Non è semplice, nel mercato attuale dei case mid-tower, distinguersi davvero. Il paradosso del vetro temperato – ormai onnipresente – ha lentamente annacquato l’effetto “wow” iniziale, rendendo ogni nuova proposta un esercizio di stile più che un vero statement tecnico. Eppure, in mezzo a questa sovrappopolazione di cubi scintillanti e mesh anodizzate, NZXT H9 Flow RGB, nella sua revisione 2025, riesce a farsi notare. Lo fa con una combinazione calibrata di sostanza e forma, indirizzata sia a chi non bada a fronzli vari ed eventualti che ai builder alla ricerca di un impianto estetico di tutto rispetto, senza dover però sacrificare l’efficienza termica.
La proposta di NZXT si articola in tre varianti – Flow, Flow RGB, Flow RGB+ – ma è proprio la versione intermedia, quella oggetto di questa prova, a incarnare la filosofia dell’equilibrio: né troppo spoglia né eccessivamente accessoriata, e con un prezzo (209,99 $ MSRP) che, pur non essendo esattamente budget, sa cosa offre in cambio.
Il culto della camera doppia
Il cuore del design dell’H9 Flow RGB è la sua architettura a camera doppia. Un layout già visto in modelli concorrenti come l’Lian Li O11 Dynamic EVO, ma che viene qui rifinito con la precisione chirurgica endemica del brand NZXT, e capace di renderla uno standard qualitativo nel panorama enthusiast. La separazione fisica tra comparto alimentazione/dati e main chamber contribuisce in modo sostanziale, non solo alla pulizia visiva, ma anche all’efficienza nella gestione dell’air flow.
A fare la differenza è soprattutto la scelta di disporre tre delle ventole preinstallate (F420 RGB Core) in posizione frontale laterale inclinata, incanalando direttamente l’aria fresca verso la GPU – oggi più che mai il componente termicamente più esigente. Completano il set una F120Q (CV) posta sul retro e la compatibilità con un massimo di dieci ventole (nove da 140 mm più una da 120 mm): numeri da top di gamma che trovano pieno senso nel contesto di un telaio profondo 481 mm e alto ben 506 mm – in poche parole il sogno proibito di qualsiasi builder desideroso di raffreddamento ed inciline, sua volta, a possibilità e necessità di overclock.
Radiatori a volontà, e senza compromessi
NZXT non si accontenta del supporto classico: l’H9 Flow RGB accoglie due radiatori da 420 mm contemporaneamente (top e front-right), più un eventuale terzo da 360 mm sul fondo. Questa configurazione consente non solo loop custom complessi ma anche soluzioni AIO di fascia enthusiast, senza rinunciare all’accessibilità o alla modularità del sistema. Il margine disponibile per le configurazioni push-pull sul top arriva a 80 mm (62 mm per i 420), e l’area del front-right è sufficientemente generosa da ospitare radiatori spessi senza soffocare le GPU più lunghe (fino a 459 mm, valore che scende a 410 con AIO ingombranti).
Costruzione e qualità costruttiva: quasi impeccabili
Il telaio dell’H9 è costruito in SGCC steel, solido, ben verniciato, e restituisce una sensazione di robustezza superiore alla media. I pannelli in vetro temperato – curvati con precisione, edge-to-edge – sono tanto belli quanto pratici: si rimuovono senza attrezzi e garantiscono accesso immediato a ogni zona del case. Buono anche il sistema di cable management, reso più efficace dalla presenza di canali XL, fascette in velcro preinstallate e una porta SSD dedicata con sportello a cerniera.
Un’ulteriore nota positiva arriva dalla piena compatibilità con le motherboard back-connect (ASUS BTF, Gigabyte Project Zero, MSI Project Zero): un piccolo dettaglio, capace di identificare questo case made in NZXT come una valida alternativa per la costruzione di PC clean build, senza sacrificare, al contempo, la retrocompatibilità con le schede “canoniche”.
Front I/O e funzionalità
Sul pannello frontale trovano spazio due USB 3.2 Gen1 Type-A, una Type-C Gen2x2 e un jack combo per headset. Niente di rivoluzionario, ma ben distribuito e facile da raggiungere. Piace la presenza di un controller proprietario (nella versione RGB+) capace di gestire ventole e illuminazione NZXT via software CAM – qui, nella versione RGB “liscia”, non è incluso, ma le ventole RGB Core restano sincronizzabili, in presenza, ovviamente di motherboard compatibili.
Qualche piccola ombra
Non mancano però alcune criticità. La prima è legata al peso: 12,6 kg a vuoto non sono pochi, e la struttura massiccia può non essere l’ideale per chi cerca un case da spostare spesso. Inoltre, la scelta di non includere ventole sul fondo – nonostante il supporto nativo – lascia un certo margine di spesa extra inevitabile per chi voglia sfruttare appieno la capacità termica del telaio, ma inatteso invero, visto il prezzo di vendita di questo case. I valori di rumorosità delle F420 RGB Core, inoltre, si aggirano intorno ai 34.5 dBA: nulla di trascendentale ma, colmo dei colmi, chiaramente più udibili della contropoarte F140Q, in dotazione nella versione base di questo gran pezzo di hardware.
L’NZXT H9 Flow RGB è una scelta obbligata per chi punta tanto ad estetica quanto alle prestazioni, Rappresenta inoltre il punto di ingresso per chi vuole il meglio in termini di spazio e compatibilità e, va detto, per chi non teme di spendere qualcosa in più pur di avere una base solida e duratura. Non è un case rivoluzionario, ma è uno dei migliori interpreti del formato dual-chamber, con una costruzione solida, un’estetica minimale ma d’impatto, e una compatibilità estesa che guarda al futuro. Se NZXT avesse incluso un kit ventole più generoso o un controller RGB di serie, saremmo davanti a un prodotto di riferimento assoluto. Così com'è, resta comunque una proposta da tenere in cima alla lista.
-
Voto Game-eXperience