La scorsa generazione di console è stata davvero ricchissima di titoli di ogni genere, da titoli tripla A a piccole perle provenienti da software house indipendenti. Soprattutto la vastissima selezione di titoli Xbox Live Arcade ci ha permesso di conoscere titoli come Braid, Dust: An Elysian Tail, e moltissimi altri piccoli capolavori. Tra essi spicca certamente Bastion, giunto adesso anche su console di nuova generazione. Ebbene, quando si scrive una recensione di un porting, o comunque di una remastered, di solito si tenta di rispondere a una domanda: varrà la pena di tornare su un titolo se lo abbiamo già giocato nella scorsa generazione? Se non lo avete mai avuto, invece, non c’è spazio per i dubbi. Dovete farlo, ed ecco perchè.
Il mondo dopo la calamità
Come primo tassello di quello che sarà probabilmente un piccolo elenco di trionfi, troviamo certamente uno dei principali punti di forza di Bastion: il suo stile narrativo. Il mondo di Caelondia fa da sfondo all’avventura del nostro protagonista, the Kid, un sopravvissuto a un terribile evento definito “Calamità”. Il primo pensiero, una volta destati, sarà quello di raggiungere un luogo speciale che potrebbe garantire la salvezza: il Bastion, appunto. Ebbene, tale premessa narrativa, sulla carta non particolarmente originale, prende vita in modo eccezionale e decolla fin dai primi secondi grazie allo stile adottato dal racconto e alla sua eccezionale direzione artistica. Ogni nostra azione sarà accompagnata da una voce narrante: essa farà da didascalia a tutto ciò che vedremo su schermo raccontandoci, con lo stile di un libro, i pensieri del protagonista e dei suoi comprimari. Kid non sarà infatti sempre da solo durante l’avventura: come un Altare del Vincolo di soulsiana memoria, esso si riempirà di NPC man mano che li incontreremo e li salveremo durante le nostre avventure. Con ognuno di essi avremo interazioni di diverso genere, molte delle quali rappresenteranno semplici dialoghi in grado di approfondire la lore di gioco. Il punto è però un altro: dove molti altri titoli avrebbero potuto fallire, inserendo una voce narrante onnipresente e quasi fastidiosa, Bastion brilla invece di vera e propria luce accecante. Ogni dialogo, ogni pensiero, tutto è scritto in modo davvero brillante. Le parole del narratore contribuiranno a costruire l’atmosfera, riusciranno a strapparci qualche sorriso, o a immedesimarci con l’animo del protagonista nei momenti più difficili. Insomma, è davvero difficile riuscire a trovare un difetto a Bastion sotto questo punto di vista. E sotto gli altri? Beh, come vedremo, è difficile anche lì.
Arco, martello e anche di più
Accanto ad un comparto atmosferico-narrativo cosi sorprendente, Bastion era riuscito a colpirmi quando lo giocai per la prima volta su Xbox 360 anche per un altro aspetto, tutt’altro che secondario: il suo gameplay a tratti assolutamente magnetico. Non è semplicissimo definire a che tipo di genere Bastion appartenga. Potremmo definirlo certamente un Action con visuale dall’alto, con qualche importante elemento da gioco di ruolo a condire il tutto. Si tratta di un gioco che prende piccoli spunti da vari sottogeneri, gettandoli in un calderone e mixandoli sapientemente tra loro, con le giuste dosi. Il risultato di questa validissima ricetta è un gameplay veloce, estremamente fluido, divertente e allo stesso tempo anche discretamente impegnativo. A difficoltà normale, infatti, ci saranno moltissime fasi in cui sarà necessario utilizzare al meglio tutte le nostre abilità per difenderci a dovere e sopravvivere. Tra esse troviamo ovviamente l’attacco principale, seguito da un arma equipaggiabile secondaria (idealmente a distanza) e un terzo attacco speciale che andrà a consumare boccette nere. Accanto ad esse, troveremo ricariche di vita raccoglibili avanzando nei livelli. L’apparente semplicità del gameplay potrebbe preoccupare qualcuno nelle prime fasi di gioco: giocandoci la prima volta ebbi infatti l’impressione che il combat system fosse talvolta troppo semplice, e che rischiasse di diventare ripetitivo col passare delle ore. Se questo può essere parzialmente vero per chi cerca profonde evoluzioni di gameplay nel corso del gioco, per gli altri invece ogni paura viene agevolmente spazzata via dall’elemento RPG che caratterizza Bastion: troveremo infatti un ottimo numero di armi, tutte potenziabili attraverso una valuta di gioco. Cosi facendo potremo personalizzare il nostro stile di gioco scegliendo, ad esempio, se ottenere una ricarica più rapida di uno sparazanne o un caricatore più lungo. I potenziamenti potranno essere effettuati in armerie che troveremo in giro, o in quella che noi stessi costruiremo nel nostro Bastion. Accanto alle armerie, potremo costruire altri edifici che andranno a comporre il fantastico puzzle che caratterizza l’aspetto ruolistico del gioco: da obiettivi secondari fino alla possibilità di potenziarsi in distilleria, ogni elemento, sebbene accennato, saprà rendere il gameplay sempre fresco, divertente e vario. L’unica pecca, volendo essere pignoli, può essere riscontrata nel design di alcuni nemici che tendono a ripetersi troppo spesso, o nelle loro pattern, talvolta un pò prevedibili. In termini di level design potete partire con le aspettative alte: ogni livello è disegnato con grande maestria, ricco di luoghi segreti e vie alternative. C’è anche un altro fattore, decisamente importante, che caratterizza l’esperienza di gameplay di Bastion: esso è estremamente accessibile e graduale nel far apprendere al giocatore le sue meccaniche. Accessibile, in questo caso, non significa poco impegnativo: il livello di sfida è infatti ben calcolato e riuscirà a dar filo da torcere nelle fasi avanzate. Ma oltre alle sfide di gameplay, Bastion offre anche una magnifica avventura ricca di atmosfera: per coloro che vorranno concentrarsi su quest’aspetto, è prevista anche una modalità “senza sudore” che permetterà anche ai giocatori meno esperti di godersi appieno il viaggio senza preoccuparsi troppo di sopravvivere.
La vera tripla A
Se pensavate che i punti di forza di Bastion fossero finiti, vi sbagliavate. Pur proveniendo da uno studio indipendente, questo è uno dei giochi visivamente più ispirati che si siano mai visti. L’ambientazione e il suo graduale comporsi dal nulla sono davvero come piccoli quadri, ricchi di colori, che si compongono gradualmente di fronte ai nostri occhi. Si tratta di un gioco che rappresenta un vero e proprio esempio da seguire per chiunque voglia creare un gioco visivamente splendido senza affidarsi alle risorse hardware. E’ probabilmente inutile scomodare il discorso ottimizzazione: Bastion era già fluido e performante sulla scorsa generazione di console, cosi come su cellulari e tablet, non c’è dunque assolutamente da preoccuparsi in merito alle performance sulle console attuali. Il quadro di atmosfera e bellezza va a trovare la sua raffinata cornice nell’eccezionale (ripeto: eccezionale) colonna sonora: essa è ricca di brani che andrete probabilmente a riascoltare su Youtube ed entreranno a far parte della cerchia dei vostri OST preferiti. Ruolo fondamentale è certamente assunto dal doppiaggio inglese del narratore, svolto in modo convincente, espressivo e coinvolgente. La presenza dei sottotitoli in italiano (nei quali non abbiamo notato alcun difetto particolare) renderà certamente più fruibile il gioco anche per chi non mastica la lingua anglosassone. Quanto alla longevità, c’è da dire che l’avventura principale non sarà lunghissima per chi vorrà rushare fino alla fine. Ci sarà decisamente pane per i denti dei completisti, invece, dal momento che Caelondia è ricca di luoghi opzionali e segreti da scoprire. Ad aggiungersi a ciò, c’è da segnalare la presenza di una modalità New Game+, che permetterà di fare un secondo giro già potenziati per provare a spingersi al proprio livello massimo. Il prezzo di 14.99€ è assolutamente equo considerando la grande qualità del titolo che ci troviamo di fronte. Encomiabile, inoltre, la possibilità per chi aveva già acquistato il gioco su Xbox 360, di ottenerlo gratuitamente su Xbox One. Speriamo che questo diventi lo standard per tutti i titolo cross platform futuri.
La recensione in breve
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Voto Game-Experience