Fan di Hearthstone, eccoci ancora qui! L’ultima espansione “Viaggio a Un’goro”, aveva portato con sè parecchie novità interessanti. Come spesso accade, non tutte si sono rivelate bilanciate, come nel caso della quest del Rogue, successivamente nerfata e caduta nell’oblio. Con i cavalieri del trono di ghiaccio pronti a infiltrarsi nel formato standard e il numero impressionante di nuove carte, era prevedibile che il meta cambiasse radicalmente: dopo parecchi giorni di test, è già emersa una classe nettamente dominante su tutte le altre. Pur non essendo ancora pronti per capire gli effetti a lungo termine sul meta, possiamo però analizzare quali sono i primi, gelidi scossoni portati da quest’ultima espansione.
The Lich King is here
Quando pensavamo nei mesi scorsi a quale tematica avremmo voluto vedere nella nuova espansione di Hearthstone, tra appassionati eravamo spesso d’accordo: sarebbe stato fantastico vedere prendere vita nei nostri mazzi di carte uno dei personaggi di Warcraft più iconici di sempre. Stiamo ovviamente parlando del Re dei Lich. Per questo motivo, quando “I Cavalieri del trono di ghiaccio” è stata annunciata come nuova espansione, la fanbase è stata colta da grande curiosità ed entusiasmo. Certo, qualcuno era rimasto deluso dalla struttura che essa avrebbe avuto: non si trattava infatti del classico formato dell’avventura, dove, a seguito di un singolo esborso, era possibile ottenere l’intero nuovo set di carte insieme alle relative missioni-storia. E, invece, si è optato per una formula diversa, una sorta di ibrido tra i due: è si presente una, pur breve, modalità avventura, ma per ottenere le nuove carte dovremo comunque acquistare pacchetti. La scelta, che potrebbe comunque apparire controversa, si è rivelata invece piuttosto azzeccata. L’avventura gratuita è infatti un vero e proprio esempio di quel tocco di personalità che solo Blizzard sa dare ai proprio prodotti: essa mantiene lo stesso spirito leggero e goliardico che ha caratterizzato tutta la campagna pubblicitaria, riuscendo ad essere davvero geniale e divertente con le sue gag ispirate all’universo di Warcraft. Le prime ali disponibili ci hanno fatto divertire più grazie alla loro personalità che per merito della sfida di gameplay. Il livello di difficoltà non è infatti elevatissimo, dato che basta selezionare un deck adeguato per riuscire facilmente ad avere la meglio. L’aggressività del pirate warrior o l’improvvisa escalation di forza del Purify Priest sono stati sufficienti per riuscire, dopo qualche tentativo, a superare le varie difficoltà. Discorso decisamente opposto per quanto riguarda la sfida finale contro il Re dei Lich. Da vero boss finale, userà un trucchetto diverso per ogni classe con la quale tenteremo di affrontarlo. La vera sfida non sarà vincere il pacchetto, dato che riusciremo certamente a batterlo almeno una volta dopo qualche tentativo. Il problema sarà riuscire a ripetere il processo con tutte le classi disponibili: saranno necessari deck dedicati e studiati per ottenere la skin paladino di Arthas. Ci siamo riusciti dopo non pochi sforzi, e per alcune classi (mago in particolare) è stato talvolta anche frustrante, data la necessità di ottenere una starting hand perfetta con un controincantesimo e un lacchè della kabala. Se avrete difficoltà con alcune classi, comunque, i murloc potranno essere validi alleati per chiudere i conti prima del turno 7.
Il dominio della natura
Nell’analizzare l’impatto che le nuove carte hanno avuto sul meta, non possiamo che partire dal caso più evidente. La classe del druido aveva conosciuto diversi alti e bassi nel corso degli ultimi mesi. La nascità di un modello molto aggressivo, l’Aggro Druid, aveva spostato l’attenzione su un archetipo in grado di riempire il board in pochi turni, potenziandolo per attaccare in modo violento e tempestivo. Anche contro i danni ad area, l’aggro druid ha numerosi strumenti per tornare in partita: dalla carta “Mana Vivente”, fino all’amato/odiato (più odiato) Volatile Malvagio, in grado di vincere da solo l’intera partita. L’altra variante, il Jade Druid, ha conosciuto un vero boom dopo il nerf della quest del Rogue, tra le poche in grado di metterlo KO con facilità. La possibilità di ottenere armor facilmente (con Scaglie Terrigene) ha inoltre potenziato la sua abilità di resistere agli assalti dei maghi.
Ebbene, entrambe queste varianti hanno ottenuto enormi vantaggi dall’arrivo de “I cavalieri del trono di ghiaccio”, mentre sono addirittura stati generati nuovi archetipi dal potenziale eccezionale. La carta eroe è facilmente entrata praticamente in tutte le tipologie di deck, grazie al suo costo non eccessivo (7 mana) e al vantaggio che il potere eroe concretizza nel lungo termine. La carta “Diffusione della piaga” permette di recuperare board immediatamente evocando una serie di servitori con provocazione 1-5, facilmente buffabili, mentre il “Signore delle cripte” (1-6, Provocazione) e “Hadronox” completano un quadro di forza decisamente preoccupante. Ma aldilà di questo, il vero problema è rappresentato da una singola carta: “Infestazione totale” permette di ottenere una serie di effetti devastanti, al costo di 10 mana. Più potente di qualsiasi pozione di Kazakus, nemmeno leggendaria. L’estrema potenza di questa carta ha assestato il druido come classe dominante in questa prima fase dell’espansione, come confermato dalle statistiche di Tempostorm, che, quasi iperbolicamente, ha collocato 5 varianti di druid tutte in Tier S. Nemmeno il “Geist Predatore”, nato come counter perfetto del Jade Druid, è riuscito finora a contenerne la forza. Vediamo cosa accadrà nelle prossime settimane, ma il nerf di “Infestazione totale” potrebbe essere dietro l’angolo.
Il grosso prete
Novità importanti anche per il Priest, grazie all’aggiunta di nuove carte in grado di evocare servitori dal deck, o già morti, ad un costo estremamente ridotto. “Servitù eterna” e “Essenza d’ombra“, soprattutto in combo con Barnes e Y’Shaarj, permettono di effettuare delle giocate talmente devastanti da riuscire talvolta anche a battere i druid senza alcuna difficoltà. La combo con N’zoth e con la quest ha inoltre un enorme potenziale, sebbene non esista al momento un deck che sia davvero consolidato sotto quest’aspetto. Il motivo è essenzialmente da ricercarsi nella vulnerabilità di questi deck alle controparti aggro, con un Pirate Warrior sempre dietro l’angolo pronto a finirci entro il turno 5.
Molto interessante la variante con la carta eroe “Anduin il Mietiombre” in coppia con “Raza l’incatenato” e “Kazakus”. La possibilità di usufruire di un potere eroe a costo zero ripetibile per ogni carta giocata, rende questa variante molto temibile se le carte arrivano nel giusto ordine. Tuttavia, gli svantaggi del modello di deck “alla Reno” (con una sola copia per carta) limitano la crescita di questo modello, che tuttavia è molto presente in ladder.
Molto rara finora la nuova carta leggendaria, l’ “Arcivescovo Benedictus”, in grado di salvare da un danno di fatica che con questo genere di deck appare finora piuttosto raramente.
L’hunter che fu
Non entusiasmanti le novità che hanno riguardato una delle classi più in difficoltà negli ultimi tempi. Se escludiamo l’ottimo “Squalorso”, le nuove carte sembrano tutte puntare ad un Hunter più ragionato e legato alla sinergia con “N’zoth” e i rantoli di morte. Carte come la “Vedova dei cadaveri” e “Morte Fasulla” danno quest’impressione, cosi come la stessa carta eroe, “Rexxar il Predamorte“. Il potere delle zombestie create può convincere a rinunciare alla pressione dei due danni a turno del potere eroe originale. Esse possono talvolta essere talmente potenti da vincere partite da sole: capiterà di mixare bestie con “Carica” e “Furia del Vento”, o di generare mostruosità in grado di infliggere danno immediatamente senza poter essere bersagliate da magie. Si è vista davvero poco la nuova leggendaria: il “Professor Putricidio”, che poteva segnare la rinascita del potentissimo Secret Hunter, ha ancora trovato poco spazio in giro per la ladder.
Rise of Uther
Oltre all’arrivo della nuova skin del Paladino dedicata ad Arthas, la classe di Uther ha numerose nuove carte in grado di fare la differenza. La prima, e più importante, riguarda certamente la carta eroe “Uther la spada d’ebano“. Oltre al grande valore dell’arma impugnata, in grado in pochi turni di curare interamente il proprio eroe, si affaccia la possibilità di eliminare automaticamente il nemico con l’utilizzo del potere eroe. Carte come il “Banditore Beardo“, quasi del tutto ignorate con Meccania, vanno prepotentemente alla ribalta creando un modello di Exodia Control Paladin in grado di difendersi bene dalle aggressioni, e di uccidere qualsiasi nemico che attenda troppo per sferrare il colpo finale.
Molto interessante la nuova leggendaria (“Bolvar Sangue infuocato”), sebbene essa trovi difficilmente spazio in deck non basati sulla sinergia con gli scudi divini. Carte come l’ottima “Protettrice Virtuosa” potrebbero aprire le porte a questa direzione. Interessante anche la nuova epica “Guardianera”, che utilizzata insieme alle molte cure disponibili per il paladino potrebbe potenzialmente liberare il board anche dai servitori nemici più resistenti.
Sempre presenti, tuttavia, le classiche varianti di Murloc Paladin, perfettamente in grado di soverchiare qualsiasi deck che non presenti un early game abbastanza resistente.
Il freddo di Jaina
Sebbene non abbia ancora trovato una decklist davvero in grado di essere equilibrata, la sinergia del Mago con i numerosi elementali presenti nel gioco riuscirà certamente ad essere molto presente nei prossimi mesi. Oltre alla carta eroe di Jaina, in grado di permettere cure e generare elementali di ghiaccio, diverse nuove carte vanno a dare una radicale marcia in più ad un altro archetipo che, da semplice deck for fun, sta invece trovando molto utilizzo.
Stiamo parlando dell’Exodia Mage, in grado di sfruttare il turno aggiuntivo della quest in combo con l’Arcimago Antonidas per distruggere qualsiasi eroe nemico in un turno, ignorando completamente il board o eventuali armature accumulate. Anche grazie a nuove carte (in particolare “Simulacro” e “Evocatrice Spettrale”) l’Exodia Mage è tra i pochi ad essere perfettamente in grado di battere qualsiasi tipo di Druido, o altra classe, che non riesca ad essere aggressivo fin da subito. Attualmente il vero ostacolo alla diffusione di questo deck riguarda la straripante presenza di Pirate Warrior, sempre pronti a punire qualsiasi avversario che non sia in grado di proporre un early game abbastanza resistente.
Warlock reborn
La rinascita del Warlock era attesa da lungo tempo: praticamente scomparso dopo la rimozione dal formato standard di “Reno Jackson”, “Thaurissan” e “Potere Travolgente”, Gul’dan sta conoscendo una seconda vita proprio grazie alla sua carta eroe, “Gul’dan il Razziasangue“. Il costo di 10 mana è giustificato dall’immediato vantaggio di rievocare tutti i demoni morti fino a quel momento di partita, permettendo inoltre di avere un vantaggio a lungo termine grazie ad uno dei migliori poteri eroe in circolazione. La presenza di nuovi demoni come il “Nathrezim Spregevole” e l’enorme numero di rimozioni ad area a disposizione, ha reso questo tipo di deck molto presente in ladder, sebbene esso tenda comunque a soffrire contro deck particolarmente control.
Ancora nell’oblio la variante Discard: nonostante la nuova leggendaria, non è infatti capitato praticamente mai di trovare avversari che tentassero di risolvere la quest o di giocare comunque scartando la propria mano. E’ probabilmente necessaria la presenza di più carte come il “Golem Dell’argenteria”, tra le poche in grado di dare un senso all’indiscriminata rimozione delle proprie carte.
Empietà e copie
Dopo il boost ottenuto da alcune carte di Un’Goro, il Miracle Rogue sembra conoscere un momento di assestamento. Quasi invariato, esso può semplicemente beneficiare della nuova carta eroe, “Valeera L’Empia“, in grado di fornire ancora più risorse da giocare in un singolo turno. Carte dall’ottimo potenziale come la “Lamaombra” e lo “Scienziato della piaga” non hanno ancora trovato moltissimo spazio, cosi come “Lilian Voss”, la nuova leggendaria che non sembra riuscire ancora ad incidere.
La tendenza verso la nascita di un modello di Jade Rogue finalmente competitivo è comunque confermata dalle nostre partite in ladder: sono moltissimi infatti i giocatori che cercano una valida sinergia con N’Zoth per evocare un’orda di Golem di Giada in grado di rivaleggiare con quella dei drudi.
Vola Polly, sempre e comunque
Se speravate che fosse la volta buona per veder finalmente sparire il Pirate Warrior dalla circolazione, ebbene resterete delusi. Ancora tremendamente presente in ladder con qualche piccola variazione, esso è ancora l’incubo di chiunque voglia tentare di impostare un gioco più ragionato. La presenza di druidi ricchi di Taunt è tuttavia un freno interessante, e con l’assestarsi del meta è molto probabile che nasceranno deck in grado di fornire un early game degno di contrastare i pirati.
Le novità del Warrior girano soprattutto intorno alla meccanica di danneggiamento dei propri servitori, cosi come la nuova leggendaria “Facciamarcia” e la carta eroe “Garrosh il Flagellatore”. Tuttavia, ancora non si vedono in giro deck davvero in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di queste carte. I tempi del Patron Warrior sono lontani, ma se c’è un’espansione nella quale quel tipo di deck potrebbe tornare a brillare, probabilente è proprio questa. Interessante inoltre la nuova carta “Mano del Morto”, utilizzabile non solo per allungare il proprio deck quasi all’infinito evitando il danno da fatica, ma anche di fornire combo interessanti sia con N’Zoth che con i “Giganti Arcani”. Da tenere d’occhio.
Evoluzione della specie
Nonostante moltissime delle nuove carte tendando verso la creazione di un nuovo archetipo di Freeze Shaman, gran parte dei giocatori della ladder hanno preferito mantenersi sul buon vecchio modello Token , aggiungendo la grande forza della nuova carta eroe, “Thrall lo Scrutamorte“, perfettamente integrato con le meccaniche di Evoluzione già presenti in questo archetipo.
Le altre nuove carte non hanno ancora trovato moltissimo spazio, mentre un deck davvero equilibrato che utilizzi le sinergie di ghiaccio non sembra ancora esistere. Lo stesso “Moorabi”, la nuova leggendaria, non si è ancora fatto vedere in nessuna delle nostre partite disputate finora.
Non troppo comuni
Molte delle carte comuni sono già riuscite ad incidere molto nel meta attuale. Scontata la presenza del “Re dei Lich” praticamente in ogni deck, con Arfus a fare da comparsa solitaria in alcuni deck pieni di rantoli di morte. Oltre alla sua ovvia potenza legata alle carte dei Cavalieri della morte, in pochi riescono a resistere al fascino di mettere in campo un personaggio del genere. Poco utilizzate finora le leggendaria legate alla mancanza di minion di un determinato costo nel proprio deck, come il “Principe Keleseth” e il “Principe Taldaram”. Probabilmente il prezzo da pagare della mancata inclusione di carte da 2 e 3 mana non ne giustifica gli effetti positivi.
Grande spazio invece per l’ “Incubo d’ossa“, in grado di buffare improvvisamente un qualsiasi minion sul board, cosi come lo “Schelemante”, che giocato al momento giusto può impedire all’avversario di utilizzare rimozioni ad area.
Pro
- Gran varietà di nuove carte
- Modalità avventura gratuita e ricca di personalità
- Il boss finale rappresenta un buon livello di sfida…
Contro
- …ma le sfide con alcune classi sono inutilmente frustranti e legate al caso
- Molte nuove carte, soprattutto del druido, appaiono decisamente sbilanciate
- Non tutte le nuove leggendarie convincono
- Difficile sperimentare senza acquistare molti pacchetti