“Ho immaginato veri e propri esseri viventi che si muovevano avanti e indietro lungo il cavo del Game Boy”. Così diceva ormai molti anni fa Satoshi Tajiri, la mente dietro una delle saghe più importanti ed iconiche della storia del videogioco. Di strada ne abbiamo fatta tanta, tantissima: se ai tempi sembrava incredibile l’idea di potersi scambiare i pokémon come fossero “figurine digitali” attraverso il connection cable della console Nintendo Game Boy, oggi stiamo per parlare del primo MOBA con protagonisti proprio i mostri tascabili. Un gioco free-to-play targato TiMi Studio Group (sussidiaria del gargantuesco gruppo cinese Tencent) che segue l’andamento dei tempi, forse con un po’ di ritardo rispetto all’esplosione avvenuta alcuni anni fa con i ben più noti titoli League of Legends o il più classico DotA, anche se le origini del genere vengono fatte risalire addirittura ai tempi di Sega Mega Drive con Herzog Zwei. Di Pokémon ormai siamo invasi: console, smartphone, anime, merchandise. Una saga che sembra immortale e sempre pronta a reinventarsi, nonostante una reale (e da me spesso criticata) tendenza a “cambiare le tendine lasciando sostanzialmente invariata la casa”. Come se la cava Pokémon Unite?
RISSA POKEMON
Per chi non lo sapesse, MOBA è l’acronimo di Multiplayer Online Battle Arena e sta ad indicare uno specifico genere (o per meglio dire sotto-genere) di Real Time Strategy in cui il gameplay è focalizzato sul controllo di particolari zone della mappa, sul combattimento skill-based di vari personaggi e sulla cooperazione dei componenti delle squadre in gioco. Nel caso di Pokémon Unite in particolare, questi elementi vengono strettamente legati in un mix sorprendentemente funzionale. Ma andiamo con ordine: lasciando da parte la trascurabile porzione “narrativa” atta principalmente a definire come e perché stiamo combattendo senza sosta, ci ritroviamo presto alle prese con la customizzazione di un nostro avatar e la selezione di un pokémon prediletto con il quale iniziare a lottare. Il tutorial, abbastanza rapido e ben strutturato, permette al giocatore di comprendere velocemente le nozioni di base prima di catapultarlo nelle schermaglie reali contro altri allenatori sparsi in tutto il mondo.
Il concetto è semplice sulla carta: eliminando nemici sulle mappe, eliminando altri giocatori o con specifiche azioni particolari, è possibile ottenere punti che andranno poi “scaricati” in specifiche “zone di controllo” in mano al team avversario. Scaricare i punti accumulati fino a quel momento farà si che il punteggio generale della propria squadra venga innalzato di quel preciso valore. Al termine della battaglia, la vittoria verrà assegnata alla squadra che avrà realizzato il maggior punteggio, con conseguente aumento di esperienza per il nostro Badge Allenatore e relativi premi.
Semplice no? Il problema è che avremo a che fare con avversari agguerriti che useranno tutte le mosse a disposizione dei loro pokémon per intralciarci. A differenza dei classici giochi della serie, qui i “tipi” di mosse non hanno alcun valore strategico: niente “acqua efficace contro terra e debole contro erba” o cose simili, ma pura e semplice lotta basata su riflessi e buon uso delle skills. Ogni pokémon ha uno specifico moveset composto da un attacco base, una mossa rapida speciale, una mossa speciale più lenta ed una “mossa Unite” dagli effetti poderosi ma dal tempo di ricarica considerevole. Come nella miglior tradizione dei giochi multiplayer online l’utilizzo delle mosse è scandito da cooldown la cui gestione è, ovviamente, alla base della strategia da utilizzare in combattimento. Una gestione poco curata delle skills e del loro uso porta inevitabilmente a venir sconfitti in scontri diretti con altri giocatori.
IL SEGRETO DEL SUCCESSO
In generale, il segreto del successo sta nella cooperazione tra giocatori. Attualmente in Pokémon Unite sono presenti alcuni tra i pokémon più famosi di varie generazioni: Machamp, Pikachu, Snorlax, Zeraora, Garchomp ed altri ancora. Il roster, già abbastanza corposo, verrà incrementato in futuro tramite espansioni ma uno dei problemi già riscontrabili è inevitabilmente legato al bilanciamento tra i vari combattenti. Alcuni pokémon, nelle mani giuste, sono tremendamente forti e possono da soli determinare l’andamento di un intero scontro squadra contro squadra. Se il bilanciamento è una cosa sistemabile con facilità in futuro, non è altrettanto semplice superare lo scoglio delle microtransazioni e delle meccaniche pay-to-win che funestano il titolo targato TiMi Studio Group come ormai è orrida consuetudine per i giochi free-to-play… e non solo quelli, ma questa è un’altra storia.
Sebbene il gioco, di per sé, mostri un buon livello qualitativo sia sul lato grafico (sempre apprezzabile) che sul lato gameplay, la presenza invadente di svariati tipi di valute scoraggerà in fretta anche i giocatori più determinati. Certo è che, considerati i precedenti, tutto potrebbe accadere e lo scoglio citato potrebbe non dar fastidio ai più. Un vero peccato vedere un titolo tutto sommato ben confezionato e divertente come Pokémon Unite venir danneggiato da meccaniche che personalmente condanno quasi sempre.
I pokémon sono nati dai sogni di un ragazzo giapponese che amava collezionare insetti e che immaginava questi esserini diventare potenti combattenti e viaggiare attraverso il cavo che univa due Nintendo Game Boy. Che ne è stato di quel sogno? Certamente, visti i risultati internazionali, è un sogno che ha pagato più di qualunque aspettativa. Anche se, ormai, quel sogno non è più tale: si compra al costo di una microtransazione.
La recensione in breve
Pokémon Unite è il classico titolo che "fa rabbia" per un motivo molto semplice: se fosse nato come gioco standard, acquistabile in versione fisica o digitale, privato delle componenti pay-to-win e microtransazioni, si sarebbe potuto agevolmente difendere come gioco di buona qualità e dall'enorme potenziale competitivo. Purtroppo la formula MOBA gratuito con microtransazioni invadenti ed onnipresenti e pagamenti quasi indispensabili per poter procedere oltre certi livelli, annullano (almeno in parte) ciò che di buono è possibile trovare. Un'occasione sprecata in buona parte, che riesce a donare divertimento ma senza che si possa pretendere di venir davvero ricompensati "sine die" per il proprio talento/impegno.
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Voto Game-Experience