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Home»Articoli»Recensione | Fast Striker

Recensione | Fast Striker

Recensione di Fast Striker. Lo sparatutto indie pubblicato nel 2010 per Dreamcast e Neogeo ritorna sugli schermi di Playstation 4 e Vita.
Francesco DovisBy Francesco Dovis21 Febbraio 2019
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Una delle particolarità della Dreamcast fu quella di essere supportata da sviluppatori indipendenti anche dopo che la pubblicazione ufficiale di giochi fu conclusa. In ambito console è forse uno dei primi casi di autopubblicazione”indie” per come siamo abituati ad intenderla ora. Un fenomeno durato per anni, sino al 2010 quando uno studio tedesco presentò questa sua produzione.

Retro indie

Tra quei titoli ci fu anche Fast Striker, uno shmup a scorrimento verticale che viene ora riproposto per Playstation 4 e Vita ad un prezzo molto competitivo, forse anche a causa del semplice lavoro di conversione. L’editore EastAsiaSoft infatti ha scelto di riproporlo senza adattamenti in alta definizione e contenuti aggiuntivi, puntando però ad un prezzo aggressivo (solo 7 euro) con cui è possibile aggiudicarsi un valido sparatutto. La struttura di Fast Striker è classica, con una navicella che avanza lungo uno scorrimento verticale e deve distruggere vari nemici, evitando proiettili e ostacoli lungo la sua corsa. La peculiarità tuttavia risiede nel modo in cui sono separati i livelli di difficoltà, assegnando una navicella specifica a ciascuno di essi.

Oltre al classico incremento dell’aggressività dei nemici infatti verrà messo a disposizione un mezzo con armi e caratteristiche diverse, sia nello sparo base che in quello concentrato. Giocare ad uno dei quattro livelli di difficoltà infatti significa imparare ad usare una navicella dotata del suo arsenale, ben caratterizzato per calzare a seconda della curva di sfida e la bravura di principianti o esperti.
Il robot disponibile a Facile è dotato di un fuoco base ad ampio raggio d’azione, capace di distruggere le ondate nemiche senza richiedere una mobilità particolare o di schivare in lungo e in largo. Al contrario il pilota offerto a Difficile può vantare attacchi di uso più specifico, ma più devastanti se usati dagli esperti. Si può quindi dire che ciascuna delle quattro opzioni garantisce un’esperienza diversa tradotta all’interno della partita e questo aiuta a riplasmare il modo di affrontare livelli magari già completati, a tutto beneficio della longevità.

Fast Striker in fondo è uno shmup in stile arcade, può essere completato nel giro di poco tempo e garantire uno stimolo per ricominciarlo è stato un punto che gli sviluppatori hanno considerato sorprendentemente bene, specie per una produzione indipendente. Quello che invece rientra tra i consueti espedienti per aumentare la durata, è la presenza di un sesto livello aggiuntivo e di un boss segreto, oltre che l’obbligo di giocare un certo numero di partite al fine di incrementare il massimale di continua a disposizione (quest’ultimo punto è simile a Ikaruga e non pesa affatto come un difetto, in quanto è ottenibile in poche partite).
Il comparto grafico è forse il punto che evidenzia di più la carenza di mezzi degli sviluppatori. Su sei zone, alcune di queste si somigliano sin troppo nei fondali, i quali risultano spesso troppo simili tra loro. I nemici sono comunque abbastanza variegati e i boss in particolar modo hanno un design caratteristico e sono animati molto bene.

 

Pro

  • prezzo molto competitivo
  • buona gestione dei livelli di difficoltà e personaggi

Contro

  • poca varietà nei fondali dei livelli
  • una semplice conversione e non un adattamento in alta definizione

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