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Home»Articoli»Recensioni»Pro Cycling Manager 2025, la recensione: finalmente arriva Unreal Engine 5

Pro Cycling Manager 2025, la recensione: finalmente arriva Unreal Engine 5

La recensione di Pro Cycling Manager 2025, manageriale che si rinnova fortemente grazie a Unreal Engine 5, ma ha bisogno di più novità.
Francesco SantinBy Francesco Santin21 Giugno 2025
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Key art di Pro Cycling Manager 2025
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Cyanide Studio è da sempre la casa di sviluppo che fa da sinonimo con il ciclismo. Le sue origini si trovano infatti in Cycling Manager, uscito nel 2001. Da allora ha continuato a rilasciare edizioni annuali, accompagnate da altri manageriali di Rugby e Basket, per non parlare dell’iconico Blood Bowl. Quest’anno in particolare sul mercato sono già approdati Tour de France 2025 e Pro Cycling Manager 2025.

Entrambi i ciclistici hanno una grande novità: il cambio del motore di gioco con il passaggio a Unreal Engine 5, un aggiornamento estremamente importante per ambedue i titoli ma che, in fondo, non sembra ancora sufficiente a elevarli dopo gli ultimi anni decisamente più stazionari. Dunque, è il momento di scendere nel dettaglio con la nostra recensione di Pro Cycling Manager 2025.

Cosa significa Unreal Engine 5 per Pro Cycling Manager 2025

Panoramica di una corsa di Pro Cycling Manager 2025

Per Pro Cycling Manager 2025 si tratta indubbiamente di una nuova era. La rappresentazione del ciclismo nel mondo videoludico si eleva grazie a un realismo più marcato e una qualità grafica generalmente potenziata in un modo a dir poco evidente. Dalle classiche Monumento al Giro d’Italia, si nota la differenza nei paesaggi ma, soprattutto, nei corridori stessi.

Non ci sono modifiche dell’interfaccia, tantomeno nelle animazioni e nei modelli dei ciclisti. Insomma, si tratta di una rivoluzione monca. Una conseguenza del tutto logica di un problema che riguarda lo stesso studio francese: il team che si occupa del titolo è molto piccolo e focalizzato ogni anno su ben due giochi di ciclismo differenti. Pertanto, possiamo anche considerare questo passaggio a Unreal Engine 5 un lavoro del tutto lodevole considerate le circostanze. Ci sono però dei punti chiave che, purtroppo, mantengono questo titolo ancora troppo statico.

Il gameplay: sempre la stessa storia

Ciclisti si apprestano a percorrere un tornante in montagna

Rispetto alle edizioni precedenti, Pro Cycling Manager 2025 nella componente manageriale presenta le seguenti particolarità. In primis, il focus sugli sponsor. Da questa iterazione del ciclistico firmato Cyanide, i giocatori possono ricercare nuove sponsorizzazioni durante una stagione per confermare o cambiare quelle già esistenti in base ai traguardi raggiunti nell’arco dell’anno sportivo. Ci sono fasi di negoziazione e traguardi da raggiungere, un processo tortuoso che ha come unico obiettivo il garantire budget al team e aumentarne la visibilità.

Si tratta di un’aggiunta molto buona, accompagnata da un nuovo sistema di personalizzazione avanzato. Una carriera ora può essere regolata nelle meccaniche di recupero dei ciclisti, aumentare il rischio delle gare, cambiare la velocità di progressione degli attributi e modificare elementi legati alla difficoltà come le finanze e la concorrenza dell’IA.

Questa novità aggiuntiva potrebbe sembrare la soluzione definitiva soprattutto per quanto concerne il grado di sfida dell’IA, ma non è così. Bastano poche gare per notare una eccessiva semplicità di certe tappe e una risposta poco coerente dei corridori ai vari attacchi, con una difficoltà che sembra aumentare solo artificiosamente passando da Normale a Difficile e poi Estremo. Per un novellino il salto è evidente, ma un veterano troverà ancora troppo semplice vincere tappe anche ai gradi più elevati anche con team non proprio al top.

Rimane ancora il problema della pianificazione delle stagioni, molto complesso per chi si vuole avvicinare a Pro Cycling Manager. La gestione delle tappe tende a diventare troppo caotica nelle fasi di Sprint che, a nostro avviso, andrebbero riviste. Inoltre, le differenze nei tempi dei ciclisti al traguardo continuano a non quadrare e a risultare per nulla realistiche.

Servono più novità

Paesaggio desertico con ciclisti in corsa su Pro Cycling Manager 2025

I pregi di Pro Cycling Manager 2025 non mancano, sia chiaro, ma sono controbilanciati da difetti piuttosto fastidiosi. Ad esempio, le licenze sono molte – i team Continental sono tantissimi e tutti ufficiali! – ma le tappe peccano di sponsor reali e anche dei nomi di certi ciclisti. A risolvere il tutto ci pensa la community attraverso lo Steam Workshop, ma non è abbastanza. Peraltro, al momento il titolo è solamente disponibile su PC.

Il design audio continua a essere poco variegato e graficamente si notano ancora diversi glitch soprattutto all’inizio di ogni tappa e quando il gruppo è ancora tanto compatto. Anche la renderizzazione degli ambienti non è così ottima, il che va a rovinare un po’ l’atmosfera della corsa assieme alla telecronaca ripetitiva e ai rumori del pubblico e ambientali.

Nell’insieme, quindi, Pro Cycling Manager 2025 evidenzia che un cambio così radicale come il passaggio a Unreal Engine 5 non basta. La sua simulazione del ciclismo è ancora impareggiata, ma resta il fatto che Cyanide Studio sembra non dedicare abbastanza risorse a questo titolo. Ciò è un vero peccato, dato il potenziale che continua a mostrare. Forse servirebbe un anno di pausa per rimescolare le carte in tavola e introdurne di nuove e migliori.

La recensione in breve

7.0 Non abbastanza

Il passaggio a Unreal Engine 5 per Pro Cycling Manager 2025 è un salto importante, ma non basta per far spiccare il volo al titolo. Pur restando un manageriale molto valido – e l’unico riferimento per il ciclismo -, necessiterebbe di novità nelle animazioni, nella telecronaca e soprattutto nell’IA che non si dimostra così profonda nelle tattiche. La continua solidità del gioco è sintomo di un buon lavoro costante da parte di Cyanide Studio, ma serve davvero uno sforzo maggiore per evitare di proporre edizioni annuali dal sapore di more-of-the-same.

  • Voto Game-Experience 7
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