Ebbene sì. Sembra ieri, eppure son già trascorsi 10 anni dalle prime apparizioni di Bayonetta e Vanquish, in quel lontano 2010 che profuma di old gen e 720p risicati. Due titoloni apparsi un po’ dal nulla, quello della Strega con le gambe più lunghe del settore e quello del soldato DARPA a cui piaceva un sacco scivolare in bullet time, figli della mente malata di Hideki Kamiya e destinati a divenire portabandiera di uno studio, Platinum Games, a cui ancora oggi si associano come marchio di fabbrica gameplay frenetico, combo chilometriche ed ogni forma di eccesso stilistico che vi possa venire in mente.
Che Platinum Games abbia avuto negli anni le proprie gatte da pelare sembra quasi incredibile. Pensare in questo 2020 al successo molto tardivo di Vanquish, all’accoglienza tiepida riservata all’ottimo The Wonderful 101 o alla circospezione iniziale nei confronti di Bayonetta, diciamocelo, qualche dubbio te lo fa venire. Il tempo fu sicuramente gentiluomo per Bayonetta, che nonostante alcuni acciacchi tecnologici nella transizione iniziale multipiattaforma finì per divenire una delle esclusive di lusso di Nintendo – e a tal proposito, caro Kamiya, dove diavolo è il terzo capitolo? Un pochino meno gentiluomo per Vanquish, purtroppo, che da PS3 e Xbox 360 venne poi promosso alla master race, espandendo così la propria meritatissima rete di estimatori. Con Bayonetta & Vanquish 10th Anniversary Bundle, in sostanza, Platinum Games tiene a sottolineare che, alle loro opere, un decennio sul groppone non fa nulla. Ok, la componente tecnologica qualche acciacchino potrà anche averlo: ma quando si parla di gameplay, di stile, di quintessenza del genere action non ce n’è per nessuno.
La quintessenza dello stylish action game
E ammettiamolo, tanto il gameplay di Bayonetta quanto quello di Vanquish, in questa ri-edizione decennale per PS4 e Xbox One, scivolano via che è una meraviglia. Precisi, spietati, asfissianti e pirotecnici, i due figli prodigio di Kamiya riescono ancora ad incantare alla perfezione con un set di meccaniche essenziali e dirette, che senza tanti fronzoli si trasformano in un combat system fatto di combo innumerevoli, volteggi pirotecnici e danze voluttuose (forse più per Bayonetta, in questo caso) che, solo ad uno sguardo disattento, potrebbero essere riassunti nel cosiddetto button mashing. C’è un tempismo certosino dietro agli stilemi di gioco di Bayonetta e Vanquish, un’attenzione maniacale, una ricerca esasperata della spettacolarità e dell’effetto “cinematografico” che si manifesta in sequenze in bullet time e in esecuzioni devastanti, dal ritmo costantemente esasperato.
Fatta questa doverosa premessa, la sola cosa di questa riedizione che possiamo analizzare in termini più obiettivi è la componente tecnologica. La conversione operata dai ragazzi di Armature non aggiunge nulla, in termini di contenuti giocabili, a quanto già visto in passato: focus pressoché totale all’impianto tecnico, utilizzando la versione PC come base d’asta per approdare senza intoppi ad un’esperienza a 4k e 60 fps pressoché costanti, almeno su PS4 Pro e Xbox One X. Manco staremo a sottolinearvi quanto il frame rate elevato sia ideale per la tipologia di giochi in esame, considerando la velocità d’esecuzione e il ritmo serrato che caratterizza ambo i gameplay. A colpo d’occhio, il risultato ottenuto da Armature e paragonabile, se non leggermente superiore, al miglior setup raggiungibile su PC: fluidità garantita dall’inizio alla fine, tempi di caricamento ridotti all’osso, miglior gestione delle texture e dell’illuminazione generale, che svecchia leggermente la patina dei titoli rendendoli cromaticamente più appaganti.
Tra i due, è sicuramente Bayonetta a godere del trattamento migliore: se da un lato è nelle sequenze cinematiche che traspare qualche piccola ruga di troppo, il risultato di Armature è comunque encomiabile in termini di resa complessiva. Colori vividi, illuminazione dinamica e tempi di caricamento ridotti praticamente a zero (almeno su PS4), a fronte del mezzo minuto ed oltre che, nelle passate versioni, permettevano di prendere confidenza con le innumerevoli combo della Strega. Promosso anche Vanquish, questo è chiaro, che con il raddoppio del frame rate guadagna una seconda giovinezza: leggermente più incerto il comparto tecnico, che presta il fianco ad un leggero popup di elementi secondari di scena e, in generale, a sbavature spesso evidenti (come nel caso delle ombre) che, in certi frangenti, si discostano dai risultati più stabili della versione PC. Ma è un compromesso con cui si scende a patti più che volentieri, alla luce di tempi di caricamento ancora una volta ai limiti del supersonico e, lo ribadiamo, di una velocità di gioco così sublime da levare il fiato.
PRO
- Quintessenza dello stylish action game
- Platinum Games alla massima potenza
- 4K e 60 fps donano ad ambo i giochi un’ottima veste e una giocabilità maestosa…
CONTRO
- Assenza totale di nuovi contenuti
- Vanquish, più di Bayonetta, presta il fianco ad alcuni difetti tecnici
Versioni disponibili: PS4, Xbox One
Versione provata: PS4 Pro