Undertale è stato un terremoto indiscutibile nel panorama videoludico indipendente. L’opera di Toby Fox ha lasciato un marchio indelebile nel settore, permettendo al pubblico di spostare lo sguardo verso progetti molto lontani dai tripla A proposti dai colossi del mercato. Erede diretto di questa spinta è, ad esempio, Omori. Ora, invece, si aspetta la conclusione di Deltarune per mano dello stesso Toby Fox. Prima di arrivarci, però, si può fare un passo un po’ avanti e un po’ indietro con OFF.
Tra 2007 e 2008 Mortis Ghost, pseudonimo di Martin Georis, e Alias Conrad Coldwood sviluppano e pubblicano un RPG surreale destinato a fare la storia tra l’estetica esagerata e il comparto narrativo sconcertante. Senza capitare mai sotto la luce dei riflettori, il titolo inizia a godere di un folto seguito. Sono proprio i fan a tradurre il titolo in inglese nel 2011 e a renderlo il sesto videogioco più chiacchierato su Tumblr nel 2013, dietro solamente a giochi AAA. Uno di quei fan era Toby Fox che, ora, è pure in parte responsabile della nuova iterazione del progetto. Dunque, è giunto il momento di scoprire qualcosa in più: ecco la recensione della remaster di OFF.
Una storia folle e astratta

OFF inizia conoscendo il Battitore, un umanoide dalle sembianze di un giocatore di baseball, e il Giudice, uno strano gatto dal sorriso malvagio. Sin da subito avviene la rottura della quarta parete, con i due personaggi che riconoscono l’esistenza del giocatore come controllore del Battitore. Proprio noi veniamo incaricati di comandare l’umanoide per purificare il mondo da strani spettri che hanno invaso le Zone in cui è suddiviso. Un viaggio che ci porta a conoscere anche i Guardiani delle Zone, incontrare i residenti noti come Elsen, un mercante mascherato chiamato Zacharie e silenziosi compagni di avventura definiti “Add-On” e chiamati Alpha, Omega ed Epsilon.
La stranezza che viene emessa dallo schermo è tangibile e innegabilmente inquietante. Tutte le figure sono anomale, il mondo è del tutto alieno e fatto di una semplicità che si scontra con la surrealità di tutto ciò che avviene, in questa realtà dove i quattro elementi dominanti sono Fumo, Plastica, Metallo e Carne. Un accenno di critica al capitalismo e ai prodotti che dominano il nostro mercato? Probabilmente sì e potrebbe anche causare un certo disagio nel giocatore che, se prima si aspettava un videogioco, poi si trova dinanzi al frutto di una forma d’arte potenzialmente difficile da approcciare.
Questa bizzarra astrazione intrappola lo spirito per circa 5-7 ore, contando sia i contenuti originali, sia quelli inediti introdotti dal team di Fangamer. Comprenderla a pieno, incastrando la follia delle Zone con la storia principale, è un trip mentale che sa essere tosto da digerire. Tuttavia, a nostro avviso è anche il punto di forza di OFF, ragione per cui è rimasto nella mente dei giocatori per così tanti anni.
Il gameplay di OFF: una semplicità funzionale

Il gameplay offre tutte le basi di ciò che un RPG classico può offrire. Ogni personaggio può attaccare, difendersi, usare le sue skill (ovvero le Competenze) per mosse speciali e utilizzare strumenti durante il combattimento. Guadagnando esperienza si sbloccano nuove abilità e si procede nell’avventura, ottenendo oggetti ancor più forti e unici, con nomi e forme che rispecchiano l’assurdità del mondo di gioco. Non mancano i punti deboli delle creature: alcune prendono più danno dal Metallo, altre dalla Plastica. Anche questi sono funzionali alla comprensione della lore di OFF.
Tra i combattimenti vengono proposti enigmi non sempre scontati e che, a volte, richiedono anche una sana dose di backtracking. Ciò non inficia comunque l’esperienza di gioco. Anzi, a sorpresa la arricchisce proponendo sempre nuovi indizi e oggetti utili nei momenti in cui bisogna chiaramente tornare in aree già esplorate nella loro interezza. I puzzle sono piuttosto numerosi e spesso vanno risolti con un blocco note come fido scudiero. Infatti, tenere traccia di tutte le informazioni sparse nel mondo di gioco e necessarie al fine di intuire le soluzioni non è sempre facile.
La complessità e la ricchezza del mondo di OFF rendono i semplici combattimenti una ventata di aria fresca, ovvero la dinamicità che si scontra con l’intricata sezione di esplorazione delle Zone e intendimento della storia. Quindi, è decisamente un bene che ci sia questa componente più elementare, dove basta veramente poco per capire come avere la meglio sui propri avversari.
L’eredità del simbolismo di OFF

Senza questa rivisitazione di OFF, il gioco sarebbe forse rimasto nella bolla dell’underground, tra quei folli progetti che possono farsi notare solo attraverso i content creator interessati al panorama indipendente e all’esplorazione delle parti più recondite del catalogo di Itch.io. La remaster di OFF funge quindi da nuova opportunità per inquadrare l’eredità lasciata dal gioco di Ghost e Coldwood, ovvero il modo in cui può avere influenzato capolavori come Undertale e OMORI, o l’altrettanto surreale Hylics.
L’attualità del simbolismo di OFF è per di più davvero stupefacente, per quanto non sia affatto limpido. Approfondirlo con questa nuova edizione sviluppata su Unity – che, tra l’altro, non porta con sé alcun problema tecnico – è una delizia e può portare il giocatore indietro nel tempo, esplorando vecchi post e forum dove la community del tempo discuteva sul vero significato del gioco e dei suoi molteplici finali.
Sia chiaro: non è un’esperienza per tutti. Ciononostante, consigliamo di provarla a prescindere se avete adorato Undertale, anche per capirne le origini. Sarà un viaggio insolito, intrigante e indimenticabile.
La recensione in breve
OFF è un RPG fuori dagli schemi, figlio di un’era di sperimentazione e fonte di ispirazione per gemme indipendenti moderne come Undertale e OMORI, e si vede. Questa remaster svecchia parte dell’estetica e del gameplay, ma introduce anche qualche piccolo contenuto extra. La storia mantiene la sua follia in cui si può pure intravedere una critica ai tempi odierni, pur essendo stata scritta 18 anni fa. In poche parole: è decisamente un gioco strano, ma memorabile.
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Voto Game-Experience
