Il mercato indie è ormai radicato saldamente nel panorama videoludico da alcuni anni…ma prima? Se non avete mai sentito parlare dello studio Naps Team, sappiate che non siete gli unici. Eppure questi developers indipendenti italiani lavorano dal 1993 (!!) ed hanno pubblicato il loro primo titolo di successo su Amiga: di fatto si tratta dello studio italiano più “vecchio” sul mercato. E allora perchè non sono così celebri? Probabilmente perchè viviamo in un mondo costellato di marketing selvaggio, mentre chi lavora con grande passione senza puntare al più bieco guadagno strettamente monetario va avanti in silenzio, sfornando titoli con umiltà e costanza. Gekido Advance: Kintaro’s Revenge venne rilasciato nel 2002 su Game Boy Advance ed oggi, a più di quindici anni di distanza, torniamo nei panni dell’eroico Tetsuo per menare le mani su Nintendo Switch.
THE WALKING DEAD
Tetsuo, esperto combattente di arti marziali, risponde alla chiamata del maestro Ushi: non lontano dalla loro dimora, in un vicino villaggio, i morti stanno uscendo dalle tombe e molti abitanti sono spariti o sono stati ritrovati orrendamente massacrati. Il nostro eroe, raccolto il coraggio, si mette in viaggio per porre fine alla minaccia e rispedire i non-morti sottoterra a suon di calci e pugni. Solo da questo rapido e semplice incipit è facile capire quanto Gekido Kintaro’s Revenge si ispiri ai classici videogiochi dei tempi andati, ma la cosa non sorprende: di fatto questo a tutti gli effetti è un gioco old school poichè si tratta della trasposizione di un titolo uscito originariamente nel 2002. Un picchiaduro a scorrimento nell’anima, ma con molte variazioni soprattutto a livello di progressione dei vari stage. L’opera di Naps Team infatti non si districa semplicemente nel massacro di orde nemiche a suon di pugni e calci, ma si rivelerà necessaria anche una buona dose di esplorazione per trovare chiavi e oggetti indispensabili per proseguire.
Tetsuo è un abile guerriero, ma il combat system è stato saggiamente reso immediato con combo relativamente facili da mandare a segno: alternare pugni e calci permetterà al nostro eroe di scatenare attacchi che ricordano marcatamente i moveset di Iori Yagami e K Dash direttamente dalla serie The King of Fighters. Attaccare in corsa permetterà invece di colpire duro con mosse a singola hit utili per allontanare dalla mischia un particolare avversario: premere i tasti di pugno e calcio insieme scatenerà invece un’onda di energia che colpirà tutti i nemici nelle immediate vicinanze. Questa “super”, per quanto utile soprattutto se ci si ritrova circondati, va usata con attenzione poichè consuma un discreto quantitativo di HP se utilizzata quando l’apposita barra non è completamente carica. Di fatto il gameplay di Gekido Kintaro’s Revenge si riassume in queste poche mosse, ma la varietà di ogni singola partita è assai ampia proprio come ci si aspetterebbe da un picchiaduro a scorrimento che si rispetti. I problemi relativi al gioco sono altri, che nonostante intacchino soltanto in parte il valore dell’esperienza vanno comunque menzionati.
LA VIA DEL GUERRIERO
Non va però dimenticata la genesi del gioco: Gekido Kintaro’s Revenge è il prodotto di uno studio indipendente rilasciato nel 2002, periodo non propriamente “facile” per una piccola software house. Ciò nonostante vanno evidenziate alcune lacune di gameplay riscontrabili con una certa facilità: il peggior difetto del gioco è certamente il piazzamento arbitrario di molti ostacoli ambientali che troveremo sul nostro cammino. Pali di legno acuminati, pozzi senza fondo, lastre con punte di ferro che cadono dal soffitto, massi ed altro ancora: se da una parte l’introduzione di questi elementi aggiunge una piacevole varietà, dall’altra scatena facilmente la frustrazione a causa dell’ubicazione degli stessi. Ritrovarsi schiacciati sotto ad una lastra di pietra che cade in testa praticamente davanti ad una porta oppure subito dopo un burrone (con conseguente probabile caduta nel burrone stesso a causa del rimbalzo) è abbastanza ingiusto, soprattutto considerato il fatto che è davvero difficile notare i pochi elementi in grado di rivelare la presenza di una trappola.
Per il resto Gekido Kintaro’s Revenge si conferma come un titolo di ottima fattura, erede di un passato durante il quale i picchiaduro a scorrimento consumavano le dita di molti appassionati: un genere ad oggi quasi scomparso eppure in grado di dire ancora molto. Piacevole l’idea di introdurre meccaniche esplorative e di dialogo nel mezzo delle sezioni di combattimento, un arricchimento generale dell’esperienza di gioco che fa solo bene al fine di rendere più vario il gameplay. A livello tecnico l’opera di Naps Team si difende ancora benissimo: pixel art di classe che si unisce a fondali e parallassi per creare un feeling stupendo. Un plauso aggiuntivo è dovuto alle cutscenes in stile anime davvero bellissime da vedere e che donano al gioco una marcia in più a livello estetico. Il comparto sonoro invece lascia a desiderare, anche se non immediatamente: all’inizio i temi musicali risultano orecchiabili, di buona qualità e soprattutto in grado di immergere adeguatamente nell’ambientazione oscura e permeata di morte che contraddistingue il gioco. Il problema è che i pezzi che compongono la soundtrack sono pochini e, dopo non molto tempo, iniziano a diventare davvero troppo ripetitivi da ascoltare. In ultima battuta non va scordata la modalità multiplayer co-op, qui “potenziata” dalle features uniche della console Nintendo Switch che permette di lanciarsi all’avventura con un amico sempre e ovunque. Un ritorno in grande stile per Tetsuo e la sua personale caccia ai non-morti, ma ancor più importante è il ritorno di Naps Team al centro della scena. Chissà…magari è giunta l’ora di un nuovo episodio in esclusiva per Switch con uno stile grafico simile ed un gameplay migliorato? Staremo a vedere, ma personalmente ci spero!
PRO:
- Esteticamente ancora piacevole, complici animazioni di gran classe e pixel art d’autore
- Gameplay rodato, solido, funzionale
- Impegnativo e difficile quanto basta
CONTRO:
- Pochi temi musicali che possono facilmente diventare ripetitivi
- Alcune sbavature a livello di gameplay relative soprattutto ad ostacoli ambientali
Versione testata: Nintendo Switch
Voto: 8