C’era una volta, in un’epoca videoludica lontana lontana, una software house celebre per la creazione di meravigliosi JRPG: mondi spettacolari abitati da personaggi incredibili, capaci di tenere incollati allo schermo un sacco di giovani videogiocatori che si identificavano in eroi sorti dal popolo comune e destinati ad avventure straordinarie. Poi venne il tempo del marketing e tutto cambiò. Non devo certamente stare a ricordarvi i momenti decisamente “awkward” della pubblicità di Louis Vitton con Lightning di Final Fantasy utilizzata come testimonial: quando qualcosa diventa fenomeno di massa, è difficile restare fedeli a sè stessi e non cadere nella trappola dei soldi facili ottenuti tramite discutibili creazioni. Fortunatamente Square Enix, nel 2013, ebbe l’ottima idea di riportare in auge l’epoca d’oro dei JRPG portando su Nintendo 3DS con l’aiuto degli sviluppatori di Silicon Studio: Bravely Default: Flying Fairy, classico eppur innovativo, ottenne ampio consenso di pubblico e di critica. A 3 anni di distanza il già annunciato seguito, atteso dai molti fan di questa nuova promettente saga, si prepara a riportarci nel mondo di Luxendarc: Bravely Second: End Layer (ブレイブリーセカンド エンドレイヤー Bureiburi Sekando: Endo Reiya) prosegue la storia degli eroi di Bravely Default, con nuovi interessanti risvolti.
TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI
Il mondo di Luxendarc gode di una durevole pace grazie alle imprese degli eroi guidati da Tiz Arrior e Agnés Oblige: l’equilibrio del mondo è ristabilito e la stessa Agnés ricopre ora la carica di Papessa dell’Ortodossia dei Cristalli, posizione di grande rilievo e perfettamente adatta alla sua indole pura ed intellettuale. Il giovane Yew, membro della casata nobiliare Geneolgia residente a Gathelatio, si prepara ad affrontare una nuova minaccia che si profila all’orizzonte: l’Impero, guidato dal misterioso e potente Kaiser Oblivion, ha rapito Agnés per oscuri motivi e si prepara a lanciare un attacco che metterà tutta Luxendarc nelle sue mani. Yew si lancia all’inseguimento della Papessa rapita con l’aiuto dei due “moschettieri” Jeanne Angard e Nikolai Nikolanikov, combattenti esperti al servizio dell’Ordotossia…ma scoprirà presto che la strada per liberare Agnés si rivelerà assai più ardua di quanto immaginasse.
Difficile parlare di Bravely Second: End Layer senza rovinare almeno un pò la splendida trama messa in campo in questo secondo episodio: ricchissima di classici stereotipi nipponici inseriti nel modo giusto, la storia del gioco è piacevole da leggere e da scoprire come se si stesse leggendo un libro che parla di epiche avventure, interrotte ogni tanto da simpatici siparietti umoristici molto divertenti che aiutano a comprendere meglio le varie sfaccettature caratteriali dei personaggi coinvolti. La storia, a detta stessa del produttore e storywriter Tomoya Asano, permetterà al giocatore di scoprire nuovi dettagli del mondo di Luxendarc permettendo comunque ai nuovi utenti di apprezzare la trama senza sentirsi del tutto smarriti: la promessa viene mantenuta in buona parte, anche se è comunque consigliabile giocare anche a Bravely Default: Flying Fairy per cogliere tutte le sfumature e le citazioni presenti.
Il gameplay di Bravely Second: End Layer attinge a piene mani dalle ottime innovazioni presentate dal predecessore, con interessanti novità che rendono il gioco in generale talmente complesso e ricco che sarebbe impossibile spiegare ogni feature in questo articolo con i dovuti approfondimenti. I personaggi del party (quattro in totale) iniziano il loro viaggio con la classe Tuttofare, senza infamia e senza lode ma comunque in grado di riservare interessanti sorprese con skill speciali molto utili: man mano che avanzeremo nel gioco potremo trovare oggetti specifici in grado di far “cambiare classe” ad un personaggio, con conseguente modifica alle sue abilità e caratteristiche.Il Cocchiere, lo Schermidore ed il Gattomante sono solo alcune delle classi presenti nel gioco, mescolabili tra loro utilizzando specifici comandi del menù per personalizzare al massimo la strategia di combattimento: le lotte avvengono a turni classici, ma le numerose impostazioni aggiuntive presenti in Bravely Second: End Layer consentono al giocatore di memorizzare serie di attacchi, automatizzare alcune funzioni e velocizzare le azioni in modo da rendere il grinding assolutamente privo di noia. Come di consuetudine è possibile “risparmiare azioni” utilizzando il comando Default (ovvero la classica modalità difensiva per saltare un turno) per poi scatenare attacchi consecutivi nello stesso turno con il comando Brave: questa regola si applica a qualunque azione del singolo personaggio, ed con la nuova funzione Bravely Second sarà anche possibile fermare il tempo a tutti gli effetti per infliggere pesanti danni consecutivi; il Bravely Second funziona tramite SP, una nuova unità di misura che si ricarica al ritmo di un punto ogni otto ore ed è velocizzabile tramite la spesa di denaro reale per acquistare le Bevande SP.
UN MONDO MERAVIGLIOSO
Il tema del viaggio nel tempo è già stato affrontato nel precedente capitolo, ma qui viene riproposto in chiave decisamente autoreferenziale e funzionale citando eventi di Bravely Default e riproponendo alcuni dei momenti più importanti della storia nota. Yew è, come fa notare anche Edea, un’enciclopedia vivente e questa sua passione per lo studio e la conoscenza si ritrova nelle bellissime pagine del diario di gioco, compendio di tutto ciò che vedremo e combatteremo durante le nostre avventure: il gioco è molto complesso e pieno di statistiche di cui tener conto, ed il tutorial viene affidato ad un efficace e divertente sistema di missioni implementate proprio per far si che il giocatore si senta invogliato ad esplorare ogni comando del ricco menù. Dopo aver incontrato l’affascinante Magnolia e ritrovato il valoroso Tiz, si sbloccheranno nuove funzioni che ci permetteranno di gestire la frequenza degli incontri con i nemici, molto funzionale per poter esplorare liberamente gli ambienti e ridurre al minimo la noia dovuta ai troppi incontri casuali; la gestione della colonia lunare (!!) dalla quale proviene Magnolia ha invece un piglio decisamente più strategico, permettendoci di sviluppare costruzioni che ci forniranno bonus ed oggetti a cadenza regolare. Le funzioni Streetpass e Internet sono utilizzate per aumentare la popolazione lunare (in modo da avere più manodopera per la ricostruzione) e per l’interessante funzione Abilink, che ci permetterà di “legare” un personaggio del nostro party ad un altro proveniente dal gruppo di un amico per utilizzarne le abilità di classe specifiche.
Per il resto il gioco prende la forma classica del JRPG con missioni, dialoghi da seguire con attenzione, negozi dove acquistare equipaggiamento e zone da esplorare per combattere mostri ed aumentare così il nostro livello di esperienza: il grinding, da sempre presente in giochi di questo genere, è ridotto al minimo in Bravely Second: End Layer grazie a tutti gli espedienti citati prima che permettono di velocizzare gli scontri o evitarli del tutto; la strategia ed il funzionale combat system rendono le battaglie davvero interessanti e si ha la sensazione di giocare ad una partita a scacchi dove ogni mossa diventa fondamentale per sopraffare l’avversario.
A livello tecnico e grafico, Bravely Second: End Layer si presenta in una sontuosa veste che appagherà anche il palato più raffinato: la scelta di utilizzare panorami divisi in parallassi piuttosto che puntare sui poligoni si rivela vincente, regalando scorci davvero fantastici e ricchi di dettagli godibili soprattutto tramite l’effetto 3D della console; lo stile acquerellato utilizzato per colorare gli ambienti risulta perfetto nel creare un senso di “antico” e fiabesco. Nonostante i personaggi siano realizzati in stile deformed, c’è sempre un leggero senso di “sexual innuendo” in alcune pose delle ragazze presenti nel gioco, mai esagerato ed inserito solamente per funzionali fini fan service: le espressioni facciali durante i dialoghi sono ben realizzate e riescono a trasmettere efficacemente le emozioni dei personaggi. A livello sonoro sono presenti musiche di alto livello, decisamente retrò come feeling generale (cosa ottima ndr) che risultano forse un pò ripetitive a lungo andare soltanto in fase di combat: l’autore dei temi musicali è Ryo della band J-pop Supercell; i testi a schermo sono disponibili anche in italiano (con qualche piccolo errore di traduzione qui e là ndr) mentre il doppiaggio è presente in inglese e giapponese, scelta consigliatissima se si vuol mantenere viva l’atmosfera nipponica di cui il gioco è permeato.
PRO:
- JRPG alla sua massima espressione
- Longevo, vario e ricchissimo di sfumature
- Combat system ulteriormente migliorato
- Tecnicamente superbo sia a livello grafico che a livello sonoro
CONTRO:
- Chi non ama i JRPG non cambierà idea
- Quale piccola microtransazione facoltativa