PUBG per il servizio militare di un uomo coreano si è rivelato funesto. Una curiosa vicenda coinvolge la passione per il videogioco di un ragazzo che voleva evitare il servizio di leva obbligatorio.
Come riporta Games Radar, un ragazzo sud coreano ha cercato di opporsi all’obbligo di servizio militare del suo Paese portando motivazioni legate all’etica. Difficilmente questo tipo di richieste vengono accettate, con l’esenzione che si concede solo in casi eccezionali come nel caso di icone culturali e atleti di successo.
Ovviamente il tentativo dell’uomo è fallito, con la corte suprema che lo ha accusato di non essersi mai unito a associazioni o movimenti di protesta pacifisti. Non solo, ma si è riscontrato che l’individuo è un appassionato di PUBG, gioco che per la sua natura di sparatutto mal si coniuga con le affermazioni anti-guerra dell’uomo.
La conseguenza è stata una pena di ben diciotto mesi da scontare per aver cercato di ingrangere la legge nota come Military Service Act.