Il tempo è stato decisamente impietoso per il genere degli scrolling beat’em up. Una volta vero e proprio “must have” in sale giochi e console, oggi il genere è relegato spesso a produzioni indie o di studi con budget ridotti. Double Dragon, Final Fight, svariati episodi della saga Teenage Mutant Ninja Turtles ma anche Asterix, Batman e chi più ne ha più ne metta: sono tutti marchi che nel tempo hanno lasciato il loro segno attorno a questo divertentissimo genere. Oggi esaminiamo un titolo molto classico che proviene dalla fucina di MAGES, precedentemente nota come 5pb, e che si rifà agli scrolling beat’em up della tradizione pur aggiungendo qualcosa di speciale. Nella nostra recensione vedremo come Ogre Tale ci dimostrerà (semmai ce ne fosse ancora bisogno) che un gruppetto di ragazze determinate può far parecchi danni ad un cattivone troppo cresciuto.
Essere una pesca
Forse non tutti sono al corrente della leggenda giapponese di Momotaro, ma nelle terre del Sol Levante si tratta di una storia molto famosa che tutti conoscono. Per farla breve, il protagonista è nato da una pesca gigante (Momotaro significa letteralmente “ragazzo pesca”) ed è diventato un ragazzo sano, forte e con spirito d’avventura. Un giorno il suo villaggio venne razziato da un gruppo di Oni primitivi che rubarono il tesoro custodito dalla gente del posto. Momotaro partì dunque alla volta di Onigashima (letteralmente “Isola degli Oni”) e si fece amici alcuni animali per aiutarlo nella sua impresa. Sconfisse i pavidi Oni con l’aiuto dei suoi animali e dei forti rumori che producevano. I mostri, spaventati, promisero di non comportarsi mai più male e restituirono a Momotaro il tesoro rubato. Come in tutte le fiabe, c’è una “versione oscura” che fa da sfondo ad Ogre Tale. Momotaro in realtà sconfisse quei demoni uccidendoli e si perse nella sete di sangue, diventando un brutale barbaro senza più controllo. La sua violenza spazzò via tutti gli Oni di Onigashima, tranne tre ragazze che sono le discendenti di quella tribù: Ran, Hana e Yume. Il buono diventa il cattivo, ed il cattivo (o in questo caso “le cattive”) diventa il buono. Nei panni delle tre ragazze dovremo combattere contro Momotaro e la sua schiera di mostri. Ogre Tale di fatto si pone come un classico scrolling beat’em up ma aggiunge alcune meccaniche quasi da visual novel, considerata la grande mole di testi presenti. E’ possibile trovare anche alcune aggiunte da blando RPG come la possibilità di upgradare armi e cambiare personaggio tra le missioni.
Trio compatto
Le tre ragazze, manco a dirlo, corrispondono perfettamente a tre classici stereotipi facilmente ritrovabili in molte opere giapponesi. La ragazza forte/tenace/fisica, la ragazza seria/altera/abile e la ragazza zuccherosa/bambinesca/goffa. Forti di questo trio classico, potremo affrontare svariati livelli realizzati molto bene. Uno dei principali punti di forza di Ogre Tale è certamente il comparto tecnico/sonoro, che mostra animazioni decisamente ben fatte supportate da scenari complessi e ricchi di dettagli. Il doppiaggio in lingua giapponese di buona fattura completa il quadro in termini puramente tecnici, lasciando spazio al comparto gameplay. E’ qui che Ogre Tale mostra incertezze, mettendo in campo meccaniche rodate ma integrate in un level design abbastanza piatto e con combattimenti non particolarmente esaltanti. Se è pur vero che è possibile cambiare combattente e migliorare le proprie armi spendendo Yen (valuta del gioco), è anche vero che i cambiamenti fanno poco il loro lavoro. Si procede spesso con button mashing, senza particolari sorprese o senza trovare qualcosa che lasci davvero il segno del giocatore. Il sistema di controllo si rivela poco funzionale pad alla mano, e non aiuta a sentirsi davvero “sicuri” nell’effettuare azioni di vario tipo. In senso generale siamo di fronte ad un progetto sicuramente discreto, ricco di dettagli estetici e di citazionismi al folklore giapponese ma che perde un po’ di smalto in termini di gameplay. Considerato il genere di appartenenza, è proprio lì che andrebbe mostrata tutta la forza di un titolo. Se siete appassionati di tutto ciò che proviene dalle terre del Sol Levante, di certo non resterete del tutto delusi. Ma preparatevi ad un’esperienza meno esaltante di quella che potreste aspettarvi.
Versione testata: PC
Versioni disponibili: PC
La recensione in breve
Ogre Tale è un titolo di buona fattura che viene principalmente danneggiato da un sistema di controllo pessimo per la versione PC e da un gameplay inizialmente fin troppo semplicistico. Per il resto si tratta di un'opera assolutamente buona, soprattutto in termini estetici: lo stile grafico in pixel art (comprese le animazioni) sono di ottima fattura ed il feeling tipicamente giapponese strapperà più di un sorriso ai giocatori. Se il sistema di controllo delle versioni console si rivelerà migliore, aggiungete pure mezzo punto a questa valutazione e lanciatevi senza remore all'avventura con Ran, Hana e Yume.
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Voto Game-Experience