di lavoro per impratichirsi a dovere, ma tutto sommato l’esperienza si rivela soddisfacente seppur non del tutto piacevole.
A livello grafico abbiamo di fronte un prodotto più che buono, seppur funestato da strani cali di frame rate (qualcuno ha detto Link’s Awakening?) anche su dispositivi relativamente potenti. Piste a volontà che provengono da tutte le versioni precedenti di Mario Kart con la chicca della modalità Tour dalla quale il gioco prende il nome.
Ogni settimana tutte le carte in tavola vengono rimescolate e si parte con un nuovo set di gare e piste dedicate ad una metropoli famosa del mondo (come New York o Tokyo). Un titolo più che discreto questo Mario Kart Tour, che rimane funestato dalle classiche problematiche della serie che chi scrive queste righe non ha mai mancato di sottolineare, come la malefica presenza di power-up mai bilanciati a dovere che penalizzano troppo spesso chi gareggia con skill elevate e premia giocatori mediocri grazie semplicemente ad una fortunata coincidenza. Si, sto parlando del Guscio Blu.
PRO:
- È Mario Kart: sempre, ovunque, sul tuo smartphone
- Massiccia presenza online di giocatori che garantisce sfide continue
- Interessanti variazioni al concept originale per adattarlo al mercato mobile…
CONTRO:
- …ma relegare un’intera modalità al pagamento di una quota è inammissibile
- Frame rate ballerino anche su dispositivi decisamente potenti
- Sistema di controllo non propriamente esaltante
Versioni disponibili: iOS, Android
Versione testata: Android