Personalmente ho sempre avuto un sentimento contrastante nei confronti dei “mecha”, ed è strano per un amante del Giappone come me. Sarà perchè ho sempre preferito storie/battaglie in cui scorre sangue vero, dove in campo ci sono vite umane e sentimenti umani, sarà perchè spesso i “robottoni” sono legati ad una narrazione semplicistica piuttosto che a storie davvero appassionanti. Poi arrivò Neon Genesis Evangelion a farmi cambiare idea: ovviamente relegare il capolavoro immortale di Hideaki Anno a “storia bella con i robottoni” è un puro insulto, ma di fatto quell’opera mi ha permesso di aprire la mia mente a nuove esperienze che coinvolgessero enormi armature meccanizzate. Ho sempre adorato Starcraft e gli strategici in generale: per questo motivo quando mi sono ritrovato tra le mani Battletech ho subito notato l’unione tra mecha e gameplay strategico a turni. Un bel mix dalle enormi potenzialità se supportato da una narrazione adeguata. Vediamo insieme cos’hanno creato i ragazzi del team HareBrained Schemes con Battletech, versione videoludica del boardgame omonimo ad opera del creativo Jordan Weisman.
IL GIGANTE DI FERRO
Come spesso accade nella storia della brillante e sciagurata razza umana, si “va avanti per tornare indietro”. Dopo i primi esperimenti riusciti di viaggio a velocità luce, la civiltà terrestre si espande sempre di più nello spazio profondo fino a colonizzare interi sistemi. Inizia un’era di pace e prosperità sotto al dominio del primo Lord della confederazione. Ma come sappiamo bene, le epoche di pace non sono esattamente la specialità della nostra specie: la federazione si infiamma con conflitti sempre più ampi e sanguinari per desiderio di potere o di indipendenza. La classe dominante, invece di tentare la mediazione, sceglie (guarda un pò che sorpresa) la strada della repressione armata e del conflitto contro i dissidenti. La galassia si divide ed i sistemi vengono governati da famiglie o casate di stampo feudale: di fatto si torna al medioevo con la tecnologia avanzatissima come unica vera differenza. La lotta è aspra e ci ritroveremo ad impersonare un mercenario dal passato prestigioso, ex-membro di una casata ormai caduta in disgrazia. Il setting di Battletech è potente, di grande impatto ed è adeguatamente supportato da splendide illustrazioni rese più dinamiche tramite alcune animazioni. L’effetto finale è ottimo e fa da cornice ad una trama intrigante sin dai primi momenti, trama che ricorda per certi versi le complesse ed interessanti storie in stile Blizzard che fanno da sfondo alle vicende della serie Starcraft.
Non si può proprio dire altro del comparto narrativo senza rovinare l’esperienza: vi basti sapere che la trama è di certo uno dei maggiori punti di forza in Battletech. Il corposo gameplay si suddivide in due sezioni principali: la parte gestionale dedicata principalmente alla manutenzione/gestione/personalizzazione dei vari mecha a nostra disposizione e la parte attiva di combattimento su mappa con visuale dall’alto ma liberamente gestibile tramite i controlli telecamera.
FURBI MA NON TROPPO
La gestione dei mecha ed la fase di combattimento sono strettamente legate: la prima, più indirizzata verso l’uso oculato di risorse e soprattutto la personalizzazione dei robot si rivela fondamentale per ottenere il miglior risultato possibile durante gli scontri. Considerata la pessima situazione finanziaria in cui versa il nostro gruppo di mercenari, sarà nostra cura procedere nella trama accettando missioni e lavoretti per rimpinguare i forzieri. Il denaro acquisito servirà per applicare modifiche al mecha in questione, armi aggiuntive oppure dissipatori per ridurre il surriscaldamento: quest’ultimo si rivelerà presto come una delle variabili da tenere in maggior considerazione durante le battaglie su mappa. La missione principale della campagna single player in Battletech è entusiasmante grazie al già citato comparto narrativo, ma non faremo mai la parte dei “protagonisti”. Avremo ovviamente il nostro ruolo ma si tratterà principalmente di eseguire ordini altrui mentre la storia farà il suo corso. Le missioni secondarie invece, complici alcune sbavature del combat system e soprattutto a causa della I.A. problematiche, si rivelano abbastanza noiose sul lungo termine. L’intelligenza artificiale dei nemici è senza dubbio il peggior difetto del gioco in questione. Durante le fasi di battaglia i mecha più leggeri muovono per primi forti della loro maggior velocitàm mentre i robot più corazzati seguono a ruota: considerato questo fatto ed una volta scoperto che la CPU tende a seguire pattern specifici, risultare vincitori diventa molto semplice. Battletech è fondamentalmente un gioco strategico a turni: se nei più frenetici RTS la CPU riesce a mettere in difficoltà grazie alla potenza di calcolo più rapida, se si gioca a sezioni ben divise la faccenda cambia drasticamente. L’interfaccia di combattimento è intuitiva e facile da comprendere, ma il discorso non si applica per quanto riguarda tutta la parte gestionale: un’enorme mole di opzioni di cui tener conto e non sempre facile da interpretare. Il comparto multiplayer fa il suo dovere soprattutto con la classica “schermaglia”: ovviamente competere contro un giocatore pensante è tutt’altra cosa rispetto allo scontro con la scarsa CPU.
Il comparto grafico si divide in due sezioni differenti per stile e concept: da una parte le bellissime illustrazioni realizzate a mano coronano degnamente la superba trama del gioco, dall’altra possiamo apprezzare una grafica 3D di buona fattura seppur non faccia gridare al miracolo. I mecha sono intriganti e ben realizzati, mentre gli scenari in generale non sono così ispirati e spesso risultano un pò spogli. Tutt’altra storia per il comparto sonoro che si distingue per temi davvero maestosi e di grande impatto: menzione d’onore per il doppiaggio di buona qualità che accompagna tutte le cutscene e buona parte delle sezioni di combattimento. Battletech è un ottimo gioco di certo, che viene però danneggiato da alcuni difetti difficili da “perdonare” e che compromettono (solo in parte) il valore della produzione. Un titolo che certamente non mancherà di appassionare chi cerca un titolo strategico a turni con una potente carica narrativa.
PRO:
- Ottimo comparto narrativo composto da storie appassionanti e ricche di colpi di scena
- Colonna sonora decisamente grandiosa
- Gameplay piacevolmente complesso, strategico, ben concepito…
CONTRO:
- …che purtroppo viene in parte danneggiato dalla I.A. poco sveglia
- Non esattamente user-friendly per quanto riguarda l’enorme mole di modifiche/customizzazioni
- Missioni extra non propriamente interessanti
Versione testata: PC
Voto: 8