Ultimamente il metodo “procedurale”, che consiste in livelli e aree creati tramite un algoritmo, viene implementato in diversi giochi con risultati più o meno validi. Tuttavia all’interno di un action/platform alla MegaMan ancora non lo si era provato. Ecco quindi 20XX, una versione indie del BlueBomber di Capcom.
Anche MegaMan ha il suo Giana Sister
Dire che 20XX si rifà a MegaMan però è un eufemismo. Non soltanto per la somiglianza dei protagonisti (che ricalcano anche nell’armamentario in modo spudorato il robottino blu e il suo alleato Zero), ma anche per il trasporre in copia carbone praticamente tutti gli aspetti tipici del collega più famoso, anche nei dettagli più insignificanti. Minuzie che fanno pensare vagamente al Giana Sisters del 1987, quello che valse una causa (vinta) per plagio ai suoi creatori, in quanto si trattava di una copia delle più spudorate del primo Super Mario Bros, anche se non è questo il caso. Qui non si arriva a quel punto, anche se ci sono aspetti in comune ben più espliciti della semplice struttura di fondo.
La giocabilità di 20XX si basa difatti sulla commistione di fasi action e platform, con nemici robot, salti da effettuare e bonus da raccogliere, come da tradizione. Anche la rosa di mossa disponibili è molto somigliante a quella di MegaMan, tuttavia ciò che però porta l’emulazione al confine del plagio sono i dettagli, come la piccola pausa mentre si effettua la transizione dentro la stanza antecendente quella di un boss, e altro ancora.
Le differenze vere sono lievissime e riguardano più che altro la struttura del gioco, per come questa sia plasmata dalla sua natura indie e dal sistema di creazione procedurale dei livelli.
La prima implica dei fondi più contenuti per lo sviluppo, che hanno condizionato il quantitativo di zone (divise in base tematica come fuoco, ghiaccio, giungla, etc.), le quali sono soltanto quattro e non hanno assegnato un boss specifico. Questi invece sono otto (un numero già più consistente) e al termine di ogni area è possibile scegliere chi affrontare in quella successiva. Le proporzioni di 20XX in termini produttivi sono quindi piuttosto esigue, e per dare maggiore ampiezza e rigiocabilità al tutto è stato implementato proprio il sistema procedurale, il quale rimescola la posizione delle piattaforme, dei nemici e dei bonus, creando quindi l’effetto di stare visitando un livello completamente nuovo.
Azione procedurale
Effettivamente le prime partite risultano piuttosto varie, tuttavia dopo poco il sistema procedurale rivela i suoi limiti, iniziando ad inserire alcune combinazioni architettoniche in modo ripetitivo. Certi passaggi vengono riproposti in modo uguale, alternando l’insieme meno di quanto sembri.
C’è un pizzico di componente roguelike per gestire il mantenimento dei bonus e delle armi extra, che sono presenti in gran quantità e riescono a ravvivare le cose, spingendo il giocatore a provare ogni volta un equipaggiamento nuovo. Alcuni di questi possono essere raccolti all’interno dei livelli, altri invece vanno comperati spendendo i preziosi chip ottenuti giocando.
Sta al giocatore però trovare la sua combinazione ideale, specie perché buona parte di queste aggiunte, come in ogni roguelike, ha durata breve. Le diversità di fondo tra Ace e Nina inoltre incentivano ulteriormente a preferire un determinato arsenale, anziché un’altro, dando ulteriore senso alla compresenza dei due. Le attività di contorno aiutano la longevità a mantenersi alta, grazie alle sfide settimanali e alla modalità cooperativa (sia in locale che online), la quale è implementata piuttosto bene. Essenziale, quando si parla di MegaMan è anche il fattore sfida, tanto amato dai fan della serie. In questo il bilanciamento è buono, andando a scalare la curva di difficoltà mentre si procede nei livelli, o qualora si giochi in coppia.
Sul piano estetico la grafica risulta soddisfacente per un gioco indie venduto al prezzo di 15 euro, essendo discretamente dettagliata e colorata in modo vivace. La colonna sonora invece è più orientata al chip tune, ammiccando però più al periodo 8bit di MegaMan e risultando meno raffinata rispetto alle musiche del filone 16bit.
Pro
- un action platform molto giocabile, con elementi roguelike ben implementati
- la modalità cooperativa funziona
Contro
- le somiglianze a MegaMan spesso sfociano nel plagio
- il sistema procedurale è limitato e presenta sezioni ripetitive molto presto