Microsoft va contro al CMA, o almeno cerca di opporsi alle conclusioni a cui l’antitrust inglese è giunto per quanto riguarda la serie Call of Duty. L’impatto di un’eventuale esclusiva del franchise su Xbox, anche a patto che questa fosse l’intenzione di Phil Spencer e soci, non sarebbe così forte sulle vendite delle console come è stato preventivato.
Parlando con Axios, Microsoft ha sottolineato che l’affermazione di qualche settimana fa del CMA, secondo cui circa il 15% dei giocatori di Call of Duty su PlayStation sarebbe pronto a passare a Xbox in caso di esclusiva del gioco, è basata su dati errati e rappresenta una stima in forte eccesso.
Il sondaggio tenuto dal CMA a dicembre aveva chiesto il parere dei giocatori per farsi un’idea più chiara della questione, in modo da prendere una decisione ponderata sull’acquisizione di Activision-Blizzard da parte di Microsoft. Un analogo sondaggio condotto a gennaio da YouGov aveva però rilevato solo un 3% di potenziali travasi da una console all’altra, mentre una ricerca interna di Microsoft parla di un 10% circa.
In ogni caso, si sta parlando di uno scenario che Microsoft ha smentito in qualunque modo possibile. La serie di Call of Duty verrà mantenuta su tutte le piattaforme, anzi si estenderà anche a Nintendo Switch, e consentirà a tutti gli utenti di accedere agli stessi contenuti. Il CMA, comunque, precisa che le sue statistiche dimostrano che la tentazione di passare a una forma esclusiva e di conquistare una significativa fetta di mercato sarà alta.
Ricordiamo che il CMA ha tempo fino al 26 aprile per esporre le sue conclusioni e pronunciarsi definitivamente in merito all’acquisizione. Attualmente si stanno ancora raccogliendo pareri e opinioni sia dalle parti interessate che dai giocatori, anche se sembra che le rassicurazioni e i fatti concreti come l’accordo per portare Call of Duty su Nintendo Switch non riescano a fare breccia nel muro dell’antitrust.