Diciamoci la verità: l’epoca Wii U è stata parecchio strana. Una console unica nel suo genere per architettura e concept, un parco titoli di tutto rispetto compreso un gran numero di esclusive di altissimo pregio. Eppure Wii U ha rappresentato a suo tempo uno dei momenti più difficili della grande N sul mercato: mentre la concorrenza faceva grandi numeri, la casa di Kyoto si affannava sfornando esclusive sviluppate da studi interni o first party per ingolosire il pubblico. Ci è riuscita in extremis con Splatoon, ma in precedenza sono usciti titoli di grande valore passati quasi inosservati: è il caso di Donkey Kong Country: Tropical Freeze, ultima incarnazione delle avventure ballonzolanti dello scimmione non-più-così-nemico di Super Mario. Il titolo venne sviluppato da Retro Studios ma scomparve presto dai radar a causa della scarsa base installata di Wii U. Oggi con Nintendo Switch il mondo è cambiato: la console si vende come il pane ed è probabilmente il momento giusto per far riscoprire una perla andata ingiustamente e precocemente perduta.
FREDDO TROPICALE
La famiglia Kong è riunita per il compleanno dello scimmione incravattato: i festeggiamenti proseguono in letizia ma il party viene interrotto dall’arrivo degli aggressivi Nevichinghi, una ciurma di pirati ispirati appunto ai vichinghi. Il leader della flotta, ammantato da un velo di misteriosa oscurità, soffia all’interno di un magico corno liberando lo spirito di un drago dei ghiacci. L’isola di Donkey Kong viene investita da una violenta bufera che spazza via la famiglia di scimmie e congela i dintorni, seppellendo l’isola sotto ad una coltre di neve e ghiaccio. I nostri dovranno viaggiare nell’arcipelago circostante e sconfiggere i Nevichinghi per riappropriarsi della propria casa. La trama è un semplice abbozzo ma tanto basta: è un platform 2D e deve lasciar parlare il gameplay. Di fatto Donkey Kong Country: Tropical Freeze riesce a sorprendere sin dai primissimi istanti di gioco: lo stile grafico, coloratissimo e forte di una direzione artistica superlativa, conquista subito lo sguardo del giocatore. E’ incredibile notare come, a distanza di 4 anni, questo gioco riesca ancora a catturare l’occhio con gli splendidi fondali, i livelli meravigliosamente ricci di dettagli ed i colori brillanti: perdersi in quel mondo meraviglioso fatto di isole tropicali, montagne maestose e deserti infuocati è un piacere. Stesso discorso si applica al comparto sonoro, se possibile ancor più poderoso nel piantarsi saldamente in testa al giocatore grazie agli splendidi temi musicali ad opera del talentuoso David Wise, già autore delle soundtrack per i primi episodi della serie su SNES.
Passando a tematiche più intriganti a livello pratico, Donkey Kong Country: Tropical Freeze è come dicevamo un platform 2D dai ritmi abbastanza frenetici e dal gameplay ricco di sfaccettature. I livelli richiederanno dimestichezza con i controlli non sono per arrivare al traguardo finale ma anche per completare ogni sezione trovando le lettere KONG e tutti i pezzi di puzzle nascosti. Uno dei punti di forza del titolo è rappresentato dal mix di difficoltà (abbastanza alta) in unione al quantitativo di oggetti collezionabili da rintracciare, spesso nascosti molto bene. Completare il gioco al 100% (anzi, al 200%) richiederà un notevole sforzo anche da parte di veterani del genere puzzle, soprattutto quando si avrà a che fare con i micidiali livelli nascosti. Un cocktail esplosivo di gameplay che viene purtroppo edulcorato dalla presenza, seppur simpatica, di Funky Kong.
GUARDA UN PO’ CHI SI RIVEDE
La possibilità di giocare nei panni dello scimmione più funky del mondo è esclusiva della versione Switch ed è selezionabile esclusivamente all’inizio di una nuova partita. La motivazione è chiara fin dai primi momenti: Funky Kong è un “easy mode” fatto per rendere questo platform crudele alla portata di giocatori meno esperti. Un espediente che vediamo (purtroppo) sempre più spesso nei titoli Nintendo: Super Mario Odyssey con vite di fatto infinite, altri capitoli della stessa serie con la Foglia D’oro. Lo scopo? Rendere il gioco “per tutti”. E’ una scelta positiva? Personalmente non l’apprezzo affatto ma comunque si tratta di un giudizio puramente personale: le restrizioni applicate a questa modalità rendono fortunatamente meno ingombrante la sua presenza. Ma veniamo al gameplay: Funky Kong dispone di cinque “cuori” (a differenza dei due normalmente a disposizione con personaggio singolo) ed in più dispone di tutti i poteri combinati di Diddy, Dixie e Cranky. Un super personaggio dunque che permette di sbagliare molto di più. Per il resto il gameplay rimane invariato rispetto alla versione originale su Wii U, ed è un’ottima notizia per chi non avesse mai avuto modo di misurarsi con questo eccellente platform. L’asino (o in questo caso il gorilla) casca qui: se, come il sottoscritto, avete spremuto e spulciato all’osso la versione originale di Donkey Kong Country: Tropical Freeze, l’attuale incarnazione su Switch è molto meno attraente se non per la possibilità unica di portarsi in giro il gioco. Non è un “difetto” del gioco vero e proprio comunque, ma è figlio della natura cross-gen di questo titolo in sè. Da non scordare le varie funzioni multiplayer, a partire dalla modalità co-op “potenziata” dalla disponibilità perenne di due controller ovunque ci si trovi, grazie ai joy-con. Per i giocatori più hardcore invece è possibile confrontarsi con altri utenti indirettamente tramite la tremenda (in senso buono) modalità time-attack, ovvero il completamento dei livelli entro un certo limite di tempo: limite che, spesso, è al limite delle possibilità umane (cit.)
Per concludere arriviamo al comparto tecnico: il gioco presenta caricamenti più rapidi rispetto alla versione Wii U ed in generale gira molto meglio. Lo stile grafico è assolutamente superbo e nonostate siano passati anni dal lancio del gioco originale è difficile non ritrovarsi letteralmente rapiti dallo splendore di quei colori vividi, di quei fondali ricchi di dettagli e dal feeling “pieno” e tondeggiante degli elementi decorativi. Ottime anche le animazioni che coronano a dovere un comparto grafico eccellente sotto tutti i punti di vista. Il comparto sonoro decolla verso vette inarrivabili grazie all’ottimo lavoro del mitico David Wise, compositore storico della serie che torna alla ribalta con temi musicali superlativi: una menzione speciale per il theme Irate Eight che mescola in modo praticamente perfetto Lockjaw’s Locker, Lava Lagoon e Glimmer’s Galleon, ovvero i livelli acquatici di Donkey Kong Country 2: Diddy’s Kong Quest per SNES. Donkey Kong Country: Tropical Freeze torna alla grande su Nintendo Switch con la sua versione più completa e funzionale: nonostante la presenza di una modalità “easy” il gioco propone una formula vincente e realizzata magnificamente. Se non avete mai avuto modo di giocarci su Wii U, ora non avete più scuse.
PRO:
- I comparti grafico e sonoro restano sbalorditivi per qualità
- Un platform appassionante, longevo, difficile quanto basta…ed ora c’è pure Funky Kong per i “meno esperti”
- Co-op arricchito dalle funzioni uniche di Switch, ed ovviamente c’è la portabilità
CONTRO:
- I poteri di Funky Kong potrebbero non piacere ai “puristi”
- Chi ha spolpato il titolo originale non ha alcun valido motivo per desiderare questo
Versione testata: Nintendo Switch
Voto: 9