Una delle recente caratteristiche principali del brand di Xbox è probabilmente il sapere che la compagnia americana sta effettivamente ascoltando i propri utenti, al fine di migliorare costantemente l’esperienza videoludica.
Phil Spencer, capo della divisione Xbox, ha parlato proprio di questo durante un recente incontro con quelli di VentureBeat, confermando l’intenzione della compagnia di ascoltare le richieste della community e di essere altamente responsivi nelle soluzioni.
In tutto questo, il dirigente della divisione gaming di Microsoft ha dichiarato che “Xbox è per tutti“, spiegando che queste politica esterna è nata prima internamente come parte della diversità presente all’interno del team.
Spencer, che ha preso il comando di Xbox sette anni fa, ha poi spiegato di aver dovuto cambiare per continuare a mandare avanti la divisione, prendendo la decisione di empatizzare con la diversità.
“Come tanti privilegiati maschi bianchi nell’industria tecnologica, la mia visione su quello che era necessario fare quando ho iniziato in questo ruolo era incentrata sul prodotto e sulla tecnologia. Ma la verità è invece che noi offriamo la nostra cultura come un team, più che offrire il nostro codice o un altro pezzo di hardware.”
Il dirigente ha così affermato che costruire strutture dove gli impiegati di Microsoft potessero sentirsi al sicuro nell’essere sé stessi è stato fondamentale per il successo di Xbox. Una volta fatta questa considerazione, Spencer ha iniziato a pensare alla cultura da cui proveniva: per esempio, chi ha l’ultima parola nel definire quella stessa cultura, in primo luogo.
Ma poi ha subito riconosciuto i benefici dell’assicurarsi che una cultura non derivi da una stretta parte di esperienze di vita. Anche il principal program manager di Xbox, ossia Cierra MCDonald è intervenuto sulla questione, spiegando i benefici pratici della diversità.
“Se non altro, quello del gaming è un medium creativo, per cui non so perché non accogliamo la diversità più come un’opportunità. Molte persone hanno avuto un’esperienza in cui hanno smesso di provare a fare minimax e invece hanno provato a fare qualcosa di strano come impersonare un orco come personaggio stealth. Perciò l’idea che ci sia qualche tipo di script e qualsiasi altra cosa che si intromette in tutto ciò è sbagliata. Invece, l’industria dovrebbe abbracciare tutto questo come strumento di creatività.”
Phil Spencer ha poi continuato:
“Quando mi siedo insieme al team e ascolto di come differenti persone siano riuscite insieme a creare un’idea, realizzo che la moltitudine di prospettive che un team ha incrementa l’empatia che essi hanno nei confronto dei nostri consumatori. E questo non è sempre stato vero per me. Ma gestire Xbox e lavorare con persone stupende, che non vengono da dove vengo io e che hanno avuto esperienze di vita diverse, è stato di gran beneficio.”
Il director for external technology and suppliers Esteban Lora ha dichiarato che questo concetto di inclusione si deve poter vedere successivamente anche nei prodotti stessi di Xbox.