Su Call of Duty Phil Spencer ha avuto modo di tornare a parlare approfonditamente nel corso di una lunga intervista. Il tema dell’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft non poteva mancare, ovviamente, e l’occasione è stata buona per ribadire alcuni concetti che dovrebbero tranquillizzare l’antitrust, i giocatori e soprattutto Sony.
L’intervista è stata condotta dal canale YouTube Xbox On ed è visibili per intero nel video in testa alla notizia. L’affermazione centrale di Phil Spencer è la volontà di portare Call of Duty su tutte le piattaforme, con la stessa qualità e con gli stessi contenuti di quelli che arriverebbero su Xbox.
Vogliamo aumentare il numero di dispositivi su cui le persone possono giocare a Call of Duty, e credo sia un po’ come quanto accaduto con Minecraft. Quando abbiamo acquisito Minecraft, i giocatori attivi mensili erano circa 20, 30 milioni, se non ricordo male, e oggi sono 120 milioni.
Si è poi tornati sui recenti accorsi stipulati con Nintendo ed NVIDIA che dimostrano che le promesse fatte in questi mesi non sono solo parole vuote, ma che stanno trovando un riscontro. Anche la presenza di numerosi videogiochi degli Xbox Studios sul PlayStation Store dovrebbe tranquillizzare chi teme una deriva verso l’esclusività aggressiva:
Con Call of Duty abbiamo sottoscritto degli specifici accordi con Nintendo e con NVIDIA perché i giochi possano essere disponibili su più dispositivi, ed è chiaro che non puoi aumentare la base d’utenza di un titolo togliendolo da alcune piattaforme. Abbiamo al momento cinquantotto prodotti del nostro catalogo su PlayStation Store. Molti di essi li abbiamo acquisiti, vedi DOOM e la serie di Fallout, ma ci sono anche esperienze che stiamo continuando ad aggiornare come The Elder Scrolls Online e Fallout 76.
Il concetto di gioco su tutte le piattaforme e con gli stessi contenuti è stato ben sottolineato da Phil Spencer, che ha preso come esempio quanto sta accadendo con Hogwarts Legacy. Il titolo del momento, come è noto, offre una missione esclusiva per PlayStation. Un’eventualità simile non capiterebbe con la politica di Xbox, né per Call of Duty né per altri giochi, perché l’obiettivo principale è garantire la fruizione dei titoli e la parità di contenuti per tutti.