Non si è fatto molto parlare di State of Decay 3, a seguito dell’annuncio risalente a un paio di anni fa. Da allora le notizie relative al gioco di Undead Labs sono state molto scarne, anzi pressoché inesistenti. C’è chi si è preoccupato, ma a quanto pare non c’è ragione di farlo; dopotutto non tutto ciò che viene passato sotto silenzio è destinato a svanire.
Pare anzi che lo sviluppo di State of Decay 3 proceda alla grande, stando alle parole di Phil Spencer, boss di Microsoft Gaming.
Nel corso dell’ultimo appuntamento con il podcast XboxEra, il buon vecchio Phil ha speso alcune parole riguardo State of Decay 3, esprimendo la sua opinione su quello che ritiene uno sviluppo di cui è “incredibilmente entusiasta”.
“Questa non è probabilmente una novità per chi mi ha visto giocarci, ma sono stato un grande fan di State of Decay 2… guardando a State of Decay 3, sono incredibilmente entusiasta di alcuni dei progressi che faranno” ha detto Phil Spencer.
“Hanno questo schema: anche se non si è fatto un gran parlare di State of Decay 3 hanno detto cosa vogliono fare, lo hanno fatto dal primo al secondo capitolo e dal secondo al terzo. Si tratta di un gioco che mi piace parecchio giocare, sono un grande giocatore cooperativo, adoro costruire, reperire risorse… e sono davvero entusiasta di dove sta andando questa squadra”.
Le sue affermazioni certo non ci mostrano nulla del gioco, ma Phil Spencer si è in più occasioni dimostrato una persona onesta quindi dubito si tratti di una sviolinata fine a se stessa – anche perché se realmente Microsoft volesse fare sviolinate a un gioco per semplici questioni di marketing indubbiamente ne parlerebbe di più.
Una delle dimostrazioni dell’onestà intellettuale di Phil Spencer è il suo recente appello affinché i giocatori rispettino maggiormente gli sviluppatori. Un discorso coraggioso, che rischia di attirargli ben più di qualche occhiataccia da parte di una comunità gamer che oggi, grazie a social e simili, riesce a far percepire la sua parte tossica in modo più intenso che mai. Quanti alla fine, pur ignorando il tema in termini professionali, si permettono di esprimere giudizi con i toni di chi la sa lunga? Dopotutto un gamer, per quanto possa giocare da trenta o anche quarant’anni (o anche di più), non acquisisce certo dal semplice gioco delle competenze professionali a riguardo, proprio come vivere non rende ogni essere vivente esperto di biologia, nemmeno vivendo per cent’anni. Ecco perché mi sento di sottolineare il messaggio di Phil.