Tencent Holdings Ltd. e Sony Corp. avrebbero entrambe puntato sul Cloud-Gaming prendendo parte alla recente raccolta fondi della venture giapponese Ubitus K.K., una compagnia specializzata per l’appunto nelle tecnologie e nei servizi di cloud-gaming che nella propria storia, cominciata nel 2007, si fregia di collaborazioni di alto livello con alcuni tra i massimi esponenti dell’industria videoludica, come Nintendo e Square Enix.
Tutto ciò ci giunge dall’ultimo report redatto da Bloomberg, che segnala come Ubitus abbia concluso l’ultimo round di raccolta fonti grazie a un grosso investimento proveniente da Tencent, Sony Innovation Fund e Square Enix Holdings Co. che, Stando alle fonti, avrebbero investito circa 42 milioni di dollari su un totale raccolto pari circa a 400 milioni. Non è nota l’entità dell’investimento delle singole parti; almeno per il momento.
Questo impegno da parte di Sony quantomeno suggerisce un discreto interesse nelle tecnologie dedicata al cloud-gaming, una branca del settore videoludico in cui la conservatrice PlayStation fino a oggi non ha mai investito molto interesse, a eccezione del discreto servizio PlayStation Now. Questo investimento potrebbe indicare la volontà della compagnia di competere anche su questo nuovo fronte.
Un fronte sul quale la concorrenza è già diversi passi avanti con xCloud, e sul quale Microsoft fino a oggi non ha dovuto temere alcun confronto di alto livello. Specie dopo la marcia indietro compiuta da quello che, quantomeno tecnicamente parlando, è oggi il miglior servizio di cloud-gaming disponibile: Google Stadia. La piattaforma del colosso di Mountain View, tuttavia, con le recenti manovre a ritroso si è resa ben poco competitiva purtroppo.
Un settore ancora rischioso, che non sorprende attiri solo dei cauti approcci da parte di Sony come da altre compagnie del settore. Un settore che attira ancora molto scetticismo ma che, nonostante tutto, è pregno d’un innegabile potenziale, che potrebbe “espandere il gaming a nuove aree geografiche e guidare una crescita nei guadagni da sottoscrizione”, come dice Matthew Kanterman, un analista di Bloomberg, concludendo però che il cloud-gaming “rimane però ancora lontano dal poter essere una piattaforma principale”.