L’uscita su Nintendo Switch e Xbox One della trilogia del marsupiale iconico di casa Sony rappresenta un evento pressoché epocale: Crash Bandicoot e i suoi tre episodi principali sono stati da sempre un marchio di fabbrica PlayStation e assistere ad una Vicarious Vicions puntare su ulteriori piattaforme testimonia non solo un’apertura verso ulteriori console e possibilità di gioco, ma anche un tentativo di inondare di nostalgia e far riscoprire ai videogiocatori non particolarmente avvezzi a PlayStation una delle migliori rimasterizzazioni in circolazione, paragonabili a livello qualitativo ad un remake vero e proprio.
Ma qualitativamente parlando, il folle bandicoot riuscirà a tenere testa sulla portatile della Grande N alla controparte originale PlayStation 4?
Salta che ti passa
Duplici i punti di forza della versione Nintendo Switch: la possibilità di poter giocare e riprendere le scorribande platform del marsupiale quando e dove si vuole in handheld, nonché scoprire per la prima volta in assoluto un livello totalmente inedito, battezzato ”Future Tense”. Si tratta di un’aggiunta al terzo episodio della trilogia ideato, stando agli stessi sviluppatori, pensando a Stormy Ascent, un livello scartato dal primo capitolo originale in quanto ritenuto troppo cattivo, ma anch’esso in qualche modo integrato all’interno del pacchetto come bonus accessibile sin dall’inizio, al pari di Future Tense.
A differenza del punitivo Stormy Ascent, tuttavia, la novità proposta per la versione Switch (e presto incorporata anche sulle altre piattaforme su cui il marsupiale è approdato) si presenta ben più bilanciata in termini di difficoltà, senza sottrarre al giocatore quella grande dose di appagamento che risulta puntualmente dal solcare complessi ostacoli ambientali.
Forte dei suoi 30fps sia in modalità handheld che in dock come la controparte PlayStation 4, Crash N.Sane Trilogy dimostra fluidità e tempi di caricamento abbastanza spediti, rinunciando però ad una resa grafica in grado di competere con il gemello Sony.
Non totalmente all’altezza della versione PlayStation 4
Non di rado vi capiterà di gettare uno sguardo al pelo del marsupiale qualora aveste avuto modo di esperire il pacchetto in occasione del suo primo debutto ufficiale su console PlayStation 4, notando un livello di dettaglio grafico alquanto carente e frutto di un evidente downgrade. Pur trattandosi di un elemento sopportabile per i giocatori che intendono soltanto approcciarsi alla trilogia per (ri)scoprire essenzialmente l’essenza di Crash Bandicoot, il fattore downgrade potrebbe comportare serie difficoltà per coloro che, al contrario, puntano al 100% in ciascun livello, vedendosi privati talvolta di punti di riferimento grafici necessari per calcolare al millimetro i balzi da effettuare da una piattaforma all’altra.
A primo impatto, inoltre, i Joy-Con e i direzionali della console potrebbero portare a qualche imprecisione nel processo di salto da parte del marsupiale, specialmente verso l’utente abituato alla struttura del DualShock 4. Leggeri intoppi che, tuttavia, risultano facilmente sormontabili con un po’ di abitudine e pazienza.
Se l’aliasing alquanto marcato in modalità dock, in grado di deteriorare la complessiva resa grafica dei tre capitoli, non vi disturba più di tanto, troverete raccogliere su Nintendo Switch i Wumpa, le gemme, i cristalli e qualsiasi altro elemento collezionabile nei tanti livelli disponibili all’interno della compilation un’esperienza molto piacevole e soddisfacente.
PRO:
- La portabilità rappresenta un ottimo incentivo per acquistare la versione di gioco analizzata
- Complessivamente una remaster imperdibile per i nostalgici e i nuovi arrivati nel mondo di Crash
- Il filmato di introduzione alla trilogia è finalmente skippabile
CONTRO:
- L’aliasing in modalità dock è alquanto marcato
- Manca della stessa cura grafica della controparte PlayStation 4
- Controlli alquanto imprecisi se non ci si abitua ai Joy-Con
Voto: 7.5
Versione testata: Nintendo Switch